Proprio sul più bello, quando il pancione è ormai protagonista della tua vita e l’attesa di tuo figlio diventa trepidante, ti ammali. Si alza la febbre fino a far venire i brividi, fa male la testa o viene una sorta di cervicale, si presentano magari dissenteria, nausea o addirittura episodi di vomito. Potrebbe sembrare un’influenza oppure una congestione, ma se sei incinta è bene capire se non si tratta invece di altro.
I sintomi della listeriosi in gravidanza
Dolori muscolari, temperatura alta e fastidi gastrici fanno parte della sintomatologia simil-influenzale, ovvero la più comune al mondo. Ma questi sintomi in gravidanza possono invece essere il campanello d’allarme della listeriosi. Si tratta di un’infezione che ha decisamente in antipatia le future mamme (e l’antipatia è reciproca) per almeno due motivi:
Primo, colpisce soprattutto le donne incinte: se non hai mai sentito parlare di listeriosi e non hai conosciuto persone con questa infezione, è perché non è affatto frequente, si parla di una persona ogni 140.000. Ma quando entri in gravidanza la listeriosi diventa un argomento sul quale è bene essere informati. Circa il 35% dei casi di listeriosi riguardano donne in gravidanza. Una percentuale altissima, dovuta ai cambiamenti ormonali in atto quando si è in dolce attesa, che sono terreno fertile per lo sviluppo della malattia.
Secondo, può creare problemi più gravi proprio nel feto: non solo è facile incappare nella listeriosi durante i nove mesi (in particolare nel terzo trimestre), ma questo periodo speciale è anche quello in cui questa tossinfezione può fare davvero dei danni al bambino: la morte del feto in utero con conseguente aborto è molto alta, anche se nella maggior parte dei casi il neonato nascerà anche se affetto da listeriosi congenita e in una piccola percentuale di casi il piccolo potrebbe non essere invece stato infettato dalla madre attraverso la placenta, e quindi nascere in buona salute.
I sintomi della listeriosi quando si manifestano?
Questa malattia ha un’incubazione che è mediamente di tre settimane, ma i sintomi possono presentarsi anche subito, quando si entra in contatto con il batterio che ne è causa, o più tardi, anche due mesi dopo l’assunzione di cibo infetto.
Quindi, se hai il dubbio di aver mangiato del cibo a rischio, ricorda queste tempistiche e non sottovalutare i sintomi che si potrebbero presentare molti giorni dopo!
Certo, prima si scopre di avere la listeriosi, prima si può iniziare a curarla con una terapia antibiotica. Questo permette di arginare i danni e aumenta le speranze di scongiurare il peggio. Individuare la malattia e iniziare subito a combatterla con i farmaci può anche fermare l’infezione che dalla mamma non passerà al feto, lasciandolo illeso a sonnecchiare sereno nel liquido amniotico.
Listeriosi e gravidanza gli alimenti: verdure a rischio
Alcuni vegetali e alimenti di origine animale possono essere contaminati con il batterio Listeria monocytogenes che è all’origine della listeriosi. Chi è incinta sa bene che è fondamentale lavare bene gli ortaggi prima di mangiarli (crudi) per scongiurare patologie come la toxoplasmosi. Anche per la listeriosi è una pratica fondamentale quella di usare una spugnetta o del bicarbonato (che essendo sabbioso raschia bene) per pulire sotto abbondante acqua i vegetali. Lo stesso consiglio vale per la frutta, non importa se sarà poi sbucciata, meglio non rischiare.
Attenzione anche a come si conservano nel frigorifero, ad esempio macedonie e insalate non consumati o contorni di verdure cotte avanzate, perché potrebbero contaminarsi a contatto con altri cibi infetti, come la carne tenuta sullo stesso ripiano a scongelare. Usate contenitori con coperchio!
Listeriosi e gravidanza: i formaggi
Meglio evitare quelli a crosta fiorita (quelle gustose, che molti amano mangiare e non eliminare) come il brie e camembert e i formaggi muffettati (con muffe) come il gorgonzola o il francese Roqueroft.
I formaggi con consistenza cremosa sono detti anche a pasta molle e molti di essi sono a rischio listeriosi. Ci sono formaggi molli che sono “incriminati” perché fatti con latte non pastorizzato (e la pastorizzazione è una mezza garanzia nello scongiurare la listeriosi), altri che si contaminano invece nell’ambiente durante le fasi di lavorazione. Prendiamo stracchino e mozzarella, che sono formaggi che a volte vengono pastorizzati e altre no. Entrambi appartengono alla categoria dei formaggi a pasta filata e il procedimento di manipolazione per realizzarli li potrebbe esporre al pericolo di incappare nel batterio Listeria. Proprio quest’anno in Francia è stata ritirata dal mercato una mozzarella di bufala prodotta in Italia per questo motivo, ma i casi si contano sulle dita di una mano. Il consiglio è quello di acquistare formaggi come mascarpone, stracchino e mozzarella confezionati dove sia riportata l’indicazione “prodotto con latte pastorizzato”, che è una dicitura facoltativa e non obbligatoria per legge (purtroppo). La stessa indicazione vale per il consumo di latte (meglio UHT) e derivati come yogurt e panna. Durante la gravidanza è possibile consumare in tutta serenità i formaggi a pasta dura come la fontina o il Parmigiano Reggiano (elimina sempre la crosta!), gli spalmabili, la ricotta, i formaggi grigliati e quelli che riportano comunque l’indicazione di essere stati pastorizzati. Diciamo che in gravidanza dà più garanzia stare sul prodotto industriale che artigianale, in quanto in genere i prodotti industriali vengono sottoposti a test specifici prima di essere immessi in commercio.
Listeriosi: come organizzare il frigorifero in gravidanza?
Non sono solo le verdure e i formaggi il problema. Tutto il frigorifero va organizzato e curato in modo particolare durante la gravidanza (senza diventare ossessive, ovvio!). Ecco infatti i prodotti di origine animale ad alto rischio e che richiedono accortezze particolari. Carne cruda o poco cotta, salumi e pesce non devono poter infettare con il Listeria gli altri alimenti nel tuo frigorifero. Eccoti le linee guida date dalla Food&Drug Administration americana.
- Mantieni puliti i ripiani e la cassa del congelatore.
- La temperatura del frigorifero va mantenuta sotto i 4°C e il freezer a una temperatura di - 17°C.
- Utilizza contenitori con coperchio per separare le pietanze, crude o cotte. In particolare, la carne e il pesce crudo devono essere ben separati da tutto il resto (e cucinali il prima possibile!).
- Dopo aver manipolato carni crude, lava con attenzione gli utensili da cucina usati, i ripiani e le mani.
- Elimina in modo puntuale i cibi scaduti dal frigorifero.
- Attenzione alla frutta che arriva dal terreno, come meloni e angurie. La loro crosta va pulita con una spazzola a lungo e bene. Una volta tagliati come conservarla? Rigorosamente in frigorifero e per pochissimi giorni.
“Ho paura di avere preso la listeriosi anche se non ho sintomi”
Hai mangiato una fetta di feta e ora sei convinta di aver preso questa terribile infezione? Non devi assolutamente preoccuparti, ad avvisarti – nel caso sfortunato - saranno i sintomi dei quali ti abbiamo parlato. Attenzione quindi all’aumento della temperatura, a dolori e fastidi che dovrai comunicare prontamente al tuo medico di base o al ginecologo che segue la tua gravidanza. Se il dubbio che si tratti di listeriosi sarà invece evidenziato dal dottore, si procederà a un esame del sangue nella stragrande maggioranza dei casi oppure del liquido amniotico (quest’ultimo soltanto nel primo trimestre della gravidanza, quando il feto è piccolo e si riesce a intervenire nel sacco). Se verrà trovato da questo esame il Listeria monocytogenes ti verranno dati degli antibiotici specifici per combattere il batterio.
Una raccomandazione importante: la listeriosi è una delle tante cose che preoccupano le future mamme e, se da una parte è bene prendersi cura di sé e usare alcune precauzioni, dall’altra bisogna ricordare che lo stress è un grande nemico delle donne incinta e che è bene mantenere sempre la calma e l’umore alto!
Fonte https://lines.it/ginecologia/gravidanza/listeriosi-e-gravidanza-sintomi-e-alimenti
I sintomi della listeriosi in gravidanza
Dolori muscolari, temperatura alta e fastidi gastrici fanno parte della sintomatologia simil-influenzale, ovvero la più comune al mondo. Ma questi sintomi in gravidanza possono invece essere il campanello d’allarme della listeriosi. Si tratta di un’infezione che ha decisamente in antipatia le future mamme (e l’antipatia è reciproca) per almeno due motivi:
Primo, colpisce soprattutto le donne incinte: se non hai mai sentito parlare di listeriosi e non hai conosciuto persone con questa infezione, è perché non è affatto frequente, si parla di una persona ogni 140.000. Ma quando entri in gravidanza la listeriosi diventa un argomento sul quale è bene essere informati. Circa il 35% dei casi di listeriosi riguardano donne in gravidanza. Una percentuale altissima, dovuta ai cambiamenti ormonali in atto quando si è in dolce attesa, che sono terreno fertile per lo sviluppo della malattia.
Secondo, può creare problemi più gravi proprio nel feto: non solo è facile incappare nella listeriosi durante i nove mesi (in particolare nel terzo trimestre), ma questo periodo speciale è anche quello in cui questa tossinfezione può fare davvero dei danni al bambino: la morte del feto in utero con conseguente aborto è molto alta, anche se nella maggior parte dei casi il neonato nascerà anche se affetto da listeriosi congenita e in una piccola percentuale di casi il piccolo potrebbe non essere invece stato infettato dalla madre attraverso la placenta, e quindi nascere in buona salute.
I sintomi della listeriosi quando si manifestano?
Questa malattia ha un’incubazione che è mediamente di tre settimane, ma i sintomi possono presentarsi anche subito, quando si entra in contatto con il batterio che ne è causa, o più tardi, anche due mesi dopo l’assunzione di cibo infetto.
Quindi, se hai il dubbio di aver mangiato del cibo a rischio, ricorda queste tempistiche e non sottovalutare i sintomi che si potrebbero presentare molti giorni dopo!
Certo, prima si scopre di avere la listeriosi, prima si può iniziare a curarla con una terapia antibiotica. Questo permette di arginare i danni e aumenta le speranze di scongiurare il peggio. Individuare la malattia e iniziare subito a combatterla con i farmaci può anche fermare l’infezione che dalla mamma non passerà al feto, lasciandolo illeso a sonnecchiare sereno nel liquido amniotico.
Listeriosi e gravidanza gli alimenti: verdure a rischio
Alcuni vegetali e alimenti di origine animale possono essere contaminati con il batterio Listeria monocytogenes che è all’origine della listeriosi. Chi è incinta sa bene che è fondamentale lavare bene gli ortaggi prima di mangiarli (crudi) per scongiurare patologie come la toxoplasmosi. Anche per la listeriosi è una pratica fondamentale quella di usare una spugnetta o del bicarbonato (che essendo sabbioso raschia bene) per pulire sotto abbondante acqua i vegetali. Lo stesso consiglio vale per la frutta, non importa se sarà poi sbucciata, meglio non rischiare.
Attenzione anche a come si conservano nel frigorifero, ad esempio macedonie e insalate non consumati o contorni di verdure cotte avanzate, perché potrebbero contaminarsi a contatto con altri cibi infetti, come la carne tenuta sullo stesso ripiano a scongelare. Usate contenitori con coperchio!
Listeriosi e gravidanza: i formaggi
Meglio evitare quelli a crosta fiorita (quelle gustose, che molti amano mangiare e non eliminare) come il brie e camembert e i formaggi muffettati (con muffe) come il gorgonzola o il francese Roqueroft.
I formaggi con consistenza cremosa sono detti anche a pasta molle e molti di essi sono a rischio listeriosi. Ci sono formaggi molli che sono “incriminati” perché fatti con latte non pastorizzato (e la pastorizzazione è una mezza garanzia nello scongiurare la listeriosi), altri che si contaminano invece nell’ambiente durante le fasi di lavorazione. Prendiamo stracchino e mozzarella, che sono formaggi che a volte vengono pastorizzati e altre no. Entrambi appartengono alla categoria dei formaggi a pasta filata e il procedimento di manipolazione per realizzarli li potrebbe esporre al pericolo di incappare nel batterio Listeria. Proprio quest’anno in Francia è stata ritirata dal mercato una mozzarella di bufala prodotta in Italia per questo motivo, ma i casi si contano sulle dita di una mano. Il consiglio è quello di acquistare formaggi come mascarpone, stracchino e mozzarella confezionati dove sia riportata l’indicazione “prodotto con latte pastorizzato”, che è una dicitura facoltativa e non obbligatoria per legge (purtroppo). La stessa indicazione vale per il consumo di latte (meglio UHT) e derivati come yogurt e panna. Durante la gravidanza è possibile consumare in tutta serenità i formaggi a pasta dura come la fontina o il Parmigiano Reggiano (elimina sempre la crosta!), gli spalmabili, la ricotta, i formaggi grigliati e quelli che riportano comunque l’indicazione di essere stati pastorizzati. Diciamo che in gravidanza dà più garanzia stare sul prodotto industriale che artigianale, in quanto in genere i prodotti industriali vengono sottoposti a test specifici prima di essere immessi in commercio.
Listeriosi: come organizzare il frigorifero in gravidanza?
Non sono solo le verdure e i formaggi il problema. Tutto il frigorifero va organizzato e curato in modo particolare durante la gravidanza (senza diventare ossessive, ovvio!). Ecco infatti i prodotti di origine animale ad alto rischio e che richiedono accortezze particolari. Carne cruda o poco cotta, salumi e pesce non devono poter infettare con il Listeria gli altri alimenti nel tuo frigorifero. Eccoti le linee guida date dalla Food&Drug Administration americana.
- Mantieni puliti i ripiani e la cassa del congelatore.
- La temperatura del frigorifero va mantenuta sotto i 4°C e il freezer a una temperatura di - 17°C.
- Utilizza contenitori con coperchio per separare le pietanze, crude o cotte. In particolare, la carne e il pesce crudo devono essere ben separati da tutto il resto (e cucinali il prima possibile!).
- Dopo aver manipolato carni crude, lava con attenzione gli utensili da cucina usati, i ripiani e le mani.
- Elimina in modo puntuale i cibi scaduti dal frigorifero.
- Attenzione alla frutta che arriva dal terreno, come meloni e angurie. La loro crosta va pulita con una spazzola a lungo e bene. Una volta tagliati come conservarla? Rigorosamente in frigorifero e per pochissimi giorni.
“Ho paura di avere preso la listeriosi anche se non ho sintomi”
Hai mangiato una fetta di feta e ora sei convinta di aver preso questa terribile infezione? Non devi assolutamente preoccuparti, ad avvisarti – nel caso sfortunato - saranno i sintomi dei quali ti abbiamo parlato. Attenzione quindi all’aumento della temperatura, a dolori e fastidi che dovrai comunicare prontamente al tuo medico di base o al ginecologo che segue la tua gravidanza. Se il dubbio che si tratti di listeriosi sarà invece evidenziato dal dottore, si procederà a un esame del sangue nella stragrande maggioranza dei casi oppure del liquido amniotico (quest’ultimo soltanto nel primo trimestre della gravidanza, quando il feto è piccolo e si riesce a intervenire nel sacco). Se verrà trovato da questo esame il Listeria monocytogenes ti verranno dati degli antibiotici specifici per combattere il batterio.
Una raccomandazione importante: la listeriosi è una delle tante cose che preoccupano le future mamme e, se da una parte è bene prendersi cura di sé e usare alcune precauzioni, dall’altra bisogna ricordare che lo stress è un grande nemico delle donne incinta e che è bene mantenere sempre la calma e l’umore alto!
Fonte https://lines.it/ginecologia/gravidanza/listeriosi-e-gravidanza-sintomi-e-alimenti
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