Quando si manifesta del prurito intimo esterno in gravidanza è possibile che lo stesso derivi da un’infezione vaginale, anche se ancora asintomatica. Per come è composta anatomicamente la donna, provare questo disturbo può significare essere affetti tra le altre cose da candida, vaginite batterica, herpes: tutte patologie che necessitano di interventi mirati per guarire.
Non solo, quando si prova del prurito intimo esterno, tra le cause vi possono essere i pidocchi pubici, o ancora scabbia e dermatiti da contatto. Qualsiasi sia il disturbo, possono verificarsi perdite maleodoranti in grado di causare bruciore. Con una gestazione in atto qualsiasi infezione, se presente, potrebbe essere passata al bambino attraverso il canale del parto: è di primaria importanza quindi, riuscire a scoprire la causa del prurito intimo esterno in gravidanza per curarla.
Cosa fare in caso di prurito intimo in gravidanza
Quando si soffre di prurito intimo in gravidanza per ottenere immediatamente una diagnosi, è consigliato rivolgersi al proprio ginecologo. Una veloce visita può consentire di scoprire immediatamente quale sia la causa del disturbo. Prima di tutto è, ad ogni modo, necessario rispettare le normali regole di igiene, soprattutto se si ha intenzione di combattere in modo serio la pediculosi intima e la scabbia. In entrambi i casi vi sono dei trattamenti e delle creme topiche da applicare per eliminare i parassiti.
A seconda del disturbo alla base del prurito, che ricordiamo è solo un sintomo e non la malattia stessa da combattere, il ginecologo potrà indicare il migliore trattamento per la donna in gestazione senza che la stessa o il bambino risentano della terapia. E’ per questo motivo che è necessario evitare di lasciarsi andare al “fai da te” in questo campo. Il bambino ha il diritto di passare attraverso il canale del parto senza incontrare problemi o essere contagiato da infezioni a trasmissione sessuale.
Fonte https://www.medicinalive.com/le-eta-della-salute/maternita-e-puericultura/prurito-intimo-esterno-gravidanza-causa-cosa-fare/
Non solo, quando si prova del prurito intimo esterno, tra le cause vi possono essere i pidocchi pubici, o ancora scabbia e dermatiti da contatto. Qualsiasi sia il disturbo, possono verificarsi perdite maleodoranti in grado di causare bruciore. Con una gestazione in atto qualsiasi infezione, se presente, potrebbe essere passata al bambino attraverso il canale del parto: è di primaria importanza quindi, riuscire a scoprire la causa del prurito intimo esterno in gravidanza per curarla.
Cosa fare in caso di prurito intimo in gravidanza
Quando si soffre di prurito intimo in gravidanza per ottenere immediatamente una diagnosi, è consigliato rivolgersi al proprio ginecologo. Una veloce visita può consentire di scoprire immediatamente quale sia la causa del disturbo. Prima di tutto è, ad ogni modo, necessario rispettare le normali regole di igiene, soprattutto se si ha intenzione di combattere in modo serio la pediculosi intima e la scabbia. In entrambi i casi vi sono dei trattamenti e delle creme topiche da applicare per eliminare i parassiti.
A seconda del disturbo alla base del prurito, che ricordiamo è solo un sintomo e non la malattia stessa da combattere, il ginecologo potrà indicare il migliore trattamento per la donna in gestazione senza che la stessa o il bambino risentano della terapia. E’ per questo motivo che è necessario evitare di lasciarsi andare al “fai da te” in questo campo. Il bambino ha il diritto di passare attraverso il canale del parto senza incontrare problemi o essere contagiato da infezioni a trasmissione sessuale.
Fonte https://www.medicinalive.com/le-eta-della-salute/maternita-e-puericultura/prurito-intimo-esterno-gravidanza-causa-cosa-fare/
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