Le cause dell’infertilità e la situazione attuale in Italia
Prima di tutto occorre ricordare che parliamo di una vera e propria patologia, come stabilito dall’OMS; l’infertilità è intesa come assenza di concepimento dopo 12-24 mesi di rapporti non protetti.
A margine di quanto detto per l’Italia va aggiunto che sono aumentati i bambini nati da genitori non coniugati (il 29,9% nel 2017), a dimostrazione che sono cambiate anche le modalità con cui il nucleo familiare è percepito.
Tra le cause dell’infertilità bisogna distinguere tra quelle idiopatiche (cioè non spiegabili), quelle che dipendono dalle donne (ridotta riserva ovarica, fattore tubarico, endometriosi, per citarne alcune) e quelle che dipendono dagli uomini (in gran parte dovute all’inquinamento e agli stili di vita che hanno aggravato la salute e aumentato la sterilità).
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Le probabilità di successo variano moltissimo in base all’età e alla tipologia di fecondazione. Con l’omologa il range è compreso fra il 35,8% di probabilità di successo (per chi ha meno di 34 anni) e l’8,2% (per chi ha più di 43 anni).
Con l’eterologa ci sono differenze più ampie, poiché le percentuali spaziano fra il 45,5% (nel caso della donazione di seme e se la paziente ha meno di 34 anni) e il 31,5% (nel caso della doppia donazione, se la paziente ha più di 43 anni).
In altre parole, la fecondazione eterologa consente di realizzare il sogno di diventare genitori, desiderio che per molte coppie (circa il 15% in Italia, questa è la percentuale di quelle sterili) era fino a qualche tempo fa irrealizzabile.
Fonte http://colibrimagazine.it/salute-e-benessere/perche-litalia-record-infertilita-delle-coppie/
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