Aperta la strada verso l’ovaio artificiale umano per curare l’infertilità. Per la prima volta le strutture che racchiudono gli ovociti immaturi sono state isolate e fatte crescere su un’impalcatura di tessuto ovarico privato delle sue cellule, finché sono state in grado di funzionare.
Prova contro l’infertilità
È una prova di principio per curare l’infertilità femminile, dicono i ricercatori del Rigshospitalet di Copenhagen (Danimarca) che hanno condotto lo studio. Attualmente il tessuto ovarico viene conservato prima delle cure e congelato per essere reimpiantato. Tuttavia, osservano gli autori, eliminare le cellule dal tessuto ovarico congelato e trasferire in esso follicoli vitali potrebbe evitare il rischio di reintrodurre cellule maligne potenzialmente presenti nel tessuto originale.
Serve il tessuto ovarico
Gli esperimenti sono stati fatti con il tessuto ovarico prelevato da donne che avevano voluto conservarlo prima di affrontare una terapia antitumorale. Il primo passo per arrivare all’ovaio artificiale umano è stato eliminare le cellule presenti nel tessuto per mezzo di un processo chimico della durata di tre giorni. In questo modo si è ottenuta una sorta di impalcatura, nella quale sono stati reimpiantati i follicoli.
Agli inizi della sperimentazione
Gli scienziati hanno constatato che i follicoli erano in grado di ripopolare di cellule il tessuto. In seguito l’ovaio artificiale umano è stato trasferito in un topo, dimostrando di sostenere la crescita delle cellule uovo, con un rischio molto ridotto di trasferire cellule maligne. Il prossimo passo sarà capire come si sviluppa l’ovaio ottenuto con questa tecnica, con periodi di osservazione fino a 6 mesi. Quanto ai primi test sull’uomo, richiederanno ancora molti anni.
Fonte https://www.bimbisaniebelli.it/concepimento/infertilita/infertilita-si-va-verso-lovaio-artificiale-umano-53768
Prova contro l’infertilità
È una prova di principio per curare l’infertilità femminile, dicono i ricercatori del Rigshospitalet di Copenhagen (Danimarca) che hanno condotto lo studio. Attualmente il tessuto ovarico viene conservato prima delle cure e congelato per essere reimpiantato. Tuttavia, osservano gli autori, eliminare le cellule dal tessuto ovarico congelato e trasferire in esso follicoli vitali potrebbe evitare il rischio di reintrodurre cellule maligne potenzialmente presenti nel tessuto originale.
Serve il tessuto ovarico
Gli esperimenti sono stati fatti con il tessuto ovarico prelevato da donne che avevano voluto conservarlo prima di affrontare una terapia antitumorale. Il primo passo per arrivare all’ovaio artificiale umano è stato eliminare le cellule presenti nel tessuto per mezzo di un processo chimico della durata di tre giorni. In questo modo si è ottenuta una sorta di impalcatura, nella quale sono stati reimpiantati i follicoli.
Agli inizi della sperimentazione
Gli scienziati hanno constatato che i follicoli erano in grado di ripopolare di cellule il tessuto. In seguito l’ovaio artificiale umano è stato trasferito in un topo, dimostrando di sostenere la crescita delle cellule uovo, con un rischio molto ridotto di trasferire cellule maligne. Il prossimo passo sarà capire come si sviluppa l’ovaio ottenuto con questa tecnica, con periodi di osservazione fino a 6 mesi. Quanto ai primi test sull’uomo, richiederanno ancora molti anni.
Fonte https://www.bimbisaniebelli.it/concepimento/infertilita/infertilita-si-va-verso-lovaio-artificiale-umano-53768
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