giovedì 8 febbraio 2018

Quando comunicare la gravidanza al lavoro?

       La lavoratrice che resta incinta ha diversi diritti, uno su tutti l’assenza dal lavoro retribuita durante il congedo di maternità.

Quando comunicare la gravidanza al lavoro?        Da parte sua però la dipendente ha il dovere di comunicare al datore di lavoro il proprio stato di gravidanza, così che questo possa individuare per tempo la soluzione migliore per ovviare all’assenza della lavoratrice.

       È il Testo Unico a tutela della maternità e paternità (d.lgs. 151/2001) a stabilire l’obbligo per la lavoratrice di comunicare con preavviso il giorno di inizio del congedo retribuito. Il problema è che il preavviso non è quantificato, quindi secondo la legge la lavoratrice potrebbe dare notizia al datore di lavoro della propria gravidanza anche pochi giorni prima di usufruire del congedo di maternità.

       È buona consuetudine però dare la comunicazione con qualche mese di anticipo, così da non influire negativamente sull’organizzazione aziendale.

       Così come per la comunicazione dello stato di malattia, anche per la gravidanza ci sono alcuni CCNL che prevedono dei tempi ben precisi. Quindi prima di prendere qualsiasi decisione in merito vi consigliamo di consultare il vostro CCNL di riferimento così da capire se ci sono dei tempi prestabiliti da rispettare per comunicare all’azienda che siete in dolce attesa.

       Se nel CCNL non ci sono riferimenti in merito, invece, vi consigliamo di rispettare i termini di cui vi parleremo di seguito, così da non rischiare di compromettere la fiducia che il vostro datore di lavoro nutre nei vostri confronti.

Quando comunicare la gravidanza?
       Solitamente le lavoratrici comunicano all’azienda di essere incinte subito dopo il terzo mese di gravidanza. Come noto, infatti, i primi tre mesi sono ad alto rischio di aborti spontanei; possibilità che si riduce notevolmente dopo il primo trimestre.

       Passati i tre mesi quindi ci sono delle alte probabilità di portare a termine della gravidanza, ecco perché questo è il momento giusto per darne notizia ai colleghi e al datore di lavoro.

       D’altronde il congedo di maternità può essere fruito due mesi prima dalla data presunta del parto (e per i tre mesi successivi), quindi dando il preavviso dopo il primo trimestre il datore di lavoro ha circa 4 mesi di tempo per trovare un’eventuale sostituta e per gestire al meglio l’organizzazione dell’azienda.

Gravidanza a rischio
       Discorso differente per i casi di gravidanza a rischio, visto che la dipendente può assentarsi dal lavoro prima del periodo compreso dal congedo di maternità.

       In questo caso il preavviso va dato il prima possibile, tenendo in considerazione quella che è la vostra situazione clinica. Se dopo il controllo con il medico questo ha rilevato una gravidanza a rischio consigliandovi di restare a riposo il più possibile, comunicatelo subito al vostro datore di lavoro così che questo possa trovare immediatamente una soluzione alternativa per il periodo in cui sarete assenti dal lavoro.

Картинки по запросу Gravidanza a rischio       Lo stesso discorso vale per quelle lavoratrici che effettuano mansioni che possono mettere a rischio la gravidanza. Se il lavoro è particolarmente gravoso per la vostra condizione, oppure se siete a contatto con sostanze potenzialmente nocive per la salute vostra e del bambino, datene immediatamente comunicazione al datore di lavoro, anche prima della scadenza del primo trimestre.

       In questo modo l’azienda potrà spostarvi in altri reparti facendovi fare dei lavori più consoni al vostro stato, fino a quando non sarete obbligate a restare a casa per il raggiungimento del congedo di maternità.

       Qualora non sia possibile, invece, potrete fare ricorso alla maternità anticipata così da non compromettere il termine della gravidanza.

       Come comunicare la gravidanza al datore di lavoro? Anche in questo caso non ci sono delle regole ben precise; la lavoratrice quindi può comunicare la gravidanza al datore di lavoro nel modo che ritiene più consono. Solitamente se ne dà comunicazione a voce, ma ci sono lavoratrici che preferiscono darle un tono ufficiale inviando una raccomandata a/r all’azienda.

Fonte https://www.money.it/quando-comunicare-gravidanza-lavoro

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