Il sesso non è sempre piacere, a volte può trasformarsi in un rischio, come nel caso delle malattie veneree, che spesso non presentano sintomi evidenti.
Secondo una recente ricerca dell’Icar (Italian Conference on AIDS and Antiviral Research) le patologie sessualmente trasmissibili sono in aumento. Solo nel 2017, ad esempio, sono stati registrati nel nostro Paese circa 3426 casi di Epatite A, riscontrata soprattutto in maschi adulti fra i 25 e i 54 anni. Stesso discorso per la Gonorrea, che è tornata a colpire in Europa, con 75mila casi solo nel 2016. Non solo: i ricercatori hanno anche scoperto la presenza di alcuni ceppi di gonococco che sono diventati resistenti agli antibiotici e che richiedono dunque terapie ancora più aggressive.
Non a caso fra febbraio e marzo del 2018 nel Regno Unito e in Australia sono stati accertati ben tre casi di infezione da Neisseria gonorrhoeae resistente ai farmaci. L’Icar ha sottolineato anche una nuova diffusione del Papilloma virus, considerato il principale responsabile nella formazione di diversi tumori, fra cui quello della cervice uterina, del cavo orale, della vagina e del pene. Ad oggi esiste un vaccino per prevenire questa patologia, ma sono ancora poche le donne che scelgono di vaccinarsi volontariamente per proteggersi dalla malattia.
Il 90% delle patologie sessualmente trasmissibili non presenta sintomi e la diagnosi è possibile solo attraverso un esame del sangue o tramite un tampone genitale. Nonostante ciò esistono piccoli segnali che possono spingerci a richiedere la consulenza di un ginecologo. Le ulcere genitali ad esempio indicano la presenza di un’infezione da herpes simplex virus. Se si presenta dura potrebbe trattarsi addirittura di sifilide, una malattia che, se non viene curata può provocare gravi danni neurologici e persino la morte.
Perdite vaginali abbondanti con un odore sgradevole, possono invece indicare un’infezione da Clamidia o da Gonorrea. Entrambe possono essere curate in modo efficace con una terapia antibiotica, per evitare che si propaghino all’utero causando infertilità.
I condilomi, ossia piccole verruche, sono invece uno dei sintomi principali dell’HPV, il Papilloma Virus, responsabile della formazione di tumori. Infine non possiamo non citare l’HIV e l’HCV (il virus dell’epatite C), due infezioni virali che non possono essere curate, anche se oggi esistono farmaci che garantiscono una buona aspettativa di vita alle persone infette. Nonostante ciò l’unica vera soluzione per le malattie sessualmente trasmissibile rimane la prevenzione, ma soprattutto la protezione.
Fonte https://dilei.it/salute/gonorrea-papilloma-epatite-sesso-malattie-veneree/545645/
Secondo una recente ricerca dell’Icar (Italian Conference on AIDS and Antiviral Research) le patologie sessualmente trasmissibili sono in aumento. Solo nel 2017, ad esempio, sono stati registrati nel nostro Paese circa 3426 casi di Epatite A, riscontrata soprattutto in maschi adulti fra i 25 e i 54 anni. Stesso discorso per la Gonorrea, che è tornata a colpire in Europa, con 75mila casi solo nel 2016. Non solo: i ricercatori hanno anche scoperto la presenza di alcuni ceppi di gonococco che sono diventati resistenti agli antibiotici e che richiedono dunque terapie ancora più aggressive.
Non a caso fra febbraio e marzo del 2018 nel Regno Unito e in Australia sono stati accertati ben tre casi di infezione da Neisseria gonorrhoeae resistente ai farmaci. L’Icar ha sottolineato anche una nuova diffusione del Papilloma virus, considerato il principale responsabile nella formazione di diversi tumori, fra cui quello della cervice uterina, del cavo orale, della vagina e del pene. Ad oggi esiste un vaccino per prevenire questa patologia, ma sono ancora poche le donne che scelgono di vaccinarsi volontariamente per proteggersi dalla malattia.
Il 90% delle patologie sessualmente trasmissibili non presenta sintomi e la diagnosi è possibile solo attraverso un esame del sangue o tramite un tampone genitale. Nonostante ciò esistono piccoli segnali che possono spingerci a richiedere la consulenza di un ginecologo. Le ulcere genitali ad esempio indicano la presenza di un’infezione da herpes simplex virus. Se si presenta dura potrebbe trattarsi addirittura di sifilide, una malattia che, se non viene curata può provocare gravi danni neurologici e persino la morte.
Perdite vaginali abbondanti con un odore sgradevole, possono invece indicare un’infezione da Clamidia o da Gonorrea. Entrambe possono essere curate in modo efficace con una terapia antibiotica, per evitare che si propaghino all’utero causando infertilità.
I condilomi, ossia piccole verruche, sono invece uno dei sintomi principali dell’HPV, il Papilloma Virus, responsabile della formazione di tumori. Infine non possiamo non citare l’HIV e l’HCV (il virus dell’epatite C), due infezioni virali che non possono essere curate, anche se oggi esistono farmaci che garantiscono una buona aspettativa di vita alle persone infette. Nonostante ciò l’unica vera soluzione per le malattie sessualmente trasmissibile rimane la prevenzione, ma soprattutto la protezione.
Fonte https://dilei.it/salute/gonorrea-papilloma-epatite-sesso-malattie-veneree/545645/
Nessun commento:
Posta un commento