Si tratta dell’ormone antimulleriano, una sorta di “carta di identità della fertilità” prodotta dalle cellule dei follicoli ovarici, analizzabile tramite un semplice esame del sangue.
In un Paese come l’Italia, ultimo per fecondità in Europa – nel 2018 il tasso di fecondità totale (1,32 figli per donna) è stato sensibilmente inferiore alla soglia che garantirebbe il ricambio generazionale (dati rapporto Istat “Noi Italia”) – e in cui le donne ritardano sempre di più il momento del concepimento, è importante conoscere la qualità della propria riserva ovarica.
Intorno ai 35 anni, infatti, solitamente rimane il 10% degli ovuli e le ovaie sono invecchiate. Meno riserva ovarica c’è, peggiore sarà la qualità. «Sapere quante chance di concepimento restano aiuta le donne a correre ai ripari e a decidere quali misure adottare per tutelare la fertilità. Se la riserva è buona, ma non si hanno le condizioni per avere un figlio, si possono vitrificare gli ovuli per assicurarsi una futura gravidanza. Se il valore è basso ci si può rivolgere a uno specialista e valutare la migliore strada per il concepimento. In entrambi i casi il tempismo è fondamentale», spiega la dottoressa Marisa López-Teijón, Direttrice di Institut Marquès, centro di riferimento internazionale in ginecologia, ostetricia e riproduzione assistita con sedi a Barcellona, Londra, Irlanda (Dublino e Clane), Italia (Roma e Milano) e Kuwait.
Molte donne infatti erroneamente considerano le mestruazioni una prova della capacità di avere figli, ma ciò non è sempre vero. La donna nasce con una quantità prestabilita di ovociti che vengono eliminati progressivamente. In ogni ciclo mestruale si sviluppano circa mille ovociti, di cui solo uno giunge all’ovulazione. Gli altri andranno perduti. Accade spesso che una donna di 38-40 anni con cicli normali abbia già esaurito la gran parte della sua riserva di ovuli.
Grazie a uno studio condotto da Institut Marquès e dal Laboratorio Echevarne – presentato alla 35a edizione del Congresso nazionale della Società Spagnola di Ginecologia e Ostetricia – è ora possibile valutare con precisione la fertilità delle donne in Europa. Questo studio, svolto su un ampio campione, che ha coinvolto 10.443 donne spagnole tra i 20 e i 45 anni, ha evidenziato che esistono differenze nei livelli dell’ormone antimulleriano tra donne appartenenti a comunità autonome e ha permesso all’istituto di redigere delle tabelle di consultazione, disponibili sul suo sito.
Intanto, nella nostra gallery, è possibile approfondire le cose da sapere sulla propria fertilità in un’età in cui ancora non si pensa a fare dei figli: quella dei 20 anni.
Fonte https://www.vanityfair.it/benessere/salute-e-prevenzione/2019/08/29/eta-ovarica-fertilita
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