giovedì 2 gennaio 2020

Listeriosi in gravidanza

Cos'è e chi colpisce
       È un’infezione grave causata dall’ingestione di alimenti contaminati dal batterio Listeria monocytogenes. Può essere particolarmente pericolosa in gravidanza.

      La listeriosi colpisce soprattutto gli anziani, le donne in gravidanza, i neonati e gli adulti con sistema immunitario depresso; tuttavia, in rari casi, possono essere colpiti anche pazienti che non presentano questi fattori di rischio.

ll contagio
      Il Listeria monocytogenes è un batterio diffuso nel suolo e nell’acqua: gli animali possono essere portatori del batterio senza ammalarsi e possono contaminare gli alimenti di origine animale, come le carni e i prodotti caseari.

Картинки по запросу Listeriosi in gravidanza      Il contagio avviene consumando carne, pollame, pesce e prodotti caseari freschi contaminati dalla Listeria monocytogenes. Si può contrarre la listeriosi anche consumando alimenti contaminati conservati o confezionati in condizioni igieniche precarie, oppure consumando verdure contaminate dalla terra o dal letame usato come fertilizzante.

      Chi è a rischio può prevenire la listeriosi evitando determinati alimenti ad alto rischio e imparando a conservare gli alimenti nel modo corretto.

      Le gestanti sono circa 13 volte più a rischio rispetto al resto della popolazione di contrarre la listeriosi. Circa un caso su sei di listeriosi (17%) si verifica tra le gestanti.

Come avviene il contagio
      La maggior parte dei casi di infezione avviene a seguito del consumo di alimenti contaminati. Sono stati riferiti rari casi di trasmissione nosocomiale (in ospedale).

Картинки по запросу Listeriosi in gravidanza      Se il batterio Listeria entra in un’azienda alimentare può riuscire a sopravvivere per anni, contaminando in alcuni casi i prodotti. Il batterio è stato individuato in un’ampia gamma di alimenti crudi, come la carne e le verdure, ma anche in alimenti contaminati dopo la cottura o la trasformazione, come i formaggi molli, le carni trasformate (hot dog e prodotti gastronomici, sia in confezioni sigillate sia in vendita in gastronomia) e il pesce affumicato. Il latte crudo, i formaggi non pastorizzati e gli alimenti a base di latte non pastorizzato sono particolarmente a rischio di contenere il batterio.

      La Listeria non sopravvive alla pastorizzazione e alla cottura tuttavia, in alcuni alimenti pronti, come gli hot dog e i piatti delle gastronomie, la contaminazione si può verificare dopo la cottura e prima del confezionamento. Diversamente dalla maggior parte dei batteri la Listeria può crescere e moltiplicarsi anche in alcuni alimenti conservati in frigorifero.

Incubazione
      Il tempo di incubazione è variabile, ma in media è di 3 settimane (può tuttavia prolungarsi fino a 70 giorni); sono stati descritti casi di forme relativamente benigne con tempi di comparsa molto più rapidi, intorno alle 12-48 ore.

      È comunque possibile diminuire il rischio seguendo alcune semplici precauzioni che vedremo in seguito.

Sintomi
      I sintomi possono comparire entro alcuni giorni o settimane dal consumo dell’alimento contaminato: chi soffre di listeriosi di solito ha la febbre e dolori muscolari, in alcuni casi preceduti dalla diarrea o da altri sintomi gastrointestinali.

      Quasi tutti i pazienti a cui è diagnosticata la malattia presentano un’infezione invasiva, in cui il batterio si diffonde anche in zone diverse dall’apparato digerente. I sintomi variano da paziente a paziente.

      In gravidanza è particolarmente subdola, perchè tipicamente le gestanti avvertono sintomi lievi, di tipo influenzale.

Come si cura
      Se siete incinte e avete la febbre e i brividi oppure se state male, avete dolori muscolari o torcicollo, chiamate immediatamente il medico. L’esame del sangue e/o del liquido spinale (per cercare il batterio) vi diranno se soffrite di listeriosi.

Fonte 

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