Il distacco della placenta richiede un trattamento immediato perché rappresenta un’emergenza ostetrica assoluta: quando avviene anche solo parzialmente, infatti, può impedire la circolazione di ossigeno e nutrimenti dalla mamma al feto e dunque rappresentare una grave complicanza della gravidanza che può portare anche alla morte del feto. Un caso particolare è l'abruptio placentae, il distacco di placenta che avviene dopo la 20esima settimana di gravidanza. Ecco come si presentano e come è possibile intervenire.
Distacco della placenta: primo trimestre
In primo luogo è necessario distinguere i diversi tipi di distacco della placenta a seconda del periodo di gestazione in cui questo disturbo si presenta. Se avviene nel corso delle prime settimane (e comunque non oltre il secondo mese), infatti, si parla più correttamente di distacco trofoblastico e, se è ancora presente il battito dell’embrione (nel caso non ci sia più si parla di aborto spontaneo), alla mamma viene prescritta una cura ormonale, riposo e astinenza sessuale.
Abruptio placentae e distacco tardivo
Diverso il caso – più comune – in cui questo problema si presenti negli ultimi periodi di gravidanza: spesso, infatti, il distacco della placenta crea la necessità di procedere con un parto cesareo d’emergenza. Quando il distacco si presenta invece tra la 20esima e la 26esima settimana di gravidanza si parla di abruptio placentae.
Sintomi del distacco della placenta
Se avviene nel corso delle prime settimane di gravidanza il distacco trofoblastico può essere asintomatico (e, in questo caso, il medico se ne accorgerà alla prima visita ecografica) mentre per riconoscere un abruptio placentae o un distacco di placenta nel secondo o terzo trimestre di gestazione si presentano sintomi facilmente identificabili tra cui sanguinamento vaginale – che può essere più o meno abbondante – dolori addominali, mal di schiena e contrazioni uterine. In questo caso l'unica cosa da fare è recarsi subito in ospedale.
Lieve distacco della placenta
In realtà esistono differenti gradi possibili di distacco della placenta (così come di abruptio placentae) che sono classificati da 0 a 3. Il grado 0 è completamente asintomatico e la lesione della placenta viene diagnosticata solo con l’esame post parto, il grado 1, invece, è caratterizzato da disturbi lievi che non portano al distacco totale ma solo a quello di un lembo di placenta. Gli ultimi due gradi, invece, sono i più gravi: con il secondo, infatti, la madre avverte i sintomi in maniera massiccia e diventa necessario un monitoraggio della frequenza cardiaca fetale per controllare l’eventuale sofferenza del feto, mentre con il terzo i danni traumatici possono riguardare anche la mamma.
Fonte http://magazinedelledonne.it/gravidanza/content/2267778-distacco-placenta-e-abruptio-placentae-cosa-c-e-da-sapere
Distacco della placenta: primo trimestre
In primo luogo è necessario distinguere i diversi tipi di distacco della placenta a seconda del periodo di gestazione in cui questo disturbo si presenta. Se avviene nel corso delle prime settimane (e comunque non oltre il secondo mese), infatti, si parla più correttamente di distacco trofoblastico e, se è ancora presente il battito dell’embrione (nel caso non ci sia più si parla di aborto spontaneo), alla mamma viene prescritta una cura ormonale, riposo e astinenza sessuale.
Abruptio placentae e distacco tardivo
Diverso il caso – più comune – in cui questo problema si presenti negli ultimi periodi di gravidanza: spesso, infatti, il distacco della placenta crea la necessità di procedere con un parto cesareo d’emergenza. Quando il distacco si presenta invece tra la 20esima e la 26esima settimana di gravidanza si parla di abruptio placentae.
Sintomi del distacco della placenta
Se avviene nel corso delle prime settimane di gravidanza il distacco trofoblastico può essere asintomatico (e, in questo caso, il medico se ne accorgerà alla prima visita ecografica) mentre per riconoscere un abruptio placentae o un distacco di placenta nel secondo o terzo trimestre di gestazione si presentano sintomi facilmente identificabili tra cui sanguinamento vaginale – che può essere più o meno abbondante – dolori addominali, mal di schiena e contrazioni uterine. In questo caso l'unica cosa da fare è recarsi subito in ospedale.
Lieve distacco della placenta
In realtà esistono differenti gradi possibili di distacco della placenta (così come di abruptio placentae) che sono classificati da 0 a 3. Il grado 0 è completamente asintomatico e la lesione della placenta viene diagnosticata solo con l’esame post parto, il grado 1, invece, è caratterizzato da disturbi lievi che non portano al distacco totale ma solo a quello di un lembo di placenta. Gli ultimi due gradi, invece, sono i più gravi: con il secondo, infatti, la madre avverte i sintomi in maniera massiccia e diventa necessario un monitoraggio della frequenza cardiaca fetale per controllare l’eventuale sofferenza del feto, mentre con il terzo i danni traumatici possono riguardare anche la mamma.
Fonte http://magazinedelledonne.it/gravidanza/content/2267778-distacco-placenta-e-abruptio-placentae-cosa-c-e-da-sapere
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