Quando si parla di infertilità si lega la causa, molto spesso, alla donna, alla sua scarsa fecondità o a problemi fisiologici legati al suo apparato genitale o ancora al suo livello ormonale non del tutto funzionale per sviluppare una gravidanza.
Molte volte, invece, la causa potrebbe essere riconducibile a patologie maschili. Per scoprire l’origine vengono effettuati dei controlli appositi anche sull’uomo per valutare la sua capacità di fecondare o meno.
Il primo esame consigliato è lo spermiogramma che analizza lo stato degli spermatozoi e la loro funzionalità nella fase di concepimento.
L’esame viene effettuato raccogliendo lo sperma in un recipiente sterile, a seguito dell’atto di masturbazione dopo circa tre giorni di astinenza da rapporti sessuali. L’analisi è indolore e molto semplice. Il controllo dello sperma viene effettuato subito dopo il prelievo e per aver certezza del risultato ottenuto e confermare la sua validità, viene ripetuto a distanza di un mese.
Lo spermiogramma esamina la consistenza dello sperma valutando il numero degli spermatozoi, la mobilità, la loro morfologia e la durata. Dall’analisi è possibile ottenere vari risultati riconducibili a
- completa assenza di spermatozoi (azoospermia);
- numero di spermatozoi minore di 30 milioni per ml (oligospermia- ricordiamo che lo sperma può contenere dai 20 ai 200 milioni di spermatozoi per millimetro cubo);
- spermatozoi non del tutto mobili (astenospermia);
- elevato numero di spermatozoi anomali (teratospermia).
Quando di parla di patologia vera e propria da infertilità maschile?
Se l’esito dello spermiogramma si ripropone con lo stesso risultato per almeno due/tre volte, questo va a confermare la presenza di infertilità maschile. Se vengono a verificarsi in contemporanea oligospermia, astenospermia e teratospermia, si parla di oligoastenoteratospermia e la capacità di fecondare dell’uomo sarà molto ma molto bassa, se non quasi inesistente.
Possiamo comprendere l’entità della cosa se pensiamo che di tutti gli spermatozoi che penetrano nella vagina della donna al momento dell’eiaculazione, solo uno riuscirà a penetrare la membrana, ad incontrare l’ovulo maturo e a fecondarlo.
Ma non si esclude comunque che possa svilupparsi una gravidanza. Resta al medico specialista capire e far agire per risolvere il problema.
I valori normali, perché lo sperma possa essere considerato ottimo e funzionale, sono:
il volume, che dovrebbe essere superiore o uguale a 2 ml con un ph compreso tra 7.2 e 8
la concentrazione degli spermatozoi dovrebbe essere tra i 50 e i 180 milioni per ml con mobilità superiore o uguale al 50% subito dopo all’eiaculazione.
Ovviamente vengono valutati anche altri parametri, ma questi sono i più importanti.
Le cause di infertilità maschile possono essere legate a sbalzi ormonali, o meglio a deficit ormonali dell’ipofisi che alterano la spermatogenesi; a infezioni delle parti delicate maschili come la prostata, i testicoli o contratte attraverso agenti patogeni; a motivi genetici a carico dei cromosomi stessi o dei geni, o anche a causa di fibrosi cistica.
Un’altra causa d’infertilità maschile potrebbe essere il varicocele, una patologia a carico delle vene dei funicoli spermatici che inducono una produzione di spermatozoi inferiore alla normale formazione.
Fonte articolo: fertilità.org
Molte volte, invece, la causa potrebbe essere riconducibile a patologie maschili. Per scoprire l’origine vengono effettuati dei controlli appositi anche sull’uomo per valutare la sua capacità di fecondare o meno.
Il primo esame consigliato è lo spermiogramma che analizza lo stato degli spermatozoi e la loro funzionalità nella fase di concepimento.
L’esame viene effettuato raccogliendo lo sperma in un recipiente sterile, a seguito dell’atto di masturbazione dopo circa tre giorni di astinenza da rapporti sessuali. L’analisi è indolore e molto semplice. Il controllo dello sperma viene effettuato subito dopo il prelievo e per aver certezza del risultato ottenuto e confermare la sua validità, viene ripetuto a distanza di un mese.
Lo spermiogramma esamina la consistenza dello sperma valutando il numero degli spermatozoi, la mobilità, la loro morfologia e la durata. Dall’analisi è possibile ottenere vari risultati riconducibili a
- completa assenza di spermatozoi (azoospermia);
- numero di spermatozoi minore di 30 milioni per ml (oligospermia- ricordiamo che lo sperma può contenere dai 20 ai 200 milioni di spermatozoi per millimetro cubo);
- spermatozoi non del tutto mobili (astenospermia);
- elevato numero di spermatozoi anomali (teratospermia).
Quando di parla di patologia vera e propria da infertilità maschile?
Se l’esito dello spermiogramma si ripropone con lo stesso risultato per almeno due/tre volte, questo va a confermare la presenza di infertilità maschile. Se vengono a verificarsi in contemporanea oligospermia, astenospermia e teratospermia, si parla di oligoastenoteratospermia e la capacità di fecondare dell’uomo sarà molto ma molto bassa, se non quasi inesistente.
Possiamo comprendere l’entità della cosa se pensiamo che di tutti gli spermatozoi che penetrano nella vagina della donna al momento dell’eiaculazione, solo uno riuscirà a penetrare la membrana, ad incontrare l’ovulo maturo e a fecondarlo.
Ma non si esclude comunque che possa svilupparsi una gravidanza. Resta al medico specialista capire e far agire per risolvere il problema.
I valori normali, perché lo sperma possa essere considerato ottimo e funzionale, sono:
il volume, che dovrebbe essere superiore o uguale a 2 ml con un ph compreso tra 7.2 e 8
la concentrazione degli spermatozoi dovrebbe essere tra i 50 e i 180 milioni per ml con mobilità superiore o uguale al 50% subito dopo all’eiaculazione.
Ovviamente vengono valutati anche altri parametri, ma questi sono i più importanti.
Le cause di infertilità maschile possono essere legate a sbalzi ormonali, o meglio a deficit ormonali dell’ipofisi che alterano la spermatogenesi; a infezioni delle parti delicate maschili come la prostata, i testicoli o contratte attraverso agenti patogeni; a motivi genetici a carico dei cromosomi stessi o dei geni, o anche a causa di fibrosi cistica.
Un’altra causa d’infertilità maschile potrebbe essere il varicocele, una patologia a carico delle vene dei funicoli spermatici che inducono una produzione di spermatozoi inferiore alla normale formazione.
Fonte articolo: fertilità.org
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