Già erano iniziate le discussioni riguardo il nome da dare al bebè che, naturalmente, ancora non si sapeva di che sesso fosse.
Ricordo una domenica in cui mi si presentò mio suocero, armato di calendario, pronto ad elencarmi tutti i santi dell’anno per proporre o bocciare, insieme al resto della famiglia, i nomi che ci leggeva…
E poi i soliti “chiamala come la nonna”, “un mio amico aveva un bel nome”, “ti prego evita il nome di tua zia”…
Tutto si stabilì di lì a poco: ”io, la mamma, scelgo che nome dare al bebè se sarà femmina; tu,il papà, scegli il nome nel caso sarà maschio.” Tutti contenti, si credeva…
Decidemmo per due nomi che ci piacevano o almeno così credevo… diciamo che io non ero pienamente convinta del nome da maschio e il mio ragazzo non era pienamente convinto di quello da femmina da me scelto… però fu proprio lui a dire “basta, li abbiamo scelti, non pensiamoci più”.
Quando, durante un’ecografia, ci venne chiesto se volessimo conoscere il sesso del nascituro, guardai il mio ragazzo: un gran sorriso agitato mi diede conferma che desiderava fervidamente venire a conoscenza di chi ci fosse nella mia pancia.
Rullo di tamburo…
Femmina!
Quindi vada per il nome da me scelto!
Tragedia…
Da lì in poi ci furono svariate occasioni in cui mi si consigliava di ripensare al nome della piccola in arrivo.
Molti mi fecero notare i soprannomi, i nomignoli e le prese in giro che avrebbe potuto sopportare ma io ero e sono tuttora super convinta che sia il nome perfetto per lei. E che qualsiasi nome le avrei dato, prima o poi, avrebbe comunque incontrato un simpaticone che avrebbe trovato una rima per scherzare.
Quando nacque la mia batuffola, il mio ragazzo, dopo avermi detto con occhi sgranati “è gigante!” ammise che quello che avevo scelto era il nome adatto e tuttora, chiunque mi chieda il nome della mia pupa, sorride felice dichiarando che non avrebbe potuto chiamarsi in un altro modo!
Fui soddisfatta….soprattutto perché sono certa che sia stata lei stessa a suggerirmi quale volesse che fosse il suo nome una volta venuta alla luce.
Nicla
Ricordo una domenica in cui mi si presentò mio suocero, armato di calendario, pronto ad elencarmi tutti i santi dell’anno per proporre o bocciare, insieme al resto della famiglia, i nomi che ci leggeva…
E poi i soliti “chiamala come la nonna”, “un mio amico aveva un bel nome”, “ti prego evita il nome di tua zia”…
Tutto si stabilì di lì a poco: ”io, la mamma, scelgo che nome dare al bebè se sarà femmina; tu,il papà, scegli il nome nel caso sarà maschio.” Tutti contenti, si credeva…
Decidemmo per due nomi che ci piacevano o almeno così credevo… diciamo che io non ero pienamente convinta del nome da maschio e il mio ragazzo non era pienamente convinto di quello da femmina da me scelto… però fu proprio lui a dire “basta, li abbiamo scelti, non pensiamoci più”.
Quando, durante un’ecografia, ci venne chiesto se volessimo conoscere il sesso del nascituro, guardai il mio ragazzo: un gran sorriso agitato mi diede conferma che desiderava fervidamente venire a conoscenza di chi ci fosse nella mia pancia.
Rullo di tamburo…
Femmina!
Quindi vada per il nome da me scelto!
Tragedia…
Da lì in poi ci furono svariate occasioni in cui mi si consigliava di ripensare al nome della piccola in arrivo.
Molti mi fecero notare i soprannomi, i nomignoli e le prese in giro che avrebbe potuto sopportare ma io ero e sono tuttora super convinta che sia il nome perfetto per lei. E che qualsiasi nome le avrei dato, prima o poi, avrebbe comunque incontrato un simpaticone che avrebbe trovato una rima per scherzare.
Quando nacque la mia batuffola, il mio ragazzo, dopo avermi detto con occhi sgranati “è gigante!” ammise che quello che avevo scelto era il nome adatto e tuttora, chiunque mi chieda il nome della mia pupa, sorride felice dichiarando che non avrebbe potuto chiamarsi in un altro modo!
Fui soddisfatta….soprattutto perché sono certa che sia stata lei stessa a suggerirmi quale volesse che fosse il suo nome una volta venuta alla luce.
Nicla
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