Quello lanciato dall'Organizzazione Mondiale della Salute è un vero e proprio allarme: la prevenzione uro-andrologica è fondamentale in tutte le fasi della vita dell'uomo, adolescenza, età adulta e terza età, ma sono pochi i ragazzi e gli uomini che si sottopongono a controlli o che lo fanno con regolarità.
Da uno studio realizzato alla fine dell'anno scorso su oltre 350 ultracinquantenni, rappresentativi della popolazione di riferimento (per età, distribuzione geografica e istruzione), è emerso che quasi la metà dei cinquantenni non è mai andata dall'urologo e più di tre persone su dieci non hanno mai effettuato il test del PSA (l'antigene prostatico specifico). In sintesi: quasi un uomo su quattro (il 23%) non ha mai fatto nulla per la diagnosi precoce del tumore della prostata.
Come avviene per le donne che si rivolgono regolarmente al ginecologo sin dalla tenera età, l'uro-andrologo dovrebbe essere la figura di riferimento per l'uomo, precisa il dottor Francesco De Luca. L'esempio deve giungere proprio dal mondo femminile: la prevenzione si fa a tutte le età.
La visita andrologica rappresenta infatti un importante strumento per escludere, diagnosticare o monitorare un disturbo, nonché per la prevenzione di malattie dell'apparato genitale maschile. Alcune di queste malattie, se trascurate, possono addirittura compromettere la fertilità. E' consigliabile effettuare una visita nelle varie fasi della vita: pubertà, età adulta e terza età.
Adolescenza
Tutti i ragazzi hanno bisogno di una visita uro-andrologica, cosa che non avviene più dall'abolizione della visita di leva. Lo scopo non è solo quello di identificare la presenza di anomalie dei genitali ed il loro corretto sviluppo, ma anche quello di promuovere l'educazione sessuale e la prevenzione, poiché molte delle patologie che vediamo nel soggetto adulto, in realtà, hanno origine molto prima e potrebbero quindi essere identificate e trattate tempestivamente. Le più frequenti anomalie sono rappresentate dalla fimosi, varicocele, frenulo breve, pene curvo e/o tumore del testicolo.
Età Adulta
Nell'età adulta è importante preservare la propria fertilità: si stima che 1 uomo su 3 sia a rischio infertilità. E' importante sottoporsi a controlli periodici e non sottovalutare le prime manifestazioni. Il numero totale degli spermatozoi nei maschi occidentali è calato drasticamente nelle ultime quattro decadi, tra le possibili cause ci sono l'esposizione a fattori inquinanti, stili di vita non sani, malattie sessualmente trasmissibili, diete scorrette e obesità. In Italia sono oltre 250mila le coppie considerate infertili e, in circa la metà dei casi, la causa è maschile.
L'esame del liquido seminale consente di valutare lo stato di fertilità e dovrebbe essere eseguito da ogni uomo in età riproduttiva poiché rappresenta lo specchio della salute della persona. Il quadro della salute dopo i 45 anni è il risultato di come si è vissuti prima e di quanta prevenzione è stata fatta. La prostata va incontro ad un aumento volumetrico con sintomi del basso tratto urinario i quali spesso si associano a problemi di erezione e/o eiaculazione.
Si stima che in Italia ci siano 3 milioni di soggetti affetti da ingrossamento prostatico, 4 milioni che soffrono di eiaculazione precoce ed altri 3 milioni affetti da deficit erettile. Ma prima ancora di passare alla prevenzione e alla cura, nel caso della salute maschile è necessario un cambio di passo culturale.
Fonte https://www.ciociariaoggi.it/rubriche/un-calice-di-salute/72015/infertilita-deficit-erettile-eiaculazione-anomala-come-curarsi
Da uno studio realizzato alla fine dell'anno scorso su oltre 350 ultracinquantenni, rappresentativi della popolazione di riferimento (per età, distribuzione geografica e istruzione), è emerso che quasi la metà dei cinquantenni non è mai andata dall'urologo e più di tre persone su dieci non hanno mai effettuato il test del PSA (l'antigene prostatico specifico). In sintesi: quasi un uomo su quattro (il 23%) non ha mai fatto nulla per la diagnosi precoce del tumore della prostata.
Come avviene per le donne che si rivolgono regolarmente al ginecologo sin dalla tenera età, l'uro-andrologo dovrebbe essere la figura di riferimento per l'uomo, precisa il dottor Francesco De Luca. L'esempio deve giungere proprio dal mondo femminile: la prevenzione si fa a tutte le età.
La visita andrologica rappresenta infatti un importante strumento per escludere, diagnosticare o monitorare un disturbo, nonché per la prevenzione di malattie dell'apparato genitale maschile. Alcune di queste malattie, se trascurate, possono addirittura compromettere la fertilità. E' consigliabile effettuare una visita nelle varie fasi della vita: pubertà, età adulta e terza età.
Adolescenza
Tutti i ragazzi hanno bisogno di una visita uro-andrologica, cosa che non avviene più dall'abolizione della visita di leva. Lo scopo non è solo quello di identificare la presenza di anomalie dei genitali ed il loro corretto sviluppo, ma anche quello di promuovere l'educazione sessuale e la prevenzione, poiché molte delle patologie che vediamo nel soggetto adulto, in realtà, hanno origine molto prima e potrebbero quindi essere identificate e trattate tempestivamente. Le più frequenti anomalie sono rappresentate dalla fimosi, varicocele, frenulo breve, pene curvo e/o tumore del testicolo.
Età Adulta
Nell'età adulta è importante preservare la propria fertilità: si stima che 1 uomo su 3 sia a rischio infertilità. E' importante sottoporsi a controlli periodici e non sottovalutare le prime manifestazioni. Il numero totale degli spermatozoi nei maschi occidentali è calato drasticamente nelle ultime quattro decadi, tra le possibili cause ci sono l'esposizione a fattori inquinanti, stili di vita non sani, malattie sessualmente trasmissibili, diete scorrette e obesità. In Italia sono oltre 250mila le coppie considerate infertili e, in circa la metà dei casi, la causa è maschile.
L'esame del liquido seminale consente di valutare lo stato di fertilità e dovrebbe essere eseguito da ogni uomo in età riproduttiva poiché rappresenta lo specchio della salute della persona. Il quadro della salute dopo i 45 anni è il risultato di come si è vissuti prima e di quanta prevenzione è stata fatta. La prostata va incontro ad un aumento volumetrico con sintomi del basso tratto urinario i quali spesso si associano a problemi di erezione e/o eiaculazione.
Si stima che in Italia ci siano 3 milioni di soggetti affetti da ingrossamento prostatico, 4 milioni che soffrono di eiaculazione precoce ed altri 3 milioni affetti da deficit erettile. Ma prima ancora di passare alla prevenzione e alla cura, nel caso della salute maschile è necessario un cambio di passo culturale.
Fonte https://www.ciociariaoggi.it/rubriche/un-calice-di-salute/72015/infertilita-deficit-erettile-eiaculazione-anomala-come-curarsi
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