Il team di ricercatori ha esaminato e confrontato i dati di 185 studi e 42.000 uomini. La tendenza non lascia dubbi: la concentrazione di spermatozoi è diminuita in modo evidente e preoccupante
Il motivo di tutto questo, è ancora sconosciuto.
Pesticidi, sostanze chimiche che interferiscono con il metabolismo ormonale, la dieta, lo stress, il fumo e l’obesità vengono considerati le cause più probabili.
Il calo non non è stato osservato in altre parti del mondo come l’America del Sud, l’Africa e l’Asia, anche se gli scienziati ritengono che in queste zone non ci siano studi sufficienti per decretare con sicurezza l’effettivo stato della fertilità dei maschi che vivono in quelle zone.
I risultati dello studio
Nello studio pubblicato su Human Reproduction Update, il team di ricercatori – provenienti da Israele, Stati Uniti, Danimarca, Brasile e Spagna – ha dichiarato che il numero totale di spermatozoi è sceso del 59,3% tra il 1971 e il 2011 in Europa, Nord America, Australia e Nuova Zelanda.
La concentrazione di sperma invece è scesa del 52,4 per cento.
Gli esiti dei conteggi spermatici e altri parametri dello sperma sono stati associati a molteplici influenze ambientali, tra cui gli interferenti endocrini, i pesticidi, fattori legati al calore e stile di vita, tra cui la dieta, lo stress, il fumo e l’indice di massa corporea.
Le sostanze chimiche legate all’abbassamento del conteggio degli spermatozoi comprendono alcune che sono state utilizzate per rendere le materie plastiche più flessibili e i ritardanti di fiamma utilizzati nei mobili. Questi possono entrare nella catena alimentare degli uomini dopo essere assimilati dalle piante o mangiati dagli animali.
Anche una dieta ad alto contenuto di alcol, caffeina, carne trasformata, soia e patate può avere un effetto negativo sulla fertilità maschile.
I risultati ottenuti inoltre rispecchiano un altro ambito che desta preoccupazione e cioè l’aumento dei casi di cancro ai testicoli, del numero di bambini che nascono con uno o entrambi i testicoli mancanti, la comparsa della pubertà maschile e i livelli di testosterone nel sangue.
Ma non è tutto. Le implicazioni sulla salute pubblica sono ancora più ampie. Recenti studi hanno dimostrato che il numero basso di spermatozoi è associato alla morbilità e alla mortalità complessiva.
Anche se la ricerca non è stata condotta per risalire alle cause del problema, si pensa che la diminuzione della fertilità maschile sia associata a molteplici influenze ambientali e di stili di vita, sia in età prenatale che in età adulta.
In particolare l’esposizione della madre al fumo o a interferenti endocrini mentre è in gravidanza può essere una causa assieme allo stile di vita e all’esposizione a pesticidi nell’età adulta.
Pertanto il calo della concentrazione degli spermatozoi può avere cause che iniziano dal concepimento fino all’età adulta.
Altra preoccupazione è legata al fatto che il declino non si è fermato ma risulta ancora in atto.
Se la fertilità maschile sta calando drasticamente e sempre più donne cercano un figlio dopo i 30 anni quando la fertilità non è più ottimale, ci si aspetta che sempre più coppie avranno difficoltà ad avere un figlio nei prossimi anni.
Fonte: Hagai Levine, Niels Jørgensen, Anderson Martino-Andrade, Jaime Mendiola, Dan Weksler-Derri, Irina Mindlis, Rachel Pinotti,Shanna H. Swan
Il motivo di tutto questo, è ancora sconosciuto.
Pesticidi, sostanze chimiche che interferiscono con il metabolismo ormonale, la dieta, lo stress, il fumo e l’obesità vengono considerati le cause più probabili.
Il calo non non è stato osservato in altre parti del mondo come l’America del Sud, l’Africa e l’Asia, anche se gli scienziati ritengono che in queste zone non ci siano studi sufficienti per decretare con sicurezza l’effettivo stato della fertilità dei maschi che vivono in quelle zone.
I risultati dello studio
Nello studio pubblicato su Human Reproduction Update, il team di ricercatori – provenienti da Israele, Stati Uniti, Danimarca, Brasile e Spagna – ha dichiarato che il numero totale di spermatozoi è sceso del 59,3% tra il 1971 e il 2011 in Europa, Nord America, Australia e Nuova Zelanda.
La concentrazione di sperma invece è scesa del 52,4 per cento.
Gli esiti dei conteggi spermatici e altri parametri dello sperma sono stati associati a molteplici influenze ambientali, tra cui gli interferenti endocrini, i pesticidi, fattori legati al calore e stile di vita, tra cui la dieta, lo stress, il fumo e l’indice di massa corporea.
Le sostanze chimiche legate all’abbassamento del conteggio degli spermatozoi comprendono alcune che sono state utilizzate per rendere le materie plastiche più flessibili e i ritardanti di fiamma utilizzati nei mobili. Questi possono entrare nella catena alimentare degli uomini dopo essere assimilati dalle piante o mangiati dagli animali.
Anche una dieta ad alto contenuto di alcol, caffeina, carne trasformata, soia e patate può avere un effetto negativo sulla fertilità maschile.
I risultati ottenuti inoltre rispecchiano un altro ambito che desta preoccupazione e cioè l’aumento dei casi di cancro ai testicoli, del numero di bambini che nascono con uno o entrambi i testicoli mancanti, la comparsa della pubertà maschile e i livelli di testosterone nel sangue.
Ma non è tutto. Le implicazioni sulla salute pubblica sono ancora più ampie. Recenti studi hanno dimostrato che il numero basso di spermatozoi è associato alla morbilità e alla mortalità complessiva.
Anche se la ricerca non è stata condotta per risalire alle cause del problema, si pensa che la diminuzione della fertilità maschile sia associata a molteplici influenze ambientali e di stili di vita, sia in età prenatale che in età adulta.
In particolare l’esposizione della madre al fumo o a interferenti endocrini mentre è in gravidanza può essere una causa assieme allo stile di vita e all’esposizione a pesticidi nell’età adulta.
Pertanto il calo della concentrazione degli spermatozoi può avere cause che iniziano dal concepimento fino all’età adulta.
Altra preoccupazione è legata al fatto che il declino non si è fermato ma risulta ancora in atto.
Se la fertilità maschile sta calando drasticamente e sempre più donne cercano un figlio dopo i 30 anni quando la fertilità non è più ottimale, ci si aspetta che sempre più coppie avranno difficoltà ad avere un figlio nei prossimi anni.
Fonte: Hagai Levine, Niels Jørgensen, Anderson Martino-Andrade, Jaime Mendiola, Dan Weksler-Derri, Irina Mindlis, Rachel Pinotti,Shanna H. Swan
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