lunedì 8 aprile 2019

Gravidanza, i valori della Beta-HCG


  •         La Beta-hCG è una frazione di un ormone che viene prodotto da un primo abbozzo di placenta quando l'embrione si annida nell'utero
  •         Si può misurare la sua concentrazione nel sangue già 7-10 giorni dopo il concepimento
  •         Può essere utilizzato come test molto precoce di gravidanza
  •         Nella maggior parte dei casi, l'esame del sangue non serve
  •         L'esame è utile in alcune circostanze: per esempio quando quando la prima ecografia risulta dubbia, o perché non si vede niente, o perché quello che si vede non corrisponde all'atteso

        Come leggere la tabella di riferimento con i valori delle beta-hCG
coppiatestgravidanza        Qualche sintomo insolito, un giorno di ritardo e pensi subito di essere incinta. Per averne la certezza, basta un semplice test di gravidanza "fai da te", di quelli che si acquistano in farmacia o al supermercato. Tutti test che valutano la presenza o meno nelle urine del cosiddetto ormone della gravidanza, la gonadotropina corionica umana o beta-hCG: basta porre l'apposita striscia del test per alcuni secondi sotto il flusso dell'urina, oppure immergerla nell'urina raccolta in un contenitore pulito e dopo qualche minuto arriva il responso, sotto forma di lineette nei test classici (non incinta con una linea sola, incinta con due) o di parole o simboli (faccina sorridente o triste) nei test digitali.

        Magari, però, hai sentito parlare anche dell'esame del sangue per misurare i livelli di Beta-hCG e ti viene il dubbio che possa servire anche a te, anche se hai già fatto quello a casa sull'urina. Ma a che cosa serve davvero questo esame e quando è utile? Vediamo di fare chiarezza. (Leggi anche: test di gravidanza: falso positivo e falso negativo)

 Che cosa è l'ormone Beta-hCG
        La Beta-hCG è una frazione di un ormone, la gonadotropina corionica, che viene prodotto da un primo abbozzo di placenta a partire dal momento in cui l'embrione si annida nell'utero, cioè pochi giorni dopo il concepimento. La sua concentrazione nel sangue può essere misurata già 7-10 giorni dopo il concepimento: se risulta positiva sei incinta, se negativa non lo sei.

         Per questo, l'esame del sangue può essere utilizzato come test molto precoce di gravidanza, anche se non ha molto senso utilizzarlo a questo scopo: basta infatti aspettare qualche giorno per avere una risposta sicura e affidabile con i classici test fai da te.

        In passato, la misurazione delle beta-hCG veniva ampiamente utilizzata per avere un'idea dell'andamento della gravidanza nelle prime settimane. Se tutto va bene, infatti, la concentrazione nel sangue di questo ormone aumenta molto nel primo trimestre e, soprattutto nelle prime settimane, tende a farlo in modo molto regolare, raddoppiando all'incirca ogni 2-3 giorni.

 Nella maggioranza dei casi, l'esame del sangue non serve
        In effetti alcuni medici continuano a prescrivere l'esame alle pazienti che comunicano di aver avuto un test positivo, un po' per abitudine, un po' perché sollecitati dalle pazienti stesse. "Oggi, però, nella stragrande maggioranza dei casi non ha davvero più senso farlo di routine. Per sapere se si è incinte basta il test delle urine, mentre per capire come stanno andando le cose è più utile un'ecografia, eseguita a partire da due settimane dopo il test positivo". Parola di Tullia Todros, responsabile della Struttura complessa di ginecologia e ostetricia dell’Azienda ospedaliera Città della salute e della Scienza di Torino.

Картинки по запросу la beta hgc         Non a caso, le linee guida del Ministero della salute sulla gravidanza indicano per il primo trimestre l'opportunità di un'ecografia per confermare la gravidanza, datarla e stabilire se è singola o gemellare, mentre "le beta" non sono neppure menzionate.

         "Fare le beta non consente di datare la gravidanza, perché l'intervallo di valori possibili per ogni settimana è davvero molto ampio. Per sapere l'epoca gestazionale corretta serve un'ecografia" chiarisce Tiziana Frusco, direttrice della Clinica ginecologica e ostetrica dell'Università di Parma. E per quanto riguarda l'andamento della gravidanza, in ogni caso servirebbero più misurazioni delle beta eseguite a distanza di qualche giorno l'una dall'altra: ne vale veramente la pena se non ci sono indicazioni mediche precise per doverlo fare?

 Beta-hCG e gemelli: un rapporto non indicativo
"        E' vero che un valore molto alto di beta può essere indice di una gravidanza gemellare - conferma Frusco - ma da solo non basta certo per essere sicuri: anche in questo caso occorre un'ecografia".



        Lo aveva spiegato anche Paolo Cavoretto, ginecologo del San Raffaele di Milano, in un'intervista a nostrofiglio.it proprio sulle gravidanze gemellari: "Il controllo dell'ormone Beta-hCG non è molto indicativo per capire se la gravidanza sia gemellare, perché il suo dosaggio si collega in modo poco preciso al numero di feti. Un valore particolarmente elevato di questo ormone può essere infatti causato da molti fattori, non solo dalla presenza di più embrioni nell'utero».



        Riassumendo: in caso di test positivo, nella grande maggioranza dei casi non è necessario precipitarsi a fare anche le beta. Basta aspettare qualche tempo - almeno un paio di settimane dal primo giorno di ritardo delle mestruazioni - e poi fare un'ecografia che permetterà di saperne di più sulla gravidanza in corso, e in particolare se è singola o gemellare e come sta procedendo.


Beta-hCG: quando farlo e quando servono davvero
        L'esame, tuttavia, rimane utile in alcune circostanze e cioè quando quando la prima ecografia - eseguita magari molto precocemente perché ci sono state delle perdite di sangue - risulta dubbia, o perché non si vede niente, o perché quello che si vede non corrisponde all'atteso. Per esempio, si vede una camera ovulare ma non si vede l'embrione. «Questo può verificarsi in tre casi: quando la gravidanza c'è, ma è più indietro del previsto; quando la gravidanza c'era, ma c'è stato un aborto e quando la gravidanza è extrauterina, cioè localizzata fuori dall'utero» spiega Frusca.

        In queste circostanze viene raccomandata una serie di due/tre dosaggi successivi di betahCG a distanza di un paio di giorni l'uno dall'altro, perché il loro andamento può aiutare a capire cosa sta succedendo. “Se di volta in volta raddoppiano, la gravidanza procede" spiega Frusca. "Se diminuiscono, purtroppo si è fermata e se aumentano ma senza raddoppiare è possibile che si tratti di una gravidanza extrauterina. In questo caso, che è comunque molto raro, una seconda ecografia confermerà che in utero non si vede ancora nulla".

         Per evitare preoccupazione inutili, comunque, la raccomandazione degli esperti è di non eseguire la prima ecografia troppo precocemente, ma di aspettare almeno due/tre settimane dal giorno di ritardo dell'ultime mestruazione.

Fonte https://www.nostrofiglio.it/gravidanza/settimane-1-13/i-valori-della-beta-hcg

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