lunedì 27 luglio 2015

Possiamo "programmare" la salute dei nostri bambini?

Se vuoi aiutare il tuo bambino a crescere bene, puoi iniziare subito, addirittura quando non è ancora nato. Le ricerche più recenti sostengono che i primi 1000 giorni sono determinanti per il suo sviluppo futuro. I momenti più “utili” sono la gravidanza, l’allattamento e lo svezzamento.


        Durante i mesi dell’attesa e poi nei primi due anni di vita si può intervenire su quei processi che influenzano la salute del piccolo a lungo termine.
Si è scoperto infatti che in questa fase le influenze ambientali contano ancora più di quelle genetiche. La nutrizione in particolare svolge un ruolo cruciale. L’obiettivo diventa allora assicurare al bambino prima e dopo la nascita (appunto nei suoi primi 1000 giorni) una nutrizione adeguata alle sue esigenze.

Lo svezzamento

        Una buona abitudine è controllare quotidianamente il suo menu. Se è necessario garantirgli un’adeguata quantità di energia, è altrettanto importante fare attenzione alla composizione della dieta e alla qualità degli alimenti.

        Il piccolo deve poter introdurre gradualmente nella sua dieta tutti i gruppi alimentari e abituarsi alla massima varietà. Non aggiungere sale o zucchero ai piatti del bambino è una abitudine importante; così imparerà spontaneamente ad assaporare il gusto autentico dei cibi.

        Ma attenzione, i bambini sono molto sensibili alle sostanze tossiche, ed avendo un basso peso corporeo ed un organismo in formazione sono più esposti a questi elementi rispetto agli adulti.

        Per questo motivo gli alimenti per l’infanzia devono rispondere per legge a criteri di sicurezza molto più elevati di quelli previsti per gli adulti. Così si riduce al minimo una possibile esposizione a sostanze tossiche.
        L’alimentazione del bambino va decisa in accordo con il pediatra: regole nutrizionali chiare semplici, efficaci e sicure. Il pediatra è la figura di riferimento a cui rivolgersi con fiducia per ogni dubbio sulla nutrizione del bambino.

Ecco perché gli alimenti "specifici" sono insostituibili nei primi tre anni

        L’età evolutiva, che va dalla nascita all’adolescenza, è un momento delicato. Una dieta equilibrata contribuisce alla crescita e allo sviluppo dell’organismo e aiuta a ridurre il rischio di insorgenza di numerose malattie nell’adulto di domani.

        Una corretta educazione alimentare si decide nei primi mesi di vita e si consolida fino al terzo anno. Si deve sempre ricordare che il latte materno rimane l’alimento ideale e va utilizzato in modo esclusivo fino al sesto mese.
        Dal sesto mese, sempre seguendo le indicazioni del proprio pediatra, il neonato è pronto a un altro tipo di nutrimento a integrazione del latte materno. L’educazione nutrizionale del bambino comincia, infatti, durante questa fase della vita: è fondamentale abituarlo a conoscere sin da subito nuovi gusti e sapori, per aiutarlo a costruire delle abitudini alimentari corrette, che contribuiscono alla salute del futuro adulto.

        Gli alimenti specifici per la prima infanzia, pensati appositamente per i bambini nella fascia d’età dai 6 mesi ai tre anni, garantiscono un’alimentazione in grado di soddisfare le esigenze nutrizionali in accordo con le differenti fasi di crescita, nella massima sicurezza.

        La legislazione sugli alimenti per la prima infanzia è infatti molto più restrittiva, in termini di sicurezza delle materie prime, rispetto a quella generale. I contaminanti tossici presenti negli alimenti agiscono in tutte le fasce di età, ma sono ben più pericolosi nei primi anni di vita, in cui l’organismo cresce rapidamente e si sviluppa da un punto di vista funzionale.

        È anche per questo che è importante non cadere nell’errore di considerare il bambino come un “piccolo adulto e offrirgli gli stessi alimenti, in porzioni ridotte.
        Cosa che invece è avvenuta con più frequenza soprattutto negli ultimi anni, anche per colpa della crisi: molte mamme italiane hanno infatti preferito risparmiare sugli acquisti e optare per un’alimentazione unica per tutta la famiglia.
Fonte http://www.alfemminile.com/bebe-neonato/come-assicurare-la-salute-del-bambino-s1419710.html

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