Non tutti i mali vengono per nuocere. Lo dicevano i nostri vecchi, ed in qualche caso avevano ragione: potremmo dire che, infatti, in molte situazioni un evento negativo può celare anche degli esiti meno infausti di quanto non credessimo. Un esempio è dato dal rinnovato desiderio di genitorialità che è emerso, in questi ultimi mesi, a causa del lockdown e della chiusura forzata in casa: infatti, secondo recenti studi, molte coppie italiane sono tornate nei centri per la fecondazione assistita ed è stato registrato un aumento considerevole dei cicli riproduttivi rispetto a prima dell’emergenza Covid-19.
Pare, infatti, che soprattutto nei primi mesi del secondo semestre dell’anno (ed in particolare tra metà giugno e metà luglio) vi sia stato un aumento di circa il 20% (ed in alcuni casi anche del 30%) delle richieste ai centri che si occupano di Procreazione Medicalmente Assistita. Secondo Antonino Guglielmino, presidente della Società Italiana di Riproduzione Umana (Siru), l’evento non è affatto da sottovalutare: è bene infatti interrogarsi anche sui motivi che hanno portato a questo aumento.
Da un lato, vi è il fatto che molti dei cicli che erano stati solo iniziati prima del lockdown si sono bruscamente interrotti e quindi si sono accavallati con le nuove richieste; dall’altro lato, la paura di nuove chiusure ha spinto verso una decisione di molte coppie, decisione che magari avrebbe tardato ad arrivare ma che è stata in qualche modo alimentata anche da un rinnovato desiderio di famiglia portato anche dalle tensioni e dalle paure degli ultimi mesi. Ciò che ha molto sorpreso è stata la richiesta di cicli anche nel mese di agosto, tendenzialmente fermo, in genere, per quel che riguarda la PMA: segno che le coppie italiane preferiscono mettere su famiglia, rispetto ad andare in vacanza.
Fonte https://www.fecondazioneeterologaitalia.it/aumentano-le-richieste-di-pma-in-italia-in-seguito-al-lockdown/
Pare, infatti, che soprattutto nei primi mesi del secondo semestre dell’anno (ed in particolare tra metà giugno e metà luglio) vi sia stato un aumento di circa il 20% (ed in alcuni casi anche del 30%) delle richieste ai centri che si occupano di Procreazione Medicalmente Assistita. Secondo Antonino Guglielmino, presidente della Società Italiana di Riproduzione Umana (Siru), l’evento non è affatto da sottovalutare: è bene infatti interrogarsi anche sui motivi che hanno portato a questo aumento.
Da un lato, vi è il fatto che molti dei cicli che erano stati solo iniziati prima del lockdown si sono bruscamente interrotti e quindi si sono accavallati con le nuove richieste; dall’altro lato, la paura di nuove chiusure ha spinto verso una decisione di molte coppie, decisione che magari avrebbe tardato ad arrivare ma che è stata in qualche modo alimentata anche da un rinnovato desiderio di famiglia portato anche dalle tensioni e dalle paure degli ultimi mesi. Ciò che ha molto sorpreso è stata la richiesta di cicli anche nel mese di agosto, tendenzialmente fermo, in genere, per quel che riguarda la PMA: segno che le coppie italiane preferiscono mettere su famiglia, rispetto ad andare in vacanza.
Fonte https://www.fecondazioneeterologaitalia.it/aumentano-le-richieste-di-pma-in-italia-in-seguito-al-lockdown/
Nessun commento:
Posta un commento