Combattere l’infertilità femminile con il trapianto di utero: ecco in che modo
Così, grazie ad un trapianto durato dieci ore, Jennifer e Drew hanno potuto ricevere il dono più grande, quella telefonata che li ha informati del fatto che la 33enne era rimasta incinta in seguito all’impianto dell’embrione fecondato: una gioia che ha ridato loro la speranza, e dalla quale è nato il piccolo Benjamin, il secondo neonato da trapianto di utero negli Stati Uniti.
Questo fa di Benjamin un vero miracolo, e di questo trapianto una vera e propria frontiera contro l’infertilità: ad oggi, infatti, il trapianto di utero rappresenta ancora un evento in fase sperimentale, ma grazie a queste sperimentazioni, sarà possibile un giorno essere di grande aiuto a tutte quelle donne che hanno dei problemi molto gravi all’utero. Il primo caso di nascita da utero trapiantato, negli Stati Uniti, è avvenuto nel 2019, anche se questa tecnica era stata già usata da qualche anno, seppur in maniera ancora fallimentare.
Si è comunque convinti (ed i medici sono tutti d’accordo su questo) che ciò rappresenti comunque, e davvero, un progresso fondamentale per la scienza e per la medicina, in grado di fornire supporto sistematico e reale a tutte quelle coppie che ne hanno davvero bisogno.
Così, grazie ad un trapianto durato dieci ore, Jennifer e Drew hanno potuto ricevere il dono più grande, quella telefonata che li ha informati del fatto che la 33enne era rimasta incinta in seguito all’impianto dell’embrione fecondato: una gioia che ha ridato loro la speranza, e dalla quale è nato il piccolo Benjamin, il secondo neonato da trapianto di utero negli Stati Uniti.
Questo fa di Benjamin un vero miracolo, e di questo trapianto una vera e propria frontiera contro l’infertilità: ad oggi, infatti, il trapianto di utero rappresenta ancora un evento in fase sperimentale, ma grazie a queste sperimentazioni, sarà possibile un giorno essere di grande aiuto a tutte quelle donne che hanno dei problemi molto gravi all’utero. Il primo caso di nascita da utero trapiantato, negli Stati Uniti, è avvenuto nel 2019, anche se questa tecnica era stata già usata da qualche anno, seppur in maniera ancora fallimentare.
Si è comunque convinti (ed i medici sono tutti d’accordo su questo) che ciò rappresenti comunque, e davvero, un progresso fondamentale per la scienza e per la medicina, in grado di fornire supporto sistematico e reale a tutte quelle coppie che ne hanno davvero bisogno.
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