Quando doveva nascere la mia pupa, altre ragazze in paese erano al termine della loro gravidanza.
“Bene, fra qualche mese troveremo ai parchetti vari coetanei e, più avanti, li incontreremo anche all’asilo!”
Era bello pensare che mia figlia potesse avere amici.
Le nonne, invece, davano vita a competizioni: chi partorirà prima? Chi sfornerà il pargoletto più pesante? Chi avrà il travaglio più lungo?
Io, a rigor di cronaca, ho “perso” su ogni fronte: avendo dato alla luce con dodici giorni di ritardo una cicciottella di più di 4 kg in 14 ore… sono stata “battuta” da chi ha partorito prima del termine, da chi ha messo al mondo un ometto di circa 5 kg e da chi ha sfiorato le diciotto ore di travaglio!
A parer mio, però, mia figlia batte tutti in felicità.
Ne sono lieta ma, allo stesso tempo, triste per gli altri piccini che vedo spesso in paese seduti nei loro passeggini in attesa di coccole di mamma… Li vedo con il ciuccio in bocca per consolarsi quando sono giù… Li vedo con gli occhietti segnati dalla tristezza… e non mi piace. Per niente!
Vorrei prenderli in braccio, sbaciucchiarmeli e stringerli, e dire loro che a volte le mamme non si rendono conto che un bimbo non ha la necessità di un super passeggino attrezzato perché preferirebbe un semplice pezzetto di stoffa che lo tenga stretto stretto alla sua mamma…
A volte le mamme si dimenticano che non sono importanti i vestiti stirati e che il tempo speso bene è quello dedicato ai loro piccoli…
A volte le mamme credono sia utile un giocattolo nuovo per distrarre il loro bimbo, quando invece un’ora di coccole in più sarebbe molto più apprezzata…
Tutte noi, tra qualche anno, magari ci pentiremo di qualche scelta presa e sono sicura che le mamme di cui parlo, trovano strani i miei comportamenti, tanto quanto io trovo strani i loro: perché ognuna di noi è mamma a suo modo e osservare altre mamme ci aiuta a migliorarci e a scegliere come agire con i nostri figli.
Quindi ogni mamma è vincente perché fa del suo meglio per il suo piccolo!
Così… decido di aver vinto anch’io…
“Bene, fra qualche mese troveremo ai parchetti vari coetanei e, più avanti, li incontreremo anche all’asilo!”
Era bello pensare che mia figlia potesse avere amici.
Le nonne, invece, davano vita a competizioni: chi partorirà prima? Chi sfornerà il pargoletto più pesante? Chi avrà il travaglio più lungo?
Io, a rigor di cronaca, ho “perso” su ogni fronte: avendo dato alla luce con dodici giorni di ritardo una cicciottella di più di 4 kg in 14 ore… sono stata “battuta” da chi ha partorito prima del termine, da chi ha messo al mondo un ometto di circa 5 kg e da chi ha sfiorato le diciotto ore di travaglio!
A parer mio, però, mia figlia batte tutti in felicità.
Ne sono lieta ma, allo stesso tempo, triste per gli altri piccini che vedo spesso in paese seduti nei loro passeggini in attesa di coccole di mamma… Li vedo con il ciuccio in bocca per consolarsi quando sono giù… Li vedo con gli occhietti segnati dalla tristezza… e non mi piace. Per niente!
Vorrei prenderli in braccio, sbaciucchiarmeli e stringerli, e dire loro che a volte le mamme non si rendono conto che un bimbo non ha la necessità di un super passeggino attrezzato perché preferirebbe un semplice pezzetto di stoffa che lo tenga stretto stretto alla sua mamma…
A volte le mamme si dimenticano che non sono importanti i vestiti stirati e che il tempo speso bene è quello dedicato ai loro piccoli…
A volte le mamme credono sia utile un giocattolo nuovo per distrarre il loro bimbo, quando invece un’ora di coccole in più sarebbe molto più apprezzata…
Tutte noi, tra qualche anno, magari ci pentiremo di qualche scelta presa e sono sicura che le mamme di cui parlo, trovano strani i miei comportamenti, tanto quanto io trovo strani i loro: perché ognuna di noi è mamma a suo modo e osservare altre mamme ci aiuta a migliorarci e a scegliere come agire con i nostri figli.
Quindi ogni mamma è vincente perché fa del suo meglio per il suo piccolo!
Così… decido di aver vinto anch’io…
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