Il monitoraggio dell'ovulazione consiste in una serie di ecografie a distanza di pochi giorni l’una dall’altra che consentono di individuare il giorno di massima fertilità della donna ed aumentare così le probabilità di concepimento.
Il monitoraggio dell’ovulazione è utile in tutti i casi in cui si ha difficoltà a restare incinte, poiché consente non solo di sapere quali sono i giorni più fertili del mese, ma anche di instaurare eventuali terapie che migliorano la qualità ovocitaria, come ad esempio farmaci a base di antiossidanti e inositolo, oppure di stimolare l’ovulazione con farmaci a base di LH.
Il monitoraggio si inizia qualche giorno prima di quando si pensa possa verificarsi l’ovulazione (ad esempio, se il giorno approssimativo dell’ovulazione è al 12° giorno, si comincia dal 9°) e consiste in una serie di ecografie transvaginali a distanza di pochi giorni l’una dall’altra, attraverso le quali si misurano due parametri: il diametro del follicolo più grande (cioè quello che sta portando a maturazione l’ovocita) e lo spessore dell’endometrio.
L’ovulazione è imminente quando il follicolo raggiunge un diametro tra i 18 e i 22 millimetri (segno che è pronto per ovulare) e l’endometrio ha uno spessore di 8-12 millimetri” spiega la ginecologa Rossana Sarli. “In più si visualizza in ecografia uno strato scuro nel canale cervicale dell’utero, che rappresenta l’aumento di produzione del muco cervicale, che favorirà il nutrimento e la risalita degli spermatozoi dal collo uterino verso le tube.
Quando si raggiungono questi valori, si consiglia alla coppia di concentrare i rapporti nei 3-4 giorni successivi, quando è più elevata la possibilità di restare incinte. Senza però esagerare con rapporti troppo frequenti: uno ogni due giorni è l’ideale per non ‘diluire’ troppo la concentrazione di spermatozoi nello sperma.
Fonte http://www.nostrofiglio.it/concepimento/calendario-ovulazione/monitoraggio-dell-ovulazione
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