Il controllo del peso in gravidanza è un fattore essenziale per la salute della futura mamma e del bimbo. Ecco le linee guida dei più importanti studi scientifici in materia.
Gravidanza: studi e indicazioni sul controllo del peso
In gravidanza ci si deve nutrire pensando al benessere proprio e del bimbo che si porta in grembo, ma ciò non significa né raddoppiare le porzioni di cibo né diminuirle troppo pensando che sia meglio avere qualche chilo in meno anziché in più.
Secondo un importante studio scientifico pubblicato nel 2019 sul "Journal of America Medical Association" e alle linee guida stilate dalla "National Academy of Medicine" (NAM), il monitoraggio del peso di una donna incinta inizia con il calcolo del suo indice di massa corporea (BMI) al momento del concepimento.
Quest'indicatore biometrico è dato dal rapporto tra il peso in kg e il quadrato dell'altezza espressa in metri e ha dei limiti soglia che determinano le condizioni di sottopeso (BMI inferiore a 18,5 kg), normopeso (BMI compreso tra 18,5 kg e 24,9 kg), sovrappeso (BMI superiore a 25 kg ma inferiore a 30 kg) e obesità (BMI superiore a 30 kg).
Durante la gravidanza, le donne che si trovano in condizioni di sottopeso o normopeso dovrebbero acquisire non più di 18 kg e non meno di 12 kg, mentre chi è in sovrappeso non dovrebbe superare gli 11 kg, limite che si abbassa a 9 kg per chi soffre di obesità.
L'obesità è una condizione pericolosa per la gestante e per il nascituro. I rischi più probabili sono connessi a: diabete gestazionale, sindrome metabolica, difficoltà nel parto per macrosomia fetale (data da un peso del feto superiore a 4,5 kg), malattie cardiovascolari e ipertensione che, a sua volta, può provocare l'insogenza della preeclampsia, una condizione patologica che incide notevolmente sul regolare sviluppo della placenta e dei vasi sanguigni deputati a irrorarla. Per contro, anche le donne in sottopeso cronico possono avere grossi problemi nel corso della gestazione quali, ad esempio: malattie respiratorie, disfunzioni epatiche e renali, rischio di un parto pretermine, scarsa crescita fetale e ridotto sviluppo per età gestazionale, condizioni queste che possono portare conseguenze gravi per il nascituro, nell'immediato ma anche nel proseguo della sua vita.
Fonte https://www.mamme.it/gravidanza-e-aumento-del-peso-le-linee-guida-per-tenerlo-sotto-controllo/
Gravidanza: studi e indicazioni sul controllo del peso
In gravidanza ci si deve nutrire pensando al benessere proprio e del bimbo che si porta in grembo, ma ciò non significa né raddoppiare le porzioni di cibo né diminuirle troppo pensando che sia meglio avere qualche chilo in meno anziché in più.
Secondo un importante studio scientifico pubblicato nel 2019 sul "Journal of America Medical Association" e alle linee guida stilate dalla "National Academy of Medicine" (NAM), il monitoraggio del peso di una donna incinta inizia con il calcolo del suo indice di massa corporea (BMI) al momento del concepimento.
Quest'indicatore biometrico è dato dal rapporto tra il peso in kg e il quadrato dell'altezza espressa in metri e ha dei limiti soglia che determinano le condizioni di sottopeso (BMI inferiore a 18,5 kg), normopeso (BMI compreso tra 18,5 kg e 24,9 kg), sovrappeso (BMI superiore a 25 kg ma inferiore a 30 kg) e obesità (BMI superiore a 30 kg).
Durante la gravidanza, le donne che si trovano in condizioni di sottopeso o normopeso dovrebbero acquisire non più di 18 kg e non meno di 12 kg, mentre chi è in sovrappeso non dovrebbe superare gli 11 kg, limite che si abbassa a 9 kg per chi soffre di obesità.
L'obesità è una condizione pericolosa per la gestante e per il nascituro. I rischi più probabili sono connessi a: diabete gestazionale, sindrome metabolica, difficoltà nel parto per macrosomia fetale (data da un peso del feto superiore a 4,5 kg), malattie cardiovascolari e ipertensione che, a sua volta, può provocare l'insogenza della preeclampsia, una condizione patologica che incide notevolmente sul regolare sviluppo della placenta e dei vasi sanguigni deputati a irrorarla. Per contro, anche le donne in sottopeso cronico possono avere grossi problemi nel corso della gestazione quali, ad esempio: malattie respiratorie, disfunzioni epatiche e renali, rischio di un parto pretermine, scarsa crescita fetale e ridotto sviluppo per età gestazionale, condizioni queste che possono portare conseguenze gravi per il nascituro, nell'immediato ma anche nel proseguo della sua vita.
Fonte https://www.mamme.it/gravidanza-e-aumento-del-peso-le-linee-guida-per-tenerlo-sotto-controllo/
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