martedì 10 novembre 2015

Parto: come si presenta il feto?

Attraverso la palpazione dell’addome materno o con l’ausilio delle ecografie in gravidanza è possibile stabilire la posizione del feto al momento del parto.
All’interno dell’utero il feto è raccolto su se stesso per meglio adattarsi alle pareti della cavità uterina. In ostetricia il termine “presentazione”viene utilizzato per identificare la parte fetale rivolta verso il canale del parto al momento della nascita.
La presentazione cefalica, ossia quella in cui la testa del bambino è rivolta verso il basso, si presenta nel 90% dei casi ed è in effetti la posizione fetale più fisiologica. Quando il feto si presenta con la testa all’ingiù e assume la forma raggomitolata (occipito-anteriore), le contrazioni dell’utero consentono l’apertura della cervice e il bambino viene spinto lungo il canale del parto. La posizione occipito anteriore sinistra, quella cioè in cui il bambino ha la testa verso il basso con la nuca rivolta verso l’addome materno, è la più frequente.

La testa è la parte più voluminosa dell’intero corpo del feto ed è anche la meno comprimibile. Il suo passaggio attraverso il canale del parto è favorito dalla particolare conformazione delle ossa craniche che non sono ancora completamente ossificate e delle linee di contatto delle squame ossee,  chiamate suture, che si accavallano agevolando tale passaggio. Il bambino può assumere altre posizioni che, talvolta, possono interferire con il naturale svolgimento del parto. Ad esempio, la posizione occipito posteriore, con il bimbo a testa in giù con la nuca rivolta verso la colonna vertebrale della madre, può provocare mal di schiena durante il travaglio perché il cranio del feto preme sull’osso sacro o su altre parti vicine.

La posizione podalica del feto

Il bambino può anche avere una posizione podalica: in questo caso il feto rivolge al canale del parto la parte inferiore del corpo invece che la testa. Tra le presentazioni anomale quella podalica è la più frequente e può rendere difficoltoso il parto. La presentazione podalica ha diverse varianti:
  •  varietà completa quando il feto si presenta di natiche e piedi, con le gambe piegate;
  • varietà natiche quando si presenta con il culetto e ha le gambe estese con i piedi davanti al viso;
  • varietà piedi quando le gambe sono stese e i piedi sono più in basso del culetto;
  • varietà mista quando una gamba è ripiegata con il piede vicino al culetto mentre l'altra è estesa.
Se al momento del parto il feto si presenta in posizione podalica completa c'è la possibilità che lui si fletta durante il parto mentre la presentazione incompleta, per esempio presentazione di un piede o delle natiche, rende la flessione molto più problematica. Come già accennato è possibile fare la diagnosi di presentazione podalica all’inizio del travaglio attraverso una semplice visita; nel caso vi siano dei dubbi per conoscere la presentazione fetale si ricorre all’esame ecografico.

C’è da dire che nell’ecografia del terzo trimestre, quella che si effettua a 30-34 settimane di gravidanza, circa il 16% dei feti risulta podalico ma generalmente prima del parto la gran parte di essi si gira spontaneamente assumendo la posizione cefalica. Al termine della gravidanza solo il 4% dei bambini permane in posizione podalica. La presentazione podalica può essere modificata con alcune manovre di rivolgimento e non preclude la possibilità di espletare il parto per via vaginale ma comporta maggiori rischi per il feto.
In genere si opta per il parto naturale quando si è in presenza delle seguenti condizioni:

  • non ci sono complicazioni;
  • la gestante ha avuto altri parti vaginali;
  • il travaglio avviene spontaneamente e procede rapidamente;
  • il peso previsto del bambino risulta nell'ambito di normalità, tra 2500 e 4000 gr
  • la presentazione podalica è nella varietà natiche; la varietà piedi favorisce il prolasso del cordone ombelicale;
In assenza di queste condizioni si tende a eseguire parto cesareo perché procedere con il parto naturale comporterebbe notevoli rischi. Infatti, anche se in casi molto rari, può succedere che il sederino e le gambe del bimbo, più piccoli e maggiormente comprimibili, passino facilmente attraverso il canale del parto senza aver fatto spazio alla testa che può quindi rimanere intrappolata. Se si verifica questa evenienza il feto può subire dei danni derivanti dalla mancanza di ossigeno dovuta al prolungato periodo espulsivo o dalle trazioni a cui viene sottoposto per permetterne il passaggio attraverso il canale del parto. Il taglio cesareo comunque non dovrebbe essere praticato prima della 40esima settimana di gravidanza perchè c'è sempre la posisbilità che il bambino si giri spontaneamente.

Fonte http://www.pianetamamma.it/gravidanza/preparazione-al-parto/posizione-come-si-presenta-il-feto.html

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