domenica 8 novembre 2015

Diventare genitori oggi: le cifre

       Non prima dei 35 anni: è questa l’età dopo la quale le coppie italiane pensano sia giusto diventare genitori. A dirlo non sono soltanto i dati dell’Istat che fotografano l’inclinazione a posticipare sempre di più l’esperienza della genitorialità, ma le coppie stesse intervistate dal Censis e dalla Fondazione Ibsa per l’indagine “Diventare genitori oggi” che traccia un quadro completo sulla fertilità e l’infertilità degli italiani chiamando in causa la crisi economica, la PMA, la fecondazione eterologa e il ruolo delle politiche sociali. Numeri e analisi che ci fanno capire meglio come mai noi donne tardiamo così tanto a diventare mamme e siamo in molti casi costrette a ricorrere alla fecondazione assistita e ad “accontentarci” del figlio unico. 

Cuore di mamma. I figli li facciamo più tardi con una media di 31,4 anni rispetto a quella degli altri paesi europei nei quali la media è di 29,8 anni. Persino le donne straniere rimandano la maternità anche se il numero medio di figli per donna straniera si mantiene comunque costantemente più elevato di quello della donna italiana. Infatti, diminuiscono i nati da genitori entrambi italiani, che da 480.000 nel 2008 sono passati a 427.000 nel 2012, ma aumentano i figli nati da almeno un genitore straniero che da 96.442 nel 2008 passano a 107.339 nel 2012. “Eppure, nonostante si ritardi sempre di più, per il 35% degli intervistati diventare genitori resta comunque un aspetto cruciale della realizzazione individuale mentre per il 23% un figlio rappresenta il completamento del rapporto di coppia” spiega Ketty Vaccaro, responsabile settore Welfare e sanità del Censis. Infatti, il 41,6% delle donne in età fertile e il 32% degli uomini ha dichiarato che vorrebbe avere dei figli in futuro. 

Chi non lavora, non fa figli. Dall'inizio della crisi ad oggi, le nascite sono diminuite di circa 62mila unità. E di questo gli italiani sono ben consapevoli: l'88% sa che oggi si fanno pochi figli e per l'83% è proprio colpa della crisi. “Questa percentuale supera il 90% tra i giovani fino a 34 anni, cioè tra le persone che subiscono maggiormente l’impatto della crisi e sono anche le più coinvolte nella decisione di diventare genitori” spiega Vaccaro. A pesare oltre alla crisi è anche l'insufficienza delle politiche pubbliche a sostegno della famiglia. Il 61% degli italiani, infatti, è convinto che le coppie sarebbero più propense ad avere figli se migliorassero gli interventi pubblici, con sgravi fiscali e aiuti economici diretti e potenziamento degli asili nido. 
       
Tutti fattori che tengono bassa la fertilità degli italiani: “Secondo gli ultimi dati Eurostat, il tasso di natalità è pari a 9 per 1.000 abitanti ed è al di sotto della media europea per i 27 paesi pari a 10,4 e soprattutto al di sotto del tasso di Spagna (9,7 per 1.000), Francia (12,6) e Regno Unito (12,8)” sottolinea l’esperta. 

Una nuova idea di famiglia. Il diritto di diventare genitori non è più confinato soltanto alla famiglia tradizionale. Sono molti, infatti, gli italiani che ammettono la possibilità di avere figli anche al di fuori della coppia eterosessuale tradizionale. Il 46% degli intervistati - indipendentemente dalla fede religiosa - ritiene infatti legittimo che i single abbiano la possibilità di diventare genitore, mentre il 29% ritiene giusto che questo avvenga anche per le coppie omosessuali. 

La solitudine dell’infertilità. Frustrazione, delusione, senso di sconfitta e di impotenza: sono alcune delle sensazioni che vivono le coppie con problemi di fertilità che, però, proprio come quelle senza problemi, devono vedersela anche con le difficoltà economiche. Per l’80% del campione la crisi è un deterrente anche per le coppie che devono ricorrere alla procreazione assistita. “Ma un altro problema è quello della solitudine: il 42% non sa a chi rivolgersi e un altro 42% ha difficoltà emotive che causano chiusura in se stessi” fa notare Vaccaro. E poi c’è il problema dell’informazione sui problemi della fertilità: il 60% dichiara di saperne poco o di non avere alcuna informazione a riguardo. Una “ignoranza” che ha serie ripercussioni sulla genitorialità. Un esempio? “È stato chiesto agli intervistati dopo quanto tempo, a loro avviso, una coppia che desidera un figlio dovrebbe iniziare a preoccuparsi. La percentuale più elevata sposta in avanti nel tempo il campanello d’allarme” spiega l’esperta del Censis. Infatti, per il 44% una coppia dovrebbe iniziare a preoccuparsi dopo 24 mesi dai primi tentativi. “La porzione di popolazione che si mostra più attendista è quella con il livello di istruzione più basso e ciò si verifica anche nelle coppie in trattamento di PMA”. Infatti, le coppie con licenza elementare hanno dichiarato di aver atteso in media 29,5 mesi tra i primi tentativi di concepimento e il primo contatto con il medico a fronte di una media del campione pari al 21,4%.     

Eterologa: che confusione! La maggioranza degli italiani è favorevole all’inseminazione omologa in vivo (l’85% del totale) e alla fecondazione omologa (73%). Le opinioni si dividono, però, sulla fecondazione eterologa. Il 40% degli italiani è d’accordo con l’uso di gameti esterni alla coppia, una percentuale che scende al 30% tra i cattolici praticanti e sale al 65% tra i non credenti. Solo il 14% concorda con la possibilità di ricorrere alla maternità surrogata (il cosiddetto utero in affitto). “È un tema che divide gli italiani e su cui le idee sono ancora molto confuse: solo l'11% del campione, per esempio, ha affermato di sapere che in Italia esiste una legge che regola la materia”.  

Le ragioni di chi i figli non li vuole. Ma c’è anche chi i figli non li vuole. A parte l’età avanzata che rappresenta la motivazione principale, quali sono le altre ragioni? Il 17,2% fa dipendere questa scelta da cause economiche come la crisi o gli elevati costi che crescere un figlio comporta. Ma c’è anche un 10-12% che dice di non volere figli per le responsabilità che comporterebbe o che semplicemente dichiarano di non sentirsi pronti a diventare genitori.


Fonte http://d.repubblica.it/attualita/2014/10/19/news/diventare_genitori_senza_matrimonio_dopo_i_35_anni-2332749/

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