Prima e dopo la gravidanza: come cambiano le mamme
Prima di diventare mamme, magari proprio mentre eravate incinte, pensavate a come sarebbe stato essere genitori. Vi immaginavate che non avreste mai fatto (o che avreste fatto) tante cose. Che sareste state sempre sorridenti anche quando le palpebre vi sarebbero cadute per terra, che avreste amato l'allattamento fin da subito, che avreste arredato e tenuto la casa seguendo il metodo Montessori.
Avreste spiegato ai vostri bambini – perfettamente educati e predisposti all'ascolto – che no, non avrebbero potuto mangiare una fetta di torta al cioccolato alle 3 di notte. Oppure che avreste cantato la ninna nanna giusta al vostro pargolo nato da qualche mese: sicuramente lui – rapito dalla vostra performance – sarebbe caduto in un sonno profondo fino all'indomani.
Una cosa è immaginarsi genitori e una cosa è esserlo, ma non lo si prova fin quando non si sta “ballando” . Quando non si hanno figli giudicare è molto semplice. Eppure dopo, si rivisitano tanti aspetti che si davano per scontanti e magari si penserà: “che tenerezza mi facevo”.
Prima di diventare mamme, magari proprio mentre eravate incinte, pensavate a come sarebbe stato essere genitori. Vi immaginavate che non avreste mai fatto (o che avreste fatto) tante cose. Che sareste state sempre sorridenti anche quando le palpebre vi sarebbero cadute per terra, che avreste amato l'allattamento fin da subito, che avreste arredato e tenuto la casa seguendo il metodo Montessori.
Avreste spiegato ai vostri bambini – perfettamente educati e predisposti all'ascolto – che no, non avrebbero potuto mangiare una fetta di torta al cioccolato alle 3 di notte. Oppure che avreste cantato la ninna nanna giusta al vostro pargolo nato da qualche mese: sicuramente lui – rapito dalla vostra performance – sarebbe caduto in un sonno profondo fino all'indomani.
Una cosa è immaginarsi genitori e una cosa è esserlo, ma non lo si prova fin quando non si sta “ballando” . Quando non si hanno figli giudicare è molto semplice. Eppure dopo, si rivisitano tanti aspetti che si davano per scontanti e magari si penserà: “che tenerezza mi facevo”.
- Non darò il mio bambino in braccio a tutti: il rapporto simbiotico che si crea con la gravidanza permette di pensare che non si riesca a staccarsene facilmente. Per i primi tempi sarà così, ma poi...“Dov'è mio figlio? Ah, è in braccio al cugino Diego di 10 anni che ha un braccio ingessato” Quando poi ce l'avrete davvero nelle vostre vite, vi renderete conto che il vostro bambino non siete voi. Ed è bello che una nuova vita possa essere condivisa con tutti, anche con il cugino Diego che è un bravissimo baby sitter nonostante l'infortunio.
- Farò mangiare a mio figlio solo cibo biologico, appena raccolto, gli omogeneizzati li preparerò da me, che non si sa mai. Certo, per il proprio bambino si vuole sempre il meglio per cui sappiamo bene quale sia l'atto d'amore che si nasconde dietro alla preparazione di un piatto. Ma poi...“Vuoi un bacio di dama? Un altro? Ma sì, poi è l'ultimo”. Non significa che vostro figlio debba nutrirsi di biscotti, merendine e latte al cioccolato: imparerete semplicemente ad essere meno rigidi.
- Mio figlio non guarderà mai i cartoni, ma giocherà solo con giochi intelligenti che svilupperanno le sue abilità intellettive e manuali. Infatti li avete comprati: tappeti sonori, sonagli, cubi colorati. E poi...Grazie Peppa, Masha&Orso, Heidi e Principessa Peluche: la vostra esistenza è benedetta nei secoli dei secoli.
- Non telefonerò mai a casa dei nonni quando lascerò il mio bambino: vi sentite sicure sul fatto di non essere dei genitori apprensivi, tanto sapete che è in buone mani. Ma poi... “Mamma? Mamma? Boh, deve essere caduta la linea”. In realtà vostra madre ha buttato il suo cellulare “distrattamente” nel doppiofondo di una cassapanca per non dover rispondere ogni 5 minuti alle vostre telefonate sullo stato di salute del pargolo.
- Non farò vedere a nessuno, se non ai pochi famigliari, le foto di mio figlio. Certo, si sa che le immagini del proprio bambino sono come quelle del matrimonio: non bisogna imporle a tutti. E poi...Sì, la gigantografia che occupa tutta la parete del palazzo in cui vivete è quella del vostro bambino mentre sta facendo la cacca sul vasino. Non è tenero? Eh, bisogna che tutti lo sappiano!
- Non porterò mai mio figlio appena nato in un centro commerciale o a fare la spesa: con tutti i germi che ci sono, non è proprio il caso. E poi...“Che bella, quanto tempo ha?” chiede la cassiera del supermercato.“11 giorni”. Ah beh: vi serviva la farina.
Fonte https://www.pianetamamma.it/la-famiglia/diventare-mamma-la-famiglia/atteggiamenti-mamme-prima-e-dopo-gravidanza.html
Nessun commento:
Posta un commento