L’ennesima conferma dei danni dell’inquinamento arriva da uno studio americano pubblicato sulla rivista Human Reproduction.
I ricercatori hanno seguito oltre 36 mila donne dal 1993 fino al 2003 e analizzato i dati relativi all’inquinamento nelle aree in cui risiedevano concentrandosi sui livelli di particolato. Poi hanno messo in relazione le due variabili, tendendo in considerazione sia i casi di infertilità primaria, che si riferisce alle donne che cercano di concepire per almeno un anno senza successo, sia quelli di infertilità secondaria, cioè le donne che non riescono a ottenere il concepimento dopo che hanno già avuto una gravidanza.
Nel corso del periodo di studio sono stati diagnosticati circa 2.500 casi di infertilità. Le donne che vivevano vicino strade trafficate (entro 200 metri) avevano una probabilità dell’11 per cento più alta di soffrire di infertilità rispetto a chi abitava in zone con minori livelli di inquinamento.
Un rischio lieve per la singola donna, precisano i ricercatori, ma che può trasformarsi in un enorme problema di sanità pubblica quando analizzato su scala di popolazione.
A preoccupare i ricercatori è il fatto che l’aumento del rischio di infertilità si riscontra già a concentrazioni piuttosto basse di particolato, il che farebbe pensare che il fenomeno possa essere più ampio di quanto osservato.
Fonte http://www.healthdesk.it/prevenzione/fertilit-rischio-chi-vive-aree-1453111200
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