Notizie in parte confortanti per le donne affette da artrite reumatoide (AR) che vogliono avere un bambino: sono stati presentati, infatti, nel corso del congresso annuale EULAR, in corso ad Amsterdam, i risultati di uno studio che, pur documentando che le gravidanze portate a termine da donne affette da AR sono associate a maggiori rischi di parto prematuro e a nascite sottopeso, non ha dimostrato un innalzamento del rischio di altri outcome avversi più seri (morte post-parto, complicanze CV e chirurgiche, altre disfunzioni d'organo sistemiche) (1), sottolineando come la voglia di maternità di queste donne non debba essere scoraggiata esclusivamente sulla base della malattia in questione ma attentamente pianificata e seguita con gli specialisti.
Razionale e disegno dello studio
In letteratura è ben documentato da tempo che, durante la gravidanza, molte donne con AR sperimentano un miglioramento della loro sintomatologia, ricordano i ricercatori nell'abstract del lavoro presentato al congresso (2). Si ritiene che ciò avvenga in ragione della presenza di alterazioni dell'organismo che sopprimono il sistema immunitario in modo da impedire il rigetto del feto da parte della madre.
Meno noti, invece, sono gli effetti dell'AR sul feto delle donne in gestazione affette da questa condizione. Di qui il nuovo studio che si è proposto l'obiettivo di stimare il rischio di outcome avversi fetali-neonatali e gli outcome materni in un campione di 845 donne taiwanesi con AR in gestazione tra il 2001 e il 2012.
Risultati principali
Dallo studio è emerso che le gravidanze portate a termine da donne con AR erano associate ad un maggior rischio di nascite sottopeso (<2.500 g; OR=1,65; IC95%=1,37-1,98; n=114), premature (<37 settimane; OR= 1,41; IC95%= 1,36-1,92; n=124) e sottopeso per l'età gestazionale (OR=1,62; IC95%= 1,36-1,92; n=132).
Quanto agli outcome materni nelle gravidanze portate a termine da donne con AR, è stata documentato solo un maggior rischio di parto pre-termine (OR=1,34; IC95%=1,06-1,68; n=74) e non un incremento del rischio di altri eventi avversi più gravi.
Riassumendo
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno sottolineato come “...i risultati dello studio si aggiungano ad un corpus crescente di evidenze, documentate in popolazioni differenti, che suggeriscono l'esistenza di un incremento piccolo ma significativo di neonati prematuri e sottopeso partoriti da madri con AR. Ciò detto, la mancanza di associazioni con altri outcome avversi più seri non dovrebbe scoraggiare il desiderio di maternità di queste donne”.
A seguire, il prof. Robert Landewé, Chairperson of the Scientific Programme Committee, EULAR, ha aggiunto nella discussione del lavoro che il tema della gravidanza nelle pazienti con AR è molto complesso in quanto vi sono molteplici fattori che sia i clinici che le pazienti devono tenere in considerazione, mentre i dati disponibili al riguardo sono ancora limitati. Di qui, ha aggiunto, la necessità e l'auspicio che vengano condotti al più presto studi che siano in grado di fornire ulteriori informazioni utili alla comprensione delle implicazioni della malattia e dei trattamenti a livello materno-fetale.
Fonti
1) Tsai YC, Luo SF, Chiou MJ, et al. Foetal-neonatal and maternal outcomes in women with rheumatoid arthritis. EULAR 2018; Amsterdam: Abstract OP0135.
2) Chakravarty EF. Rheumatoid arthritis and pregnancy: where do we go from here? J Intern Med. 2010;268(4):309-11.
Razionale e disegno dello studio
In letteratura è ben documentato da tempo che, durante la gravidanza, molte donne con AR sperimentano un miglioramento della loro sintomatologia, ricordano i ricercatori nell'abstract del lavoro presentato al congresso (2). Si ritiene che ciò avvenga in ragione della presenza di alterazioni dell'organismo che sopprimono il sistema immunitario in modo da impedire il rigetto del feto da parte della madre.
Meno noti, invece, sono gli effetti dell'AR sul feto delle donne in gestazione affette da questa condizione. Di qui il nuovo studio che si è proposto l'obiettivo di stimare il rischio di outcome avversi fetali-neonatali e gli outcome materni in un campione di 845 donne taiwanesi con AR in gestazione tra il 2001 e il 2012.
Risultati principali
Dallo studio è emerso che le gravidanze portate a termine da donne con AR erano associate ad un maggior rischio di nascite sottopeso (<2.500 g; OR=1,65; IC95%=1,37-1,98; n=114), premature (<37 settimane; OR= 1,41; IC95%= 1,36-1,92; n=124) e sottopeso per l'età gestazionale (OR=1,62; IC95%= 1,36-1,92; n=132).
Quanto agli outcome materni nelle gravidanze portate a termine da donne con AR, è stata documentato solo un maggior rischio di parto pre-termine (OR=1,34; IC95%=1,06-1,68; n=74) e non un incremento del rischio di altri eventi avversi più gravi.
Riassumendo
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno sottolineato come “...i risultati dello studio si aggiungano ad un corpus crescente di evidenze, documentate in popolazioni differenti, che suggeriscono l'esistenza di un incremento piccolo ma significativo di neonati prematuri e sottopeso partoriti da madri con AR. Ciò detto, la mancanza di associazioni con altri outcome avversi più seri non dovrebbe scoraggiare il desiderio di maternità di queste donne”.
A seguire, il prof. Robert Landewé, Chairperson of the Scientific Programme Committee, EULAR, ha aggiunto nella discussione del lavoro che il tema della gravidanza nelle pazienti con AR è molto complesso in quanto vi sono molteplici fattori che sia i clinici che le pazienti devono tenere in considerazione, mentre i dati disponibili al riguardo sono ancora limitati. Di qui, ha aggiunto, la necessità e l'auspicio che vengano condotti al più presto studi che siano in grado di fornire ulteriori informazioni utili alla comprensione delle implicazioni della malattia e dei trattamenti a livello materno-fetale.
Fonti
1) Tsai YC, Luo SF, Chiou MJ, et al. Foetal-neonatal and maternal outcomes in women with rheumatoid arthritis. EULAR 2018; Amsterdam: Abstract OP0135.
2) Chakravarty EF. Rheumatoid arthritis and pregnancy: where do we go from here? J Intern Med. 2010;268(4):309-11.
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