Si usa il termine di gravidanza gemellare per descrivere lo sviluppo in utero di più di un feto.
I gemelli possono essere :
MONOZIGOTICI O DIZIGOTICI.
I gemelli monozigotici o uniovulari, rappresentano il 25-35% delle gravidanze gemellari e si sviluppano da un ovocita e da un singolo spermatozoo. Una gravidanza di questo tipo è del tutto casuale e non viene influenzata da fattori esterni o genetici. I gemelli monozigotici:
I gemelli dizigotici o biovulari rappresentano il 65-75% delle gravidanze gemellari. Si ha il caso di una gravidanza gemellare dizigote quando due spermatozoi fecondano due ovuli differenti; cosa che può accadere anche durante due rapporti sessuali differenti, e con spermatozoi appartenenti a due diversi uomini. Questi gemelli:
E’ importante, durante l’esame ecografico del primo trimestre, diagnosticare la natura della gravidanza, se monocoriale (con singola placenta) o bicoriale( con due placente) , perché nel primo caso le complicazioni quali la prematurità , l’inferiore peso dei feti alla nascita, il distacco placentare e la preeclampsia hanno maggiore incidenza.
Di fronte ad un’ecografia che evidenzia la presenza di due sacchi amniotici e due placente, non è possibile stabilire se si tratti di gravidanza monozigote o dizigote, a meno che i due bambini non siano di sesso differente.
Solo alla nascita se ne avrà la certezza con uno studio delle placente ed un prelievo di sangue dei bambini.
Come già anticipato, una gravidanza gemellare rientra nella fisiologia dell’evento nascita sebbene vi siano alcune differenze rispetto ad una gravidanza singola. Infatti il fabbisogno energetico di queste mamme è aumentato, e pertanto l’aumento ponderale dovrà essere adeguato a supportare una gestazione doppia (12-20 kg).
Inoltre la quantità di ormoni prodotti dal corpo materno risulterà maggiore, sia per quanto riguarda le beta hcg, sia per progesterone, estriolo, alfafetoproteina e ormone lattogeno placentare; pertanto le curve di normalità di questi ormoni seguiranno una tabella differente, non paragonabile a quella della gravidanza singola.
Spesso in queste gravidanze sono più frequenti gli episodi di nausea e vomito a causa dell’aumento degli ormoni gravidici, i problemi digestivi e le patologie lombosacrali determinate dal maggior carico ponderale sulla colonna vertebrale sono solitamente aggravati.
Come per la gravidanza singola è opportuno che la donna segua uno stile di vita sano, con buone abitudini alimentari e moderata attività fisica; che smetta di fumare o riduca il consumo giornaliero di sigarette e che non assuma alcool o sostanze stupefacenti.
Per quanto riguarda il travaglio e il parto, frequentemente nelle gravidanze gemellari il travaglio di parto inizia prima di raggiungere la 40 settimana di gestazione per effetto della sovradistensione uterina (circonferenza addominale materna notevolmente superiore rispetto all’età gestazionale) le gravida ha spesso attività contrattile già nel corso degli ultimi mesi gravidanza.
Il travaglio è solitamente ad insorgenza spontanea e può procedere rapidamente dal momento che in molti casi il collo uterino è già appianato e dilatato. Può accadere che in qualche caso il periodo dilatante si prolunghi a seguito di contrazioni deboli dovute alla sovradistensione della muscolatura uterina. In questa situazione saranno l’ostetrica e il medico a valutare se eseguire l’amnioressi (la rottura delle membrane amniotiche) e/o l’infusione ossitocica.
La donna deve adottare la posizione che ritiene più confortevole durante tutto il travaglio. Per il fatto che spesso i feti sono piccoli il periodo espulsivo è di solito abbastanza breve
La gravidanza gemellare non costituisce indicazione per un taglio cesareo. Fra le indicazioni più comuni che possono rendere necessario questo intervento si ricorda la presentazione non cefalica del primo gemello e l’esistenza di una cicatrice addominale da pregresso intervento chirurgico.
I gemelli possono essere :
MONOZIGOTICI O DIZIGOTICI.
I gemelli monozigotici o uniovulari, rappresentano il 25-35% delle gravidanze gemellari e si sviluppano da un ovocita e da un singolo spermatozoo. Una gravidanza di questo tipo è del tutto casuale e non viene influenzata da fattori esterni o genetici. I gemelli monozigotici:
- Hanno due sacchi amniotici, una placenta e un corion solo sebbene occasionalmente si possano riscontrare due corion.
- Hanno una comunicazione tra le circolazioni fetali.
- Sono sempre dello stesso sesso e hanno impronte palmari e digitali simili
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I gemelli dizigotici o biovulari rappresentano il 65-75% delle gravidanze gemellari. Si ha il caso di una gravidanza gemellare dizigote quando due spermatozoi fecondano due ovuli differenti; cosa che può accadere anche durante due rapporti sessuali differenti, e con spermatozoi appartenenti a due diversi uomini. Questi gemelli:
- Hanno due placente che possono fondersi e formarne una;
- Presentano due sacchi amniotici, due corion e nessuna comunicazione tra le due circolazioni fetali.
- Possono essere dello stesso sesso ma spesso sono di sesso differente.
La gravidanza gemellare dizigote, in Italia si riscontra nell’1% di tutte le gravidanze, si presenta con maggiore frequenza nei casi di:
- ricorso ai trattamenti per l’infertilità;
- coppie di razza nera;
- donne tra i 30 e i 40 anni (ci sono il doppio delle possibilità che dai 20 ai 30);
- donne con pregresse gravidanze;
- familiarità gemellare materna, in questo caso la donna è, talvolta, geneticamente più predisposta a maturare più di un follicolo per ciclo.
Seppur insolita, la gravidanza gemellare rientra nei canoni della fisiologia ed ha una frequenza pari ad un caso ogni 90/100 gravidanze anche se questo dato è in aumento a causa del ricorso sempre più frequente a tecniche di fecondazione assistita.
E’ importante, durante l’esame ecografico del primo trimestre, diagnosticare la natura della gravidanza, se monocoriale (con singola placenta) o bicoriale( con due placente) , perché nel primo caso le complicazioni quali la prematurità , l’inferiore peso dei feti alla nascita, il distacco placentare e la preeclampsia hanno maggiore incidenza.
Di fronte ad un’ecografia che evidenzia la presenza di due sacchi amniotici e due placente, non è possibile stabilire se si tratti di gravidanza monozigote o dizigote, a meno che i due bambini non siano di sesso differente.
Solo alla nascita se ne avrà la certezza con uno studio delle placente ed un prelievo di sangue dei bambini.
Come già anticipato, una gravidanza gemellare rientra nella fisiologia dell’evento nascita sebbene vi siano alcune differenze rispetto ad una gravidanza singola. Infatti il fabbisogno energetico di queste mamme è aumentato, e pertanto l’aumento ponderale dovrà essere adeguato a supportare una gestazione doppia (12-20 kg).
Inoltre la quantità di ormoni prodotti dal corpo materno risulterà maggiore, sia per quanto riguarda le beta hcg, sia per progesterone, estriolo, alfafetoproteina e ormone lattogeno placentare; pertanto le curve di normalità di questi ormoni seguiranno una tabella differente, non paragonabile a quella della gravidanza singola.
Spesso in queste gravidanze sono più frequenti gli episodi di nausea e vomito a causa dell’aumento degli ormoni gravidici, i problemi digestivi e le patologie lombosacrali determinate dal maggior carico ponderale sulla colonna vertebrale sono solitamente aggravati.
Come per la gravidanza singola è opportuno che la donna segua uno stile di vita sano, con buone abitudini alimentari e moderata attività fisica; che smetta di fumare o riduca il consumo giornaliero di sigarette e che non assuma alcool o sostanze stupefacenti.
Per quanto riguarda il travaglio e il parto, frequentemente nelle gravidanze gemellari il travaglio di parto inizia prima di raggiungere la 40 settimana di gestazione per effetto della sovradistensione uterina (circonferenza addominale materna notevolmente superiore rispetto all’età gestazionale) le gravida ha spesso attività contrattile già nel corso degli ultimi mesi gravidanza.
Il travaglio è solitamente ad insorgenza spontanea e può procedere rapidamente dal momento che in molti casi il collo uterino è già appianato e dilatato. Può accadere che in qualche caso il periodo dilatante si prolunghi a seguito di contrazioni deboli dovute alla sovradistensione della muscolatura uterina. In questa situazione saranno l’ostetrica e il medico a valutare se eseguire l’amnioressi (la rottura delle membrane amniotiche) e/o l’infusione ossitocica.
La donna deve adottare la posizione che ritiene più confortevole durante tutto il travaglio. Per il fatto che spesso i feti sono piccoli il periodo espulsivo è di solito abbastanza breve
La gravidanza gemellare non costituisce indicazione per un taglio cesareo. Fra le indicazioni più comuni che possono rendere necessario questo intervento si ricorda la presentazione non cefalica del primo gemello e l’esistenza di una cicatrice addominale da pregresso intervento chirurgico.
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