Cos'è e chi colpisce
È un’infezione grave causata dall’ingestione di alimenti contaminati dal batterio Listeria monocytogenes. Può essere particolarmente pericolosa in gravidanza.
La listeriosi colpisce soprattutto gli anziani, le donne in gravidanza, i neonati e gli adulti con sistema immunitario depresso; tuttavia, in rari casi, possono essere colpiti anche pazienti che non presentano questi fattori di rischio.
ll contagio
Il Listeria monocytogenes è un batterio diffuso nel suolo e nell’acqua: gli animali possono essere portatori del batterio senza ammalarsi e possono contaminare gli alimenti di origine animale, come le carni e i prodotti caseari.
Il contagio avviene consumando carne, pollame, pesce e prodotti caseari freschi contaminati dalla Listeria monocytogenes. Si può contrarre la listeriosi anche consumando alimenti contaminati conservati o confezionati in condizioni igieniche precarie, oppure consumando verdure contaminate dalla terra o dal letame usato come fertilizzante.
Chi è a rischio può prevenire la listeriosi evitando determinati alimenti ad alto rischio e imparando a conservare gli alimenti nel modo corretto.
Le gestanti sono circa 13 volte più a rischio rispetto al resto della popolazione di contrarre la listeriosi. Circa un caso su sei di listeriosi (17%) si verifica tra le gestanti.
Come avviene il contagio
La maggior parte dei casi di infezione avviene a seguito del consumo di alimenti contaminati. Sono stati riferiti rari casi di trasmissione nosocomiale (in ospedale).
Se il batterio Listeria entra in un’azienda alimentare può riuscire a sopravvivere per anni, contaminando in alcuni casi i prodotti. Il batterio è stato individuato in un’ampia gamma di alimenti crudi, come la carne e le verdure, ma anche in alimenti contaminati dopo la cottura o la trasformazione, come i formaggi molli, le carni trasformate (hot dog e prodotti gastronomici, sia in confezioni sigillate sia in vendita in gastronomia) e il pesce affumicato. Il latte crudo, i formaggi non pastorizzati e gli alimenti a base di latte non pastorizzato sono particolarmente a rischio di contenere il batterio.
La Listeria non sopravvive alla pastorizzazione e alla cottura tuttavia, in alcuni alimenti pronti, come gli hot dog e i piatti delle gastronomie, la contaminazione si può verificare dopo la cottura e prima del confezionamento. Diversamente dalla maggior parte dei batteri la Listeria può crescere e moltiplicarsi anche in alcuni alimenti conservati in frigorifero.
Incubazione
Il tempo di incubazione è variabile, ma in media è di 3 settimane (può tuttavia prolungarsi fino a 70 giorni); sono stati descritti casi di forme relativamente benigne con tempi di comparsa molto più rapidi, intorno alle 12-48 ore.
È comunque possibile diminuire il rischio seguendo alcune semplici precauzioni che vedremo in seguito.
Sintomi
I sintomi possono comparire entro alcuni giorni o settimane dal consumo dell’alimento contaminato: chi soffre di listeriosi di solito ha la febbre e dolori muscolari, in alcuni casi preceduti dalla diarrea o da altri sintomi gastrointestinali.
Quasi tutti i pazienti a cui è diagnosticata la malattia presentano un’infezione invasiva, in cui il batterio si diffonde anche in zone diverse dall’apparato digerente. I sintomi variano da paziente a paziente.
In gravidanza è particolarmente subdola, perchè tipicamente le gestanti avvertono sintomi lievi, di tipo influenzale.
Come si cura
Se siete incinte e avete la febbre e i brividi oppure se state male, avete dolori muscolari o torcicollo, chiamate immediatamente il medico. L’esame del sangue e/o del liquido spinale (per cercare il batterio) vi diranno se soffrite di listeriosi.
Fonte
È un’infezione grave causata dall’ingestione di alimenti contaminati dal batterio Listeria monocytogenes. Può essere particolarmente pericolosa in gravidanza.
La listeriosi colpisce soprattutto gli anziani, le donne in gravidanza, i neonati e gli adulti con sistema immunitario depresso; tuttavia, in rari casi, possono essere colpiti anche pazienti che non presentano questi fattori di rischio.
ll contagio
Il Listeria monocytogenes è un batterio diffuso nel suolo e nell’acqua: gli animali possono essere portatori del batterio senza ammalarsi e possono contaminare gli alimenti di origine animale, come le carni e i prodotti caseari.
Il contagio avviene consumando carne, pollame, pesce e prodotti caseari freschi contaminati dalla Listeria monocytogenes. Si può contrarre la listeriosi anche consumando alimenti contaminati conservati o confezionati in condizioni igieniche precarie, oppure consumando verdure contaminate dalla terra o dal letame usato come fertilizzante.
Chi è a rischio può prevenire la listeriosi evitando determinati alimenti ad alto rischio e imparando a conservare gli alimenti nel modo corretto.
Le gestanti sono circa 13 volte più a rischio rispetto al resto della popolazione di contrarre la listeriosi. Circa un caso su sei di listeriosi (17%) si verifica tra le gestanti.
Come avviene il contagio
La maggior parte dei casi di infezione avviene a seguito del consumo di alimenti contaminati. Sono stati riferiti rari casi di trasmissione nosocomiale (in ospedale).
Se il batterio Listeria entra in un’azienda alimentare può riuscire a sopravvivere per anni, contaminando in alcuni casi i prodotti. Il batterio è stato individuato in un’ampia gamma di alimenti crudi, come la carne e le verdure, ma anche in alimenti contaminati dopo la cottura o la trasformazione, come i formaggi molli, le carni trasformate (hot dog e prodotti gastronomici, sia in confezioni sigillate sia in vendita in gastronomia) e il pesce affumicato. Il latte crudo, i formaggi non pastorizzati e gli alimenti a base di latte non pastorizzato sono particolarmente a rischio di contenere il batterio.
La Listeria non sopravvive alla pastorizzazione e alla cottura tuttavia, in alcuni alimenti pronti, come gli hot dog e i piatti delle gastronomie, la contaminazione si può verificare dopo la cottura e prima del confezionamento. Diversamente dalla maggior parte dei batteri la Listeria può crescere e moltiplicarsi anche in alcuni alimenti conservati in frigorifero.
Incubazione
Il tempo di incubazione è variabile, ma in media è di 3 settimane (può tuttavia prolungarsi fino a 70 giorni); sono stati descritti casi di forme relativamente benigne con tempi di comparsa molto più rapidi, intorno alle 12-48 ore.
È comunque possibile diminuire il rischio seguendo alcune semplici precauzioni che vedremo in seguito.
Sintomi
I sintomi possono comparire entro alcuni giorni o settimane dal consumo dell’alimento contaminato: chi soffre di listeriosi di solito ha la febbre e dolori muscolari, in alcuni casi preceduti dalla diarrea o da altri sintomi gastrointestinali.
Quasi tutti i pazienti a cui è diagnosticata la malattia presentano un’infezione invasiva, in cui il batterio si diffonde anche in zone diverse dall’apparato digerente. I sintomi variano da paziente a paziente.
In gravidanza è particolarmente subdola, perchè tipicamente le gestanti avvertono sintomi lievi, di tipo influenzale.
Come si cura
Se siete incinte e avete la febbre e i brividi oppure se state male, avete dolori muscolari o torcicollo, chiamate immediatamente il medico. L’esame del sangue e/o del liquido spinale (per cercare il batterio) vi diranno se soffrite di listeriosi.
Fonte
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