Il tumore al seno colpisce 1 donna su 8 nell’arco della vita.
Rappresenta il tipo di tumore più frequente nel sesso femminile e rappresenta il 29% di tutti i tumori che colpiscono le donne. I tumori al seno possono essere di tipo invasivo o non invasivo; le forme non invasive sono la DIN (neoplasia duttale intraepiteliale o carcinoma in situ) e la LIN (neoplasia lobulare intraepiteliale). Le forme invasive includono il carcinoma duttale (che rappresenta l’80% di tutti i tumori al seno diagnosticati) e il carcinoma lobulare (che rappresenta invece il 10-15% della casistica).
Generalmente le forme iniziali di cancro al seno non provocano dolorabilità mammaria se non in percentuali molto basse (0,4% delle donne con lesione maligna e 12% delle donne con lesione benigna) di popolazione. Sono invece da ricercare noduli palpabili e/o visibili, soprattutto nel quadrante superiore esterno della mammella.
Ogni alterazione del tessuto mammario, come l’alterazione dell’aspetto della cute, secrezioni dai capezzoli o modificazioni della forma del seno, devono essere segnalate al proprio medico curante e indagate più approfonditamente. Tuttavia la maggior parte dei tumori del seno, però, non dà segno di sé e la diagnosi è possibile grazie all’esame ecografico e alla mammografia.
Quali sono i fattori di rischio?
I fattori di rischio per il cancro al seno sono da tempo conosciuti e riguardano:
I fattori protettivi per il tumore al seno esistono. E’ stato ampiamente dimostrato che adottare uno stile di vita sano con un’alimentazione di tipo mediterraneo, una dieta ricca di frutta e verdura ed esercizio fisico moderato riduce il rischio di patologia tumorale.
Limitare il consumo di bevande alcoliche e non fumare sono elementi protettivi non solo per la patologia del seno ma anche per altri tipi di tumore, tra cui quello all’ovaio. Un ulteriore fattore protettivo è rappresentato dalla riduzione degli estrogeni; pertanto tutti gli eventi che comportano una riduzione di questo tipo di ormoni nell’arco della vita portano ad una notevole riduzione del rischio di sviluppare la patologia tumorale.
Gravidanza e allattamento, condizioni fisiologiche nella vita della donna, sono caratterizzate da bassi livelli di produzione estrogenica per una naturale sospensione dei cicli ovulatori e rappresentano pertanto fattori protettivi importanti. Il rischio tumorale si riduce maggiormente se l’allattamento al seno è esclusivo fino ai 6 mesi di vita del bambino e protratto nel tempo. Inoltre le evidenze scientifiche dimostrano una diretta proporzionalità tra la protezione dal tumore al seno e l’aumento del numero di gravidanze e dei mesi di allattamento complessivi nell’arco della vita femminile.
Per quanto riguarda l’utilizzo di terapia ormonale sostitutiva in menopausa è importante sottolineare che quest’ultima andrebbe utilizzata solo in casi di gravi disturbi legati all’anovularietà, alla dose più bassa e per il tempo minore possibile; andrebbero inoltre effettuati controlli più ravvicinati presso il proprio medico curante.
Prendersi cura della propria salute, migliorare il proprio stile di vita rendendolo più salutare ed effettuare controlli periodici e test di screening specifici sono la chiave per ridurre il rischio di sviluppare una patologia tumorale del seno

Generalmente le forme iniziali di cancro al seno non provocano dolorabilità mammaria se non in percentuali molto basse (0,4% delle donne con lesione maligna e 12% delle donne con lesione benigna) di popolazione. Sono invece da ricercare noduli palpabili e/o visibili, soprattutto nel quadrante superiore esterno della mammella.
Ogni alterazione del tessuto mammario, come l’alterazione dell’aspetto della cute, secrezioni dai capezzoli o modificazioni della forma del seno, devono essere segnalate al proprio medico curante e indagate più approfonditamente. Tuttavia la maggior parte dei tumori del seno, però, non dà segno di sé e la diagnosi è possibile grazie all’esame ecografico e alla mammografia.
Quali sono i fattori di rischio?
I fattori di rischio per il cancro al seno sono da tempo conosciuti e riguardano:
- Età superiore a 50 anni (75% dei casi);
- Familiarità: il 5-7% delle donne con tumore al seno ha avuto casi di patologia in famiglia;
- Mutazioni dei geni BRCA1 e il BRCA2: tali mutazioni sono responsabili del 50% delle forme ereditarie di tumore del seno e dell’ovaio;
- Ormoni: gli studi hanno dimostrato che un uso eccessivo di estrogeni aumenta l’incidenza di cancro al seno. Per questo tutti i fattori che ne incrementano la presenza hanno un effetto negativo ( terapia ormonale sostitutiva, estro progestinici..);
- Alterazioni del seno come cisti e fibroadenomi o morfologia iperplasica del tessuto mammario riscontrata alla mammografia;
- Obesità e stile di vita sedentario;
- Alcool e Fumo .
I fattori protettivi per il tumore al seno esistono. E’ stato ampiamente dimostrato che adottare uno stile di vita sano con un’alimentazione di tipo mediterraneo, una dieta ricca di frutta e verdura ed esercizio fisico moderato riduce il rischio di patologia tumorale.
Limitare il consumo di bevande alcoliche e non fumare sono elementi protettivi non solo per la patologia del seno ma anche per altri tipi di tumore, tra cui quello all’ovaio. Un ulteriore fattore protettivo è rappresentato dalla riduzione degli estrogeni; pertanto tutti gli eventi che comportano una riduzione di questo tipo di ormoni nell’arco della vita portano ad una notevole riduzione del rischio di sviluppare la patologia tumorale.
Gravidanza e allattamento, condizioni fisiologiche nella vita della donna, sono caratterizzate da bassi livelli di produzione estrogenica per una naturale sospensione dei cicli ovulatori e rappresentano pertanto fattori protettivi importanti. Il rischio tumorale si riduce maggiormente se l’allattamento al seno è esclusivo fino ai 6 mesi di vita del bambino e protratto nel tempo. Inoltre le evidenze scientifiche dimostrano una diretta proporzionalità tra la protezione dal tumore al seno e l’aumento del numero di gravidanze e dei mesi di allattamento complessivi nell’arco della vita femminile.
Per quanto riguarda l’utilizzo di terapia ormonale sostitutiva in menopausa è importante sottolineare che quest’ultima andrebbe utilizzata solo in casi di gravi disturbi legati all’anovularietà, alla dose più bassa e per il tempo minore possibile; andrebbero inoltre effettuati controlli più ravvicinati presso il proprio medico curante.
Prendersi cura della propria salute, migliorare il proprio stile di vita rendendolo più salutare ed effettuare controlli periodici e test di screening specifici sono la chiave per ridurre il rischio di sviluppare una patologia tumorale del seno
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