Undici bambini sono morti; le madri incinte avevano assunto in via sperimentale il sildenafil, principio attivo del Viagra, perché affette da insufficienza placentare, una grave patologia della gravidanza. In pratica nell’insufficienza placentare si ha un disturbo del flusso sanguigno nel sistema madre-placenta-fetus che può causare un ritardo nello sviluppo del feto e, in casi particolarmente gravi, l’ipossia intrauterina e persino la morte. Ebbene, per ovviare a questo disturbo le mamme con insufficienza placentare avevano assunto Viagra in gravidanza all’interno di una sperimentazione clinica.
Dopo i decessi la sperimentazione è stata sospesa ma rimane la preoccupazione per il destino di 15 donne in attesa di scoprire se anche il loro bambini siano stati colpiti dagli stessi sintomi che hanno portato alla morte degli altri piccoli nati con gravi problemi polmonari. Si teme infatti che il farmaco abbia causato l’ipertensione nei polmoni e la conseguente carenza di ossigeno che li ha portati al decesso. La sperimentazione era stata avviata in seguito a osservazioni effettuate sui topi e che avevano portato i ricercatori a ipotizzare che il Viagra potesse aiutare i feti nella crescita, migliorando l’irrorazione del sangue verso la placenta grazie al suo effetto dilatatore sui vasi, ma così non è stato. Evidentemente il Viagra ha avuto un maggiore effetto negativo sui polmoni e non ha migliorato il flusso materno fetale in quanto quella zona è povera di recettori per la 5-fosfodiesterasi, recettori sui quali il farmaco avrebbe dovuto agire.
L’insufficienza placentare in gravidanza è diagnosticata nel 3-4% di donne in gravidanza sane e in presenza di patologia nel 24-46% dei casi. L’insufficienza placentare è la causa principale della perdita perinatale (morte fetale del feto, aborto spontaneo) e individua un gruppo ad alto rischio lungo il corso della gravidanza e del parto e allo sviluppo di patologie nel bambino.
Fontehttp://www.clicmedicina.it/insufficienza-placentare-sperimentazione-viagra-muoiono-11-bambini/
Dopo i decessi la sperimentazione è stata sospesa ma rimane la preoccupazione per il destino di 15 donne in attesa di scoprire se anche il loro bambini siano stati colpiti dagli stessi sintomi che hanno portato alla morte degli altri piccoli nati con gravi problemi polmonari. Si teme infatti che il farmaco abbia causato l’ipertensione nei polmoni e la conseguente carenza di ossigeno che li ha portati al decesso. La sperimentazione era stata avviata in seguito a osservazioni effettuate sui topi e che avevano portato i ricercatori a ipotizzare che il Viagra potesse aiutare i feti nella crescita, migliorando l’irrorazione del sangue verso la placenta grazie al suo effetto dilatatore sui vasi, ma così non è stato. Evidentemente il Viagra ha avuto un maggiore effetto negativo sui polmoni e non ha migliorato il flusso materno fetale in quanto quella zona è povera di recettori per la 5-fosfodiesterasi, recettori sui quali il farmaco avrebbe dovuto agire.
L’insufficienza placentare in gravidanza è diagnosticata nel 3-4% di donne in gravidanza sane e in presenza di patologia nel 24-46% dei casi. L’insufficienza placentare è la causa principale della perdita perinatale (morte fetale del feto, aborto spontaneo) e individua un gruppo ad alto rischio lungo il corso della gravidanza e del parto e allo sviluppo di patologie nel bambino.
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