venerdì 24 luglio 2015

Laparoscopia

Che cos'è la laparoscopia?
             La laparoscopia (o Video-Laparo-Chirurgia - VLC) è una tecnica chirurgica minimamente invasiva, grazie alla quale il medico operante può accedere alla cavità addominale e alla cavità pelvica di un paziente, senza ricorrere alle grandi incisioni richieste dalla chirurgia tradizionale a cielo aperto.
             La laparoscopia, infatti, prevede la realizzazione di un numero esiguo di piccole incisioni, necessarie per introdurre uno strumento particolare, il laparoscopio, ed eventuali altri arnesi chirurgici.

VANTAGGI DELLA LAPAROSCOPIA
             Rispetto alla chirurgia "a cielo aperto", la ridotta invasività della laparoscopia fornisce diversi vantaggi:
  1. Un'ospedalizzazione più corta (in genere una notte soltanto) e una guarigione più veloce
  2. Meno dolore e meno perdite di sangue dopo l'operazione
  3. Cicatrici meno evidenti

CHE TIPO DI ANESTESIA PREVEDE?

             Nonostante si tratti di un metodica minimamente invasiva, la laparoscopia richiede un'anestesia di tipo generale. Quindi, il paziente sarà sedato e reso completamente incosciente per tutta la durata dell'intervento.

Quando si pratica?

             La laparoscopia può avere uno scopo sia diagnostico che terapeutico. A seconda della finalità, possono variare il numero delle incisioni e la strumentazione usata (N.B: nella laparoscopia terapeutica, oltre al laparoscopio, si utilizzano anche altri strumenti chirurgici), ma il principio di base, ovvero agire nel modo meno invasivo possibile, e la preparazione rimangono invariati.

LAPAROSCOPIA DIAGNOSTICA

             Di solito, in ambito diagnostico, si prediligono le procedure non invasive, come per esempio la risonanza magnetica nucleare (RMN) e/o l'ecografia. Tuttavia, può capitare che queste procedure innocue per il paziente forniscano dei risultati poco chiari o esaurienti. In simili frangenti, pertanto, è possibile che il medico sia costretto a ricorrere alla chirurgia.
             La laparoscopia diagnostica è adottata solo in casi estremi, poiché, nonostante sia minimamente invasiva, è pur sempre una procedura chirurgica; richiede infatti un'anestesia, l'incisione della pelle, una preparazione particolare, una fase post-operatoria ecc.
Grazie alla laparoscopia diagnostica è possibile individuare le seguenti condizioni morbose:
  • Malattia infiammatoria pelvica. È un processo infiammatorio, acuto o cronico, che interessa gli organi riproduttivi della donna e le strutture adiacenti. Può essere dovuta a vari agenti infettivi presenti nell'area genitale femminile, tra cui Chlamydia trachomatisMycoplasma hominis e Neisseria gonorrhoeae.
  • Endometriosi. È una malattia caratterizzata dalla presenza di tessuto endometriale al di fuori della sua sede naturale, cioè l'utero.
  • Gravidanza ectopica. È il termine medico per indicare una gravidanza che avviene fuori dall'utero (gravidanza ectopica extrauterina) o in una sede inadeguata dell'utero (gravidanza ectopica intrauterina).
  • Cisti ovarica. È una piccola sacca piena di liquido che si forma all'interno o sulla superficie delle ovaie.
  • Fibroma uterino. È un tumore benigno che si forma all'interno o sulla superficie dell'utero
  • Infertilità femminile.
  • Criptorchidismo. È il termine medico che indica la mancata discesa di uno o entrambi i testicoli dalla cavità addominale allo scroto.
  • Appendicite. È l'infiammazione di un piccolo tratto di intestino crasso, chiamato appendice.
  • Dolore addominale e/o pelvico senza motivi apparenti.
  • Tumori maligni degli organi addominali/pelvici. I possibili organi interessati sono: fegato, pancreas, reni, ovaie, dotto biliare e cistifellea.

LAPAROSCOPIA TERAPEUTICA

Mediante laparoscopia, il chirurgo può eseguire vari interventi chirurgici, come per esempio:
  • Rimuovere l'appendice infiammata.
  • Rimuovere la cistifellea (colecistectomia), se questa è affetta da calcolosi biliare.
  • Rimuovere una sezione di intestino fortemente infiammata e che non migliora con alcun tipo di trattamento meno invasivo. Ciò accade, per esempio, in caso di morbo di Crohn o diverticolite.
  • Praticare una plastica erniaria. Un esempio classico è l'intervento di ernia inguinale.
  • Fermare le emorragie provocate da un'ulcera gastrica.
  • Rimuovere porzioni di tessuto adiposo, per ridurre il peso corporeo di un individuo.
  • Rimuovere un organo, o parti di esso, affetto da un tumore maligno
  • Rimuovere l'embrione da una donna incinta affetta da gravidanza ectopica.
  • Rimuovere uno o più fibromi uterini.
  • Rimuove l'utero (isterectomia), nei casi di malattia infiammatoria pelvica, endometriosi ecc.

Come ci si prepara?

             Pochi giorni prima della laparoscopia, il paziente è tenuto a recarsi presso la clinica, dove avverrà l'operazione, per sottoporsi a una serie di controlli clinici conoscitivi e per essere informato su tutto ciò che implica la procedura (dalle modalità d'intervento alle raccomandazioni pre- e post-operatorie).
La preparazione prevista per una laparoscopia a scopo diagnostico è la stessa prevista per una laparoscopia terapeutica.

Procedura

             Una volta che il paziente è stato anestetizzato, il chirurgo pratica una piccola incisione di circa 1 centimetro sull'addome, in corrispondenza dell'ombelico. Quindi, attraverso tale apertura, introduce un piccolo tubo necessario per insufflare anidride carbonica (che espande l'addome permettendone una visione migliore) e per condurre all'interno della cavità addominale/pelvica il laparoscopio (N.B: per il funzionamento del laparoscopio, si faccia riferimento a quanto descritto all'inizio dell'articolo).

             A questo punto, se la laparoscopia è terapeutica, il chirurgo effettua una seconda incisione (di dimensioni analoghe alla prima) per poi introdurvi gli strumenti chirurgici necessari alla cura della patologia o del problema di salute in atto.
             Il sito della seconda incisione dipende dal tipo di operazione e dalla sede dell'organo da trattare.
             Se dovesse averne bisogno, il chirurgo potrebbe eseguire una terza incisione.

FASI CONCLUSIVE DELL'OPERAZIONE

             Nelle fasi terminali della laparoscopia, il chirurgo elimina l'anidride carbonica insufflata nella cavità addominale e nella pelvi, richiude le incisioni con dei punti di sutura e applica un bendaggio sulle ferite, per proteggerle da eventuali infezioni.

DURATA DELLA LAPAROSCOPIA

             La durata della laparoscopia dipende dallo scopo della procedura; quella diagnostica dura tra i 30 e i 60 minuti, mentre la laparoscopia terapeutica è tanto più lunga quanto più è complicata l'operazione da effettuare.

Rischi della laparoscopia

             Grazie ai progressi delle tecnologie mediche, gli interventi chirurgici in laparoscopia sono diventati ormai una pratica sicura: la comparsa di gravi complicanze, infatti, è molto rara.
Secondo una ricerca anglosassone, massimo due pazienti su 100 vanno incontro a complicanze minori e soltanto un paziente su 1000 incappa in complicanze serie.

Fonte http://www.my-personaltrainer.it/salute-benessere/laparoscopia.html

Tratto da: http://www.my-personaltrainer.it/salute-benessere/laparoscopia.html

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