lunedì 3 agosto 2020

Caffè: ecco quanto berne per trarre benefici per la salute

Il caffè è una costante delle nostre giornate. Sveglia irrinunciabile (per molti) prima di andare al lavoro e «veicolo» di socializzazione nel resto della giornata, ogni connazionale ne consuma in media 2 tazzine al giorno. Con quali ricadute per la salute? Stante questi consumi, i benefici sono in realtà superiori ai rischi. È questo il responso di una revisione dei lavori presenti in letteratura pubblicata sul New England Journal of Medicine. Ingollando a cadenza quotidiana fino a 4-5 tazzine della bevanda, se si è in condizioni di buona salute ed escludendo alcune fasi della vita della donna (gravidanza e allattamento), si riescono a sfruttare i molteplici effetti positivi indotti dalla bevanda, che determinerebbero una riduzione del rischio di sviluppare diverse malattie croniche.

Caffè: ecco quanto berne per trarre benefici per la saluteConsiderando che il caffè e il tè sono le bevande più popolari consumate in tutto il mondo e contengono come ingrediente la caffeina, gli epidemiologi e i nutrizionisti delle scuole di salute pubblica delle università di Singapore e di Harvard hanno riassunto le ripercussioni per la salute legate al consumo quotidiano della bevanda (in larga parte associate a quello di caffeina). Ricco di antiossidanti, oltre che in grado di stimolare il sistema nervoso centrale, il caffè può essere consumato nelle quantità sopra indicate (dimezzate, per le donne incinte o in fase di allattamento) senza timori. Con 4-5 tazzine al giorno, infatti, difficilmente si superà un apporto di 400 milligrammi di caffeina, ritenuto sicuro per gli adulti sani sulla base delle evidenze disponibili. Discorso diverso per i neonati (da qui l'indicazione a dimezzare i consumi di caffè durante la gravidanza e l'allattamento) e per chi assume una serie di farmaci (broncodilatatori, antibiotici chinolonici, antidepressivi e antipertensivi). In quest'ultimo caso, la caffeina rischia di rimanere in circolo per un tempo superiore e di interferire con il metabolismo di alcune di queste molecole. Ragion per cui, se in terapia, può essere indicato un consumo leggermente inferiore di caffè (e di tutti gli alimenti contenenti caffeina).

Molti di noi bevono il caffè al mattino, prima di dare il via alla giornata. E fanno una o più «ricariche» con il passare delle ore, per recuperare le energie necessarie ad arrivare alla sera. La ragione alla base di questi comportamenti è nota da tempo. Se assunta in dosi moderate (40-300 milligrammi), la caffeina può ridurre l'affaticamento, aumentare la vigilanza e accorciare i tempi di reazione. Effetti di questo tipo - si legge nel lavoro - sono stati più volte osservati sia in chi non consuma abitualmente caffè sia tra coloro reduci da un breve periodo di rinuncia. Proprietà note a tutti, ma soprattutto a chi è abituato a svolgere lavori routinari, però di lunga durata: come per esempio gli operai di una catena  di montaggio, ma anche i piloti degli aerei. Detto ciò, ricordano gli autori, non si può pensare che un elevato consumo di caffeina possa sostituire le necessarie ore di sonno. La stanchezza, oltre un certo limite, non può essere annullata da una o due tazzine di caffè in più al giorno. E, al contempo, occorre ricordare che un consumo eccessivo (o sbilanciato nella seconda parte della giornata) può rendere più faticoso il riposo notturno. A livello del sistema nervoso centrale, inoltre, la caffeina ha anche una funzione analgesica, di cui tenere conto (come elemento di supporto) per esempio quando si assumono antidolorifici.

Se finora si è detto che un consumo moderato di caffè non è quasi mai dannoso per la salute, maggiore cautela deve essere invece prestata dalle donne durante la gravidanza. Questo perché la caffeina è in grado di passare all'interno della placenta e arrivare così al feto, che possiede però una capacità di metabolizzarla ridotta. E siccome diversi studi hanno evidenziato una correlazione tra alti livelli di caffeina nel sangue e un maggiore rischio di aborto e di basso peso alla nascita dei neonati, gli esperti raccomandano alle donne incinte di non andare oltre il consumo di due tazzine di caffè al giorno.

Fonte Se finora si è detto che un consumo moderato di caffè non è quasi mai dannoso per la salute, maggiore cautela deve essere invece prestata dalle donne durante la gravidanza. Questo perché la caffeina è in grado di passare all'interno della placenta e arrivare così al feto, che possiede però una capacità di metabolizzarla ridotta. E siccome diversi studi hanno evidenziato una correlazione tra alti livelli di caffeina nel sangue e un maggiore rischio di aborto e di basso peso alla nascita dei neonati, gli esperti raccomandano alle donne incinte di non andare oltre il consumo di due tazzine di caffè al giorno.

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