Ovociti ed embrioni nelle prime fasi di sviluppo sono circondati da un rivestimento acellulare, definito zona pellucida. Le funzioni della zona pellucida sono molteplici:
• Impedisce la polispermia (penetrazione nell’ovocita da parte di altri spermatozoi),
• Facilita il trasporto attraverso le tube degli ovociti fecondati
• Impedisce la dispersione dei blastomeri (cellule di divisione degli embrioni)
• Protegge l’embrione in via di sviluppo dal contatto con gli elementi cellulari che possono minarne l’integrità fino a quando non sia avvenuta la compattazione dei blastomeri.
Quando l’embrione raggiunge lo stato di blastocisti l’espansione della massa embrionale combinata all’azione di enzimi litici determinano l’assottigliamento,fino alla rottura,della zona pellucida. È fondamentale che la blastocisti formatasi vada a rompere il rivestimento che la protegge al fine di interagire con l’endometrio, impiantarsi e portare allo sviluppo del feto.
Tale processo viene detto “hatching”.
Tuttavia,si osserva in vitro, come a volte questo processo non si compia correttamente per la presenza di una zona pellucida particolarmente spessa e di maggior consistenza.
Per superare tale ostacolo è stata messa a punto la procedura di Assisted Hatching.La tecnica,eseguita prima del trasferimento in utero dell’embrione allo stato di blastocisti, consiste nell’assottigliare o praticare un piccola apertura nella zona pellucida, al fine di migliorare il contatto con la mucosa uterina.
È fondamentale che la procedura venga eseguita da biologi esperti per evitare il potenziale danno termico, secondario essenzialmente all’impiego della tecnologia laser, minimizzare il tempo di permanenza degli embrioni al di fuori dell’incubatore o ridurre le variazioni di pH e temperatura che possono inficiare lo sviluppo dell’embrioni.
• Impedisce la polispermia (penetrazione nell’ovocita da parte di altri spermatozoi),
• Facilita il trasporto attraverso le tube degli ovociti fecondati
• Impedisce la dispersione dei blastomeri (cellule di divisione degli embrioni)
• Protegge l’embrione in via di sviluppo dal contatto con gli elementi cellulari che possono minarne l’integrità fino a quando non sia avvenuta la compattazione dei blastomeri.
Quando l’embrione raggiunge lo stato di blastocisti l’espansione della massa embrionale combinata all’azione di enzimi litici determinano l’assottigliamento,fino alla rottura,della zona pellucida. È fondamentale che la blastocisti formatasi vada a rompere il rivestimento che la protegge al fine di interagire con l’endometrio, impiantarsi e portare allo sviluppo del feto.
Tale processo viene detto “hatching”.
Tuttavia,si osserva in vitro, come a volte questo processo non si compia correttamente per la presenza di una zona pellucida particolarmente spessa e di maggior consistenza.
Per superare tale ostacolo è stata messa a punto la procedura di Assisted Hatching.La tecnica,eseguita prima del trasferimento in utero dell’embrione allo stato di blastocisti, consiste nell’assottigliare o praticare un piccola apertura nella zona pellucida, al fine di migliorare il contatto con la mucosa uterina.
È fondamentale che la procedura venga eseguita da biologi esperti per evitare il potenziale danno termico, secondario essenzialmente all’impiego della tecnologia laser, minimizzare il tempo di permanenza degli embrioni al di fuori dell’incubatore o ridurre le variazioni di pH e temperatura che possono inficiare lo sviluppo dell’embrioni.
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