I difetti del sistema immunitario sono una delle cause principali di numerose patologie e dei processi di invecchiamento che interessano gli organismi viventi. Un recente studio pubblicato nel numero di Giugno della rivista Cell Stem Cell pone in evidenza una interessante correlazione tra gli effetti stimolanti del digiuno prolungato ed il funzionamento del sistema immunitario.
Sapevamo che cicli di digiuno prolungato sono in grado di proteggere dai danni la popolazione di cellule immunitarie, in particolar modo in corso di chemioterapia.
Secondo le nuove scoperte il digiuno sarebbe anche in grado di attivare una vera e propria rigenerazione immunitaria stimolando le cellule staminali inattive verso un processo di auto rinnovamento.
Ricerche effettuate su diverse popolazioni di topi e su alcuni gruppi di persone hanno evidenziato le interessanti scoperte. Sottoponendo ad un periodo prolungato di digiuno i soggetti della studio i ricercatori hanno inizialmente osservato un significativo abbassamento del numero di globuli bianchi circolanti. Successivamente però si è osservata una attivazione delle cellule staminali emopoietiche, responsabili della rigenerazione degli elementi costitutivi del sangue e del sistema immunitario.
Alla ripresa dell’alimentazione gli elementi cellulari tornavano ad aumentare grazie alla nascita di nuove popolazioni cellulari. Periodi di astinenza dal cibo (della durata di due/quattro giorni alla volta nel corso di sei mesi) causano la morte delle cellule immunitarie più vecchie e danneggiate, portando nel contempo alla generazione di nuovi elementi cellulari.
Questo processo sarebbe legato alle variazioni di due particolari sostanze. Durante la mancata alimentazione sono stati osservati incrementi delle concentrazioni ematiche di enzima PKA e diminuzione di quelle dell’IGF-1. L’enzima PKA risulta direttamente correlato all’attivazione delle cellule staminali, mentre l’IGF-1 è collegato ai processi di invecchiamento ed allo sviluppo neoplastico.
Altre ricerche hanno evidenziato in passato come il digiuno sia in grado di proteggere dai danni indotti da sostanze tossiche. Uno studio in particolare ha osservato l’esperienza positiva di un gruppo di pazienti sottoposti a cicli di chemioterapia nei quali è stato sperimentato un periodo di digiuno preventivo di 72 ore prima della terapia.Lo studio sulla rigenerazione ha aperto interessanti prospettive terapeutiche in diversi ambiti.
Le maggiori implicazioni sono quelle relative al controllo dei processi dell’invecchiamento fisiologico, nei quali il declino della funzionalità del sistema immunitario contribuisce ad aumentare la suscettibilità alle malattie nelle persone anziane. L’effetto rigenerativo potrebbe avere un importante ruolo anche in corso di trattamenti immunosoppressivi e nelle patologie del sistema immunitario. Nuovi studi ci permetteranno presto di capire meglio gli effetti del digiuno ed i possibili vantaggi legati alla rigenerazione dei vari tessuti dell’organismo.
Fonte
Prolonged Fasting Reduces IGF-1/PKA to Promote Hematopoietic-Stem-Cell-Based Regeneration and Reverse Immunosuppression
Sapevamo che cicli di digiuno prolungato sono in grado di proteggere dai danni la popolazione di cellule immunitarie, in particolar modo in corso di chemioterapia.
Secondo le nuove scoperte il digiuno sarebbe anche in grado di attivare una vera e propria rigenerazione immunitaria stimolando le cellule staminali inattive verso un processo di auto rinnovamento.
Ricerche effettuate su diverse popolazioni di topi e su alcuni gruppi di persone hanno evidenziato le interessanti scoperte. Sottoponendo ad un periodo prolungato di digiuno i soggetti della studio i ricercatori hanno inizialmente osservato un significativo abbassamento del numero di globuli bianchi circolanti. Successivamente però si è osservata una attivazione delle cellule staminali emopoietiche, responsabili della rigenerazione degli elementi costitutivi del sangue e del sistema immunitario.
Alla ripresa dell’alimentazione gli elementi cellulari tornavano ad aumentare grazie alla nascita di nuove popolazioni cellulari. Periodi di astinenza dal cibo (della durata di due/quattro giorni alla volta nel corso di sei mesi) causano la morte delle cellule immunitarie più vecchie e danneggiate, portando nel contempo alla generazione di nuovi elementi cellulari.
Questo processo sarebbe legato alle variazioni di due particolari sostanze. Durante la mancata alimentazione sono stati osservati incrementi delle concentrazioni ematiche di enzima PKA e diminuzione di quelle dell’IGF-1. L’enzima PKA risulta direttamente correlato all’attivazione delle cellule staminali, mentre l’IGF-1 è collegato ai processi di invecchiamento ed allo sviluppo neoplastico.
Altre ricerche hanno evidenziato in passato come il digiuno sia in grado di proteggere dai danni indotti da sostanze tossiche. Uno studio in particolare ha osservato l’esperienza positiva di un gruppo di pazienti sottoposti a cicli di chemioterapia nei quali è stato sperimentato un periodo di digiuno preventivo di 72 ore prima della terapia.Lo studio sulla rigenerazione ha aperto interessanti prospettive terapeutiche in diversi ambiti.
Le maggiori implicazioni sono quelle relative al controllo dei processi dell’invecchiamento fisiologico, nei quali il declino della funzionalità del sistema immunitario contribuisce ad aumentare la suscettibilità alle malattie nelle persone anziane. L’effetto rigenerativo potrebbe avere un importante ruolo anche in corso di trattamenti immunosoppressivi e nelle patologie del sistema immunitario. Nuovi studi ci permetteranno presto di capire meglio gli effetti del digiuno ed i possibili vantaggi legati alla rigenerazione dei vari tessuti dell’organismo.
Fonte
Prolonged Fasting Reduces IGF-1/PKA to Promote Hematopoietic-Stem-Cell-Based Regeneration and Reverse Immunosuppression
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