Da mesi si rincorrono voci sul web. Un grande complotto corroborato da prove: Meghan Markle, la Duchessa del Sussex e moglie del Principe Harry non sarebbe incinta, ma starebbe fingendo la gravidanza.
A mettere in giro la voce e il mega complotto i cosiddetti troll, ossia i provocatori del web che affermano che la Duchessa indossi per tutto il tempo la cosiddetta Moon Bump, ossia una pancia finta. Per provare la veridicità del fatto su Twitter si stanno diffondendo immagini della Markle che, troppo spesso e in maniera quasi ossessiva, sorregge con la mano il ventre. E, inoltre, non mancano confronti con foto di Kate Middleton quando era incinta, dimostrando la diversa grandezza della pancia.
Ad aumentare i sospetti anche la decisione della Duchessa di non mostrare il bebè appena nato, come aveva fatto Kate, e la scelta di partorire in un luogo privato e non nella storica clinica dove sono nati, negli ultimi anni, i reali inglesi. Oppure il fatto che la data di nascita del bambino non sia stata annunciata. Va detto però che la scadenza precisa non la annunciò mai nemmeno Kate per tutte e tre le gravidanze e che, in generale, non è usanza nella famiglia reale.
Secondo questa teoria del complotto, dunque, Harry e consorte avrebbero scelto una madre surrogata per avere un bambino ma, per tenere tutto segreto, starebbero fingendo di avere una gravidanza "classica".
Su Twitter sono numerosi gli hashtag lanciati per discutere della questione: da #moonbump per indicare la finta pancia, a #charlatanduchess ossia "duchessa ciarlatana".
In difesa della Markle sul Guardian la giornalista Zoe Williams giorni fa ha pubblicato un articolo in cui condannava ogni tipo di complotto. «C'è un gruppo molto forte di haters verso Meghan - scrive la Williams - che la attaccherebbero per ogni minima cosa». In particolare la giornalista ha ricordato che un caso simile era scoppiato anche nei confronti della cantante Beyoncè, quando aveva annunciato di essere incinta di due gemelli. Anche in quel caso il web era stato inondato di video e foto, postate dagli utenti, per dimostrare che la gravidanza era una farsa.
Fonte https://www.unisob.na.it/inchiostro/?idrt=8739
A mettere in giro la voce e il mega complotto i cosiddetti troll, ossia i provocatori del web che affermano che la Duchessa indossi per tutto il tempo la cosiddetta Moon Bump, ossia una pancia finta. Per provare la veridicità del fatto su Twitter si stanno diffondendo immagini della Markle che, troppo spesso e in maniera quasi ossessiva, sorregge con la mano il ventre. E, inoltre, non mancano confronti con foto di Kate Middleton quando era incinta, dimostrando la diversa grandezza della pancia.
Ad aumentare i sospetti anche la decisione della Duchessa di non mostrare il bebè appena nato, come aveva fatto Kate, e la scelta di partorire in un luogo privato e non nella storica clinica dove sono nati, negli ultimi anni, i reali inglesi. Oppure il fatto che la data di nascita del bambino non sia stata annunciata. Va detto però che la scadenza precisa non la annunciò mai nemmeno Kate per tutte e tre le gravidanze e che, in generale, non è usanza nella famiglia reale.
Secondo questa teoria del complotto, dunque, Harry e consorte avrebbero scelto una madre surrogata per avere un bambino ma, per tenere tutto segreto, starebbero fingendo di avere una gravidanza "classica".
Su Twitter sono numerosi gli hashtag lanciati per discutere della questione: da #moonbump per indicare la finta pancia, a #charlatanduchess ossia "duchessa ciarlatana".
In difesa della Markle sul Guardian la giornalista Zoe Williams giorni fa ha pubblicato un articolo in cui condannava ogni tipo di complotto. «C'è un gruppo molto forte di haters verso Meghan - scrive la Williams - che la attaccherebbero per ogni minima cosa». In particolare la giornalista ha ricordato che un caso simile era scoppiato anche nei confronti della cantante Beyoncè, quando aveva annunciato di essere incinta di due gemelli. Anche in quel caso il web era stato inondato di video e foto, postate dagli utenti, per dimostrare che la gravidanza era una farsa.
Fonte https://www.unisob.na.it/inchiostro/?idrt=8739
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