martedì 21 maggio 2019

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO: PROTEZIONE CONTRO IL TUMORE AL SENO

Cos’è il tumore al seno?
       Il seno è costituito da un insieme di strutture ghiandolari, dette lobuli, unite tra loro a formare un lobo e tessuto adiposo. Il tumore al seno, una malattia potenzialmente grave se non è individuata e curata per tempo è dovuta alla proliferazione incontrollata di alcune cellule della ghiandola mammaria che si trasformano in cellule maligne.

Il tumore al seno colpisce 1 donna su 8 nell’arco della vita.
prevenzione tumore       Rappresenta il tipo di tumore più frequente nel sesso femminile e rappresenta il 29% di tutti i tumori che colpiscono le donne. I tumori al seno possono essere di tipo invasivo o non invasivo; le forme non invasive sono la DIN (neoplasia duttale intraepiteliale o carcinoma in situ) e la LIN (neoplasia lobulare intraepiteliale). Le forme invasive includono il carcinoma duttale (che rappresenta l’80% di tutti i tumori al seno diagnosticati) e il carcinoma lobulare (che rappresenta invece il 10-15% della casistica).

        Generalmente le forme iniziali di cancro al seno non provocano dolorabilità mammaria se non in percentuali molto basse (0,4% delle donne con lesione maligna e 12% delle donne con lesione benigna) di popolazione. Sono invece da ricercare noduli palpabili e/o visibili, soprattutto nel quadrante superiore esterno della mammella.
       Ogni alterazione del tessuto mammario, come l’alterazione dell’aspetto della cute, secrezioni dai capezzoli o modificazioni della forma del seno, devono essere segnalate al proprio medico curante e indagate più approfonditamente. Tuttavia la  maggior parte dei tumori del seno, però, non dà segno di sé e la diagnosi è possibile grazie all’esame ecografico e alla mammografia.

 Quali sono i fattori di rischio?
I fattori di rischio per il cancro al seno sono da tempo conosciuti  e riguardano:

  • Età  superiore a 50 anni (75% dei casi);
  • Familiarità: il 5-7% delle donne con tumore al seno ha avuto casi di patologia in famiglia;
  • Mutazioni dei geni BRCA1 e il BRCA2: tali mutazioni sono responsabili del 50% delle forme ereditarie di tumore del seno e dell’ovaio;
  • Ormoni: gli studi hanno dimostrato che un uso eccessivo di estrogeni aumenta l’incidenza di cancro al seno. Per questo tutti i fattori che ne incrementano la presenza hanno un effetto negativo ( terapia ormonale sostitutiva, estro progestinici..);
  • Alterazioni del seno come cisti e fibroadenomi o morfologia iperplasica del tessuto mammario riscontrata alla mammografia;
  • Obesità  e stile di vita sedentario;
  • Alcool e Fumo .

Esistono fattori protettivi?
       I fattori protettivi per il tumore al seno esistono. E’ stato ampiamente dimostrato che adottare uno stile di vita sano con un’alimentazione di tipo mediterraneo, una dieta ricca di frutta e verdura ed esercizio fisico moderato riduce il rischio di patologia tumorale.
Limitare il consumo di bevande alcoliche e non fumare sono elementi protettivi non solo per la patologia del seno ma anche per altri tipi di tumore, tra cui quello all’ovaio.  Un ulteriore fattore protettivo è rappresentato dalla riduzione degli estrogeni; pertanto tutti gli eventi che comportano una riduzione di questo tipo di ormoni nell’arco della vita portano ad una notevole riduzione del rischio di sviluppare la patologia tumorale.

        Gravidanza  e allattamento, condizioni fisiologiche nella vita della donna, sono caratterizzate da bassi livelli di produzione estrogenica  per una naturale sospensione dei cicli ovulatori e rappresentano  pertanto fattori protettivi importanti. Il rischio tumorale si riduce maggiormente se l’allattamento al seno è esclusivo fino ai 6 mesi di vita del bambino e protratto nel tempo. Inoltre le evidenze scientifiche dimostrano una diretta proporzionalità tra la protezione dal tumore al seno e l’aumento del numero di gravidanze e dei mesi di allattamento complessivi nell’arco della vita femminile.
       Per quanto riguarda l’utilizzo di terapia ormonale sostitutiva in menopausa è importante sottolineare che quest’ultima andrebbe utilizzata solo in casi di gravi disturbi legati all’anovularietà, alla dose più bassa e per il tempo minore possibile; andrebbero inoltre effettuati controlli più ravvicinati presso il proprio medico curante.
       Prendersi cura della propria salute, migliorare il proprio stile di vita rendendolo più salutare ed effettuare controlli periodici e test di screening specifici sono la chiave per ridurre il rischio di sviluppare una patologia tumorale del seno.

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