lunedì 5 ottobre 2020

Rimanere incinta: conta anche il peso

 Quando si desidera un bimbo, il progetto di rimanere incinta può essere una buona occasione per migliorare, se necessario, le proprie abitudini alimentari e la propria forma fisica. L’ideale sarebbe iniziare la gravidanza normopeso, ovvero senza avere chili di troppo, ma neanche troppo pochi. “Studi e ricerche hanno dimostrato che al momento del concepimento il peso può influenzare il benessere della donna e del nascituro”, spiega Paola Pileri, ginecologa e dirigente medico presso l’Unità Operativa di ginecologia e ostetricia dell’Ospedale Luigi Sacco di Milano. “Se la donna è sovrappeso aumenta infatti il rischio di diabete gestazionale e ipertensione gestazionale, se è sottopeso è maggiore la possibilità di parto pretermine e iposviluppo del bambino. Ecco perché è molto importante cercare di iniziare la gravidanza normopeso”.

Se c’è qualche chilo di troppo, in vista del concepimento la donna può intervenire sulla propria alimentazione e fare un po’ di movimento: una dieta sana, varia e una moderata attività fisica saranno peraltro le alleate del suo benessere anche nel corso dei nove mesi.

In realtà, il peso potrebbe essere una delle cause che influiscono sulla possibilità di rimanere incinta o meno. Tutto ruota infatti intorno alle riserve di grasso del corpo, utili alla produzione degli estrogeni (gli ormoni femminili). Nelle donne obese, così, si osserva un eccesso di estrogeni, mentre nelle donne troppo magre si ha un livello di ormone insufficiente. In entrambi i casi, comunque, si hanno cicli mestruali irregolari e problemi di fertilità.

L’obesità causa alterazioni del metabolismo dell’insulina, che associandosi a modificazioni della funzionalità dell’ovaio determinano l'irregolarità mestruale e quindi la riduzione della fertilità. Nelle riserve di grasso corporeo è infatti presente un ormone, l’androstenedione, la cui funzione può interferire con il sistema di regolazione delle mestruazioni.

All’opposto, anche l’estrema magrezza (meno del 22% di grasso corporeo) o una perdita di peso rilevante o improvvisa possono influire sul ciclo ovulatorio, portando fino all’amenorrea (la scomparsa del mestruo). In queste circostanze, l’organismo della donna, privato di sostanze nutrienti fondamentali, blocca l’attività ovulatoria per non rischiare il concepimento e di iniziare una gravidanza in condizioni sfavorevoli (come quelle determinate dal sottopeso). Anche in questo caso, non appena la situazione si normalizza, le mestruazioni riprendono.

Obesità ed estrema magrezza sono responsabili, insieme, del 12% dei casi di infertilità femminile. Nella maggior parte dei casi, il ritorno al peso forma permette al ciclo mestruale di tornare regolare e si riattiva, così, anche la fertilità della donna. E in caso di concepimento, sarà alleato del benessere di mamma e bambino.

Fonte https://quimamme.corriere.it/rimanere-incinta/infertilita/rimanere-incinta-conta-anche-il-peso

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