lunedì 9 settembre 2019

Diagnosi preimpianto fondamentale: cosa è cambiato

I temi della fecondazione assistita: la diagnosi preimpianto è fondamentale


       Infatti, l’esame del Dna sull’embrione, prima che avvenga l’impianto in utero, è uno degli aspetti che sono stati oggetto di modifiche e di riflessioni in tema di procreazione medicalmente assistita: ma chi può fare riferimento a questo esame, e perché esso dovrebbe essere richiesto ed ottenuto dalla coppia?

       La diagnosi preimpianto è fondamentale, in tema di salute e di sicurezza che riguarda l’embrione, perché permette di individuare eventuali modificazioni e difetti genetici dello stesso, prima che avvenga l’impianto. Questa scelta permette anche di far sì che si possano selezionare accuratamente gli embrioni che attecchirebbero sicuramente con facilità e senza sofferenze, evitando di impiantare embrioni che non riuscirebbero ad attecchire, o che verrebbero abortiti o che, ancora, darebbero luogo a neonati con patologie molto gravi ed incurabili.

       Inoltre, è chiaro che se gli embrioni con anomalie non vengono trasferiti, si evita anche una gravidanza gemellare, che potrebbe essere ancora più problematica. Sostanzialmente, quindi, la diagnosi preimpianto serve da un lato ad evitare mancati attecchimenti degli embrioni deboli, e dall’altro lato di ridurre il ricorso all’aborto terapeutico. Al giorno d’oggi, quindi, si può quindi procedere a questa diagnosi, e i numeri parlano chiaro: nel 2016, erano già 35 i centri per la PMA in grado di garantire questa procedura e di offrire alle coppie un servizio completo e sicuro

Fonte https://www.fecondazioneeterologaitalia.it/diagnosi-preimpianto-fondamentale-cosa-e-cambiato/

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