Cos’è l’ICSI
L’ICSI consiste nella microiniezione, tramite un sottile ago di vetro, di un solo spermatozoo nell’ovocita maturo in modo da ottenerne la fecondazione. In questa tecnica è fondamentale selezionare lo spermatozoo giusto da iniettare nell’ovocita. In questo caso la selezione, a differenza di ciò che accade nella FIVET, viene fatta dall’embriologo che ha il compito di scegliere fra tutti gli spermatozoi il migliore valutando mobilità e morfologia.
Quando va praticata l’ICSI
La fecondazione in vitro con l’ICSI dovrebbe essere praticata dalle coppie che presentano alcune caratteristiche:
- un basso numero di spermatozoi mobili
- un teratospermia grave (spermatozoi con forma anomala)
- incapacità degli spermatozoi di legarsi all’ovocita e penetrarlo
- bassa quantità e bassa qualità degli spermatozoi congelati
- insuccesso con altre tecniche di fecondazione in vitro
- ostruzione del tratto riproduttivo maschile
Come funziona l’ICSI
Nella ICSI si possono utilizzare
- spermatozoi eiaculati
- spermatozoi epididimari
- spermatozoi testicolari
- spermatidi.
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La fecondazione viene effettuata nel 50-80% degli ovociti trattati. Con l’ICSI le percentuali di successo sono superiori rispetto a quelle registrate per altre tecniche di fecondazione assistita. Per quanto riguarda i rischi dell’ICSI, fino ad oggi tutti gli studi compiuti non hanno registrato nessuna particolare correlazione fra malformazioni del feto e questa tecnica.
Fonte https://dilei.it/mamma/gravidanza-tecnica-icsi-come-funziona/476452/
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