mercoledì 10 aprile 2019

Gravidanza e ipertensione

        Il periodo della gravidanza è uno fra i più belli per una donna, ma anche uno fra i più delicati. Ogni futura mamma dovrebbe essere seguita da un ginecologo di fiducia, con il quale pianificare tutti i controlli di routine necessari e anche eventuali esami di screening prenatale, come il test DNA fetale, o di diagnosi prenatale, come l’amniocentesi o la villocentesi. I test di screening servono per calcolare il tasso di probabilità che il feto presenti delle anomalie cromosomiche.

Картинки по запросу Gravidanza e ipertensione        Gli esami prenatali consentono di monitorare le condizioni del nascituro, ma anche la futura mamma deve essere controllata affinché resti in salute e non incorra in complicazioni. Ci sono infatti alcuni possibili rischi anche per la salute della donna in gravidanza, come l’essere colpita da ipertensione, ossia un innalzamento della pressione durante la gestazione.

        L’ipertensione gravidica rientra nell’insieme dei disturbi ipertensivi che, ad oggi, rappresentano una delle maggiori cause di decesso materno-fetale, insieme ai disordini emorragici, infettivi e tromboembolitici1.

        Non è stato ancora raggiunto un consenso definitivo, da parte della comunità scientifica internazionale, per quanto riguarda la classificazione dei disordini ipertensivi della gravidanza. La Società internazionale per gli studi dell’ipertensione in gravidanza (SSHP), nel 2014, si è espressa sui disordini ipertensivi distinguendoli in 3 classi principali2:


  • ipertensione gestazionale (PIH) – aumento temporaneo della pressione arteriosa, che si manifesta di solito dopo il primo trimestre di gravidanza con emicranie, ritenzione idrica, pesantezza, vista sfocata3; la placenta non veicola abbastanza sangue al feto ed è a rischio di distacco. Questa forma di ipertensione può portare a preeclampsia;
  • preeclampsia – detta anche “gestosi”, è la seconda forma di ipertensione gravidica più comune dopo l’ipertensione gestazionale, e può essere molto pericolosa per mamma e bambino2,3,4; sebbene non si conosca il tasso di incidenza della patologia, si stima che il 15-20% dei casi di mortalità delle gestanti sia da attribuire alla preeclampsia; inoltre, è una delle maggiori cause di mortalità prenatale e perinatale4, oltre che un fattore di rischio a lungo termine per la donna di sviluppare una patologia cardiovascolare, anche in menopausa4. La preeclampsia può svilupparsi da un’ipertensione gestazionale o da un’ipertensione cronica2, e i sintomi si manifestano dalla seconda metà della gravidanza con l‘aumento della pressione arteriosa e la perdita di proteine attraverso le urine. Nel 50% dei casi la preeclampsia porta a un parto prematuro2;
  • ipertensione cronica – la gestante può essere già affetta da questa forma di ipertensione prima della gravidanza, oppure può svilupparla nelle successive 20 settimane; colpisce in prevalenza le donne che hanno ipertensione essenziale e casi simili in famiglia, e si associa al sovrappeso e all’obesità2.

        Durante la gravidanza è molto importante monitorare la salute di mamma e bimbo e valutare, assieme al proprio medico, un piano di prevenzione mirato, eseguendo controlli regolari e test prenatali. I test di diagnosi prenatale, come amniocentesi e villocentesi, sono di tipo invasivo; i test di screening prenatale, come il test del DNA fetale, invece, non sono invasivi. Il test del DNA fetale si può fare già dalla decima settimana di gestazione ed è attendibile al 99,9% nell’individuazione delle trisomie più comuni, come la 21, la 18, e la 13.


Fonti:

Medicina dell’età prenatale: prevenzione, diagnosi e terapia dei difetti congeniti e delle principali patologie gravidiche – A.L. Borrelli, D. Arduini, A. Cardone, V. Ventruno – pag. 315 – cap.17
Disordini Ipertensivi in Gravidanza

Per approfondire http://www.meteoweb.eu/2019/04/gravidanza-ipertensione/1248514/#SQtjqO6zEtCFf3Lk.99

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