È UNA siciliana del ceppo normanno, capelli biondi e occhi azzurri. Trentaquattro anni e ancora single. Così l'anno scorso - dopo aver partecipato ad un convegno in cui una ginecologa concludeva la sua relazione sulle maternità tardive con un invito a regalarsi la fertilità - lei lo ha fatto davvero.
Prima a Catania - e forse in Sicilia miss Single ha bussato alla porta del centro Hera/Umr della sua città, oltre mille trattamenti di procreazione assistita all'anno, per chiedere invece di conservare i suoi ovociti per il futuro.
Un giorno, se troverà un compagno, proverà ad avere bambini naturalmente. Oppure, se non succederà, «metto in valigia i miei ovociti sotto zero e vado all'estero per fare quello che una single in Italia non può fare. Trovo una banca dello sperma e tento una gravidanza».
Miss Single è però una del settore e per questo probabilmente ha una sensibilità maggiore. Da dodici anni fa l'ostetrica a Catania in una grande casa di cura convenzionata da mille parti all'anno.
A stretto contatto con mamme e neonati. Mamme sempre più anziane, anche nel sud che ha smesso di fare figli. Le vedeva, una dopo l'altra: non ragazze, ma donne che avevano dovuto aspettare, colpa dei soldi, dell'uomo che non c'è, dell'appartamento che non si trova.
«Ho pensato che poteva capitare anche a me - ricorda - aspetti di fare carriera, di comprar casa, la persona giusta. E intanto invecchi. E scivoli verso un'età in cui restare incinta è un terno al lotto. Allora ho deciso che la congelazione di ovociti poteva essere un'opportunità. Ne ho parlato con mamma, casalinga, che mi ha sorpreso. "È una scelta tua", mi ha detto. E sono andata a candidarmi. All'inizio il medico era perplesso, forse perché ero la prima a chiederlo. Ma ero molto determinata. E ho cominciato subito il percorso: farmaci per la stimolazione, due cicli, esami e prelievo in sedazione. Sono riuscita a congelare 26 ovociti e sono contenta ». Costo totale dell'operazione circa duemila euro, 150 annui per la crioconservazione. «Sapevo che non sarebbe stato economico - ammette - ma preferisco rinunciare ad un viaggio o ad un vestito firmato: il mio desiderio di avere un figlio viene prima. E adesso vivo più tranquilla, posso aspettare più serenamente. Magari riuscirò anche ad incontrare l'uomo giusto e ad avere un figlio naturalmente. Ma se non succederà non avrò l'ansia. Per questo dico a tutte di pensarci, di non aspettare troppo, di darsi la possibilità di diventare mamme senza dover poi farsi donare gli ovociti da un'altra donna. Io non sono contraria alla fecondazione eterologa ma voglio esservi spinta. Ho bisogno di sentire un legame biologico con mio figlio. E per questo stesso motivo non mi sentirei di donare i miei ovociti inutilizzati. Non riuscirei a non pensare che da qualche parte c'è un bambino con la metà del mio patrimonio genetico».
Fonte http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2015/09/29/io-single-a-trentanni-ho-la-maternita-in-frigorifero50.html?ref=search
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