Nascite in Italia nel 2017
Nel 2017 sono nati 458.151 bambini. Un assoluto record negativo, il minimo storico per il nostro Paese dall'Unità d'Italia. L'ultimo Report sulla demografia del Paese nel 2017 stilato dall'ISTAT rivela dati sconfortanti che dovrebbero spingere le istituzioni ad una profonda riflessione sul tema della natalità e del welfare. Ma vediamo i dati nel dettaglio:
Il calo della natalità
Il calo della natalità cominciato nel 2008 prosegue e addirittura nel 2017 si è registrato il record assoluto in negativo In pratica mai nel nostro Paese, dall'Unità d'Italia, sono nati così pochi bambini. Per il terzo anno consecutivo si sono registrate meno di mezzo milione di nascite. Nel dettaglio sono stati iscritti all'Anagrafe 458.151 bambini (quindicimila in meno rispetto al 2016), di cui circa 68mila stranieri, che comunque sono diminuiti anch'essi.
A livello regionale il maggiore calo si registra nelle regioni Centrali con un -5,3% rispetto al 2016.
I motivi del calo del tasso di natalità
Molti fattori, soprattutto strutturali, possono contribuire a spiegare questo progressivo ed inarrestabile diminuzione delle nascite. Diminuisce, infatti, il numero di donne potenziali madri per diverse ragioni:
La popolazione italiana
Al 31 dicembre 2017 la popolazione italiana era di 60.483.973 persone, 5 milioni delle quali di cittadinanza straniera. I neonati sono sempre meno dei morti, ma il saldo generale è nettamente influenzato dalla popolazione straniera che è aumentata di 97.412 unità, mentre quella italiana registra 202.884 residenti in meno.
La natalità tra gli stranieri
I neonati stranieri sono leggermente in calo rispetto all'anno scorso, quindi il contributo positivo alla natalità delle donne straniere continua a diminuire, tuttavia rappresentano una significativa fetta dei nuovi nati in Italia, e si concentrano ovviamente nelle regioni dove le comunità di immigrati sono maggiormente radicate:
Nelle regioni del Nord-ovest (21,0%) e del Nord-est (20,9%) ogni cinque nati uno è cittadino straniero. In Emilia Romagna la maggiore presenza di neonati stranieri (un neonato su quattro);
nelle regioni centrali la percentuale di neonati stranieri è del 17%
Nelle regioni meridionali e nelle Isole è rispettivamente del 6,1% e del 5,5% .
Tra le principali cause del decremento di neonati stranieri c'è senz'altro la diminuzione dei flussi femminili in entrata nel nostro Paese, ma anche l’acquisizione della cittadinanza italiana da parte di molte donne straniere.
In Italia risiedono persone di circa 200 nazionalità. Nella metà dei casi si tratta di cittadini europei (oltre 2,6 milioni); la cittadinanza più rappresentata è quella rumena (23,1%) seguita da quella albanese (8,6%).
Le istituzioni
Il neoministro della Famiglia e della Disabilità, Lorenzo Fontana, ha commentato i dati contenuti nel il Bilancio demografico nazionale Istat dichiarando di volersi impegnare fortemente
Nel 2017 sono nati 458.151 bambini. Un assoluto record negativo, il minimo storico per il nostro Paese dall'Unità d'Italia. L'ultimo Report sulla demografia del Paese nel 2017 stilato dall'ISTAT rivela dati sconfortanti che dovrebbero spingere le istituzioni ad una profonda riflessione sul tema della natalità e del welfare. Ma vediamo i dati nel dettaglio:
- per il terzo anno di seguito i nuovi nati sono meno di mezzo milione;
- cala la popolazione complessiva;
- aumentano i decessi che sono stati quasi 650mila.
Il calo della natalità
Il calo della natalità cominciato nel 2008 prosegue e addirittura nel 2017 si è registrato il record assoluto in negativo In pratica mai nel nostro Paese, dall'Unità d'Italia, sono nati così pochi bambini. Per il terzo anno consecutivo si sono registrate meno di mezzo milione di nascite. Nel dettaglio sono stati iscritti all'Anagrafe 458.151 bambini (quindicimila in meno rispetto al 2016), di cui circa 68mila stranieri, che comunque sono diminuiti anch'essi.
A livello regionale il maggiore calo si registra nelle regioni Centrali con un -5,3% rispetto al 2016.
I motivi del calo del tasso di natalità
Molti fattori, soprattutto strutturali, possono contribuire a spiegare questo progressivo ed inarrestabile diminuzione delle nascite. Diminuisce, infatti, il numero di donne potenziali madri per diverse ragioni:
- le tantissime donne nate nell'epoca del cosiddetto baby boom sono ormai uscite dall'età riproduttiva;
- il calo delle nascite che si è cominciato a registrare a partire dalla metà degli anni Settanta ha fatto sì che oggi le donne in età fertile siano molte di meno.
La popolazione italiana
Al 31 dicembre 2017 la popolazione italiana era di 60.483.973 persone, 5 milioni delle quali di cittadinanza straniera. I neonati sono sempre meno dei morti, ma il saldo generale è nettamente influenzato dalla popolazione straniera che è aumentata di 97.412 unità, mentre quella italiana registra 202.884 residenti in meno.
La natalità tra gli stranieri
I neonati stranieri sono leggermente in calo rispetto all'anno scorso, quindi il contributo positivo alla natalità delle donne straniere continua a diminuire, tuttavia rappresentano una significativa fetta dei nuovi nati in Italia, e si concentrano ovviamente nelle regioni dove le comunità di immigrati sono maggiormente radicate:
Nelle regioni del Nord-ovest (21,0%) e del Nord-est (20,9%) ogni cinque nati uno è cittadino straniero. In Emilia Romagna la maggiore presenza di neonati stranieri (un neonato su quattro);
nelle regioni centrali la percentuale di neonati stranieri è del 17%
Nelle regioni meridionali e nelle Isole è rispettivamente del 6,1% e del 5,5% .
Tra le principali cause del decremento di neonati stranieri c'è senz'altro la diminuzione dei flussi femminili in entrata nel nostro Paese, ma anche l’acquisizione della cittadinanza italiana da parte di molte donne straniere.
In Italia risiedono persone di circa 200 nazionalità. Nella metà dei casi si tratta di cittadini europei (oltre 2,6 milioni); la cittadinanza più rappresentata è quella rumena (23,1%) seguita da quella albanese (8,6%).
Le istituzioni
Il neoministro della Famiglia e della Disabilità, Lorenzo Fontana, ha commentato i dati contenuti nel il Bilancio demografico nazionale Istat dichiarando di volersi impegnare fortemente
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