Vuoi conoscere il tuo livello di fertilità e sapere quante probabilità hai di rimanere incinta in futuro?
Non fidarti troppo del test per la valutazione della riserva ovarica fai da te. Perché il verdetto consegnato dai tre ormoni indicatori della fertilità (antimulleriano, follicolo stimolante e inibina B) non sempre corrisponde alle effettive possibilità di iniziare una gravidanza.
L’invito a considerare con cautela l’esito di un esame della riserva ovarica basato semplicemente sul dosaggio di determinati ormoni arriva da una ricerca pubblicata sul Journal of the American Medical Association.
Molti studi in precedenza hanno dimostrato che esiste un’associazione tra i livelli dei tre ormoni e il numero di ovociti conservati nelle ovai delle donne. Una premessa è d’obbligo: ogni donna possiede nelle ovaie un proprio patrimonio follicolare che nel corso della vita si riduce sempre più. Si parte alla nascita con 1-2 milioni di follicoli, si passa all’età di 37 anni a circa 25 mila e si arriva in menopausa a mediamente mille follicoli. I test della riserva ovarica possono essere utili per prevedere le possibilità di concepimento nella procreazione assistita. Ma non funzionano altrettanto bene per indicare gli anni di fertilità su cui una donna può ancora contare.
«Le donne stanno usando i test della riserva ovarica come un test sulla fertilità nel corso degli anni si sono diffusi senza prove sufficienti», spiega Anne Steiner esperta di endocrinologia riproduttiva all’ University of North Carolina e una delle autrici dello studio.
Inoltre, con poco più di 100 euro, oggi le donne possono eseguire il loro test di riserva ovarica a casa propria con dispositivi specifici per il dosaggio degli ormoni della fertilità reperibili anche online, ottenendo un punteggio sulla possibilità di restare incinta negli anni a venire.
Ma sono realmente affidabili?
Steiner e i colleghi sostengono che la misurazione dei valori degli ormoni non consegni una risposta definitiva.
I ricercatori hanno analizzato i dati di 750 donne di età compresa tra i 30 e i 44 anno senza alcun problema di infertilità conosciuto. Tutte le donne stavano provando a rimanere incinta da circa re mesi. Ebbene, le donne con bassi livelli degli ormoni biomarcatori e quindi con una “riserva ovarica” inferiore, hanno avuto le stesse probabilità di rimanere in cinta entro un anno delle donne con una riserva ovarica più sostanziosa secondo i risultati dei test.
In altre parole, avvertono i ricercatori, i test della riserva ovarica rischiano di consegnare alle donne un verdetto non veritiero sulla loro possibilità di procreazione nel futuro.
«La donne con valori bassi - spiega Steiner - entreranno senza motivo in uno stato di ansia, mentre le donne con valori alti verrebbero ingiustamente tranquillizzate». Nessuna donna, concludono i ricercatori, dovrebbe quindi decidere di congelare gli ovuli in base al risultato del test.
Fonte http://www.healthdesk.it/medicina/attenzione-test-fai-te-riserva-ovarica-previsioni-fertilit-non-sono-affidabili
Non fidarti troppo del test per la valutazione della riserva ovarica fai da te. Perché il verdetto consegnato dai tre ormoni indicatori della fertilità (antimulleriano, follicolo stimolante e inibina B) non sempre corrisponde alle effettive possibilità di iniziare una gravidanza.
L’invito a considerare con cautela l’esito di un esame della riserva ovarica basato semplicemente sul dosaggio di determinati ormoni arriva da una ricerca pubblicata sul Journal of the American Medical Association.
Molti studi in precedenza hanno dimostrato che esiste un’associazione tra i livelli dei tre ormoni e il numero di ovociti conservati nelle ovai delle donne. Una premessa è d’obbligo: ogni donna possiede nelle ovaie un proprio patrimonio follicolare che nel corso della vita si riduce sempre più. Si parte alla nascita con 1-2 milioni di follicoli, si passa all’età di 37 anni a circa 25 mila e si arriva in menopausa a mediamente mille follicoli. I test della riserva ovarica possono essere utili per prevedere le possibilità di concepimento nella procreazione assistita. Ma non funzionano altrettanto bene per indicare gli anni di fertilità su cui una donna può ancora contare.
«Le donne stanno usando i test della riserva ovarica come un test sulla fertilità nel corso degli anni si sono diffusi senza prove sufficienti», spiega Anne Steiner esperta di endocrinologia riproduttiva all’ University of North Carolina e una delle autrici dello studio.
Inoltre, con poco più di 100 euro, oggi le donne possono eseguire il loro test di riserva ovarica a casa propria con dispositivi specifici per il dosaggio degli ormoni della fertilità reperibili anche online, ottenendo un punteggio sulla possibilità di restare incinta negli anni a venire.
Ma sono realmente affidabili?
Steiner e i colleghi sostengono che la misurazione dei valori degli ormoni non consegni una risposta definitiva.
I ricercatori hanno analizzato i dati di 750 donne di età compresa tra i 30 e i 44 anno senza alcun problema di infertilità conosciuto. Tutte le donne stavano provando a rimanere incinta da circa re mesi. Ebbene, le donne con bassi livelli degli ormoni biomarcatori e quindi con una “riserva ovarica” inferiore, hanno avuto le stesse probabilità di rimanere in cinta entro un anno delle donne con una riserva ovarica più sostanziosa secondo i risultati dei test.
In altre parole, avvertono i ricercatori, i test della riserva ovarica rischiano di consegnare alle donne un verdetto non veritiero sulla loro possibilità di procreazione nel futuro.
«La donne con valori bassi - spiega Steiner - entreranno senza motivo in uno stato di ansia, mentre le donne con valori alti verrebbero ingiustamente tranquillizzate». Nessuna donna, concludono i ricercatori, dovrebbe quindi decidere di congelare gli ovuli in base al risultato del test.
Fonte http://www.healthdesk.it/medicina/attenzione-test-fai-te-riserva-ovarica-previsioni-fertilit-non-sono-affidabili
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