Aspettiamo un bambino.
Mille pensieri ed emozioni affollano confusamente la nostra mente; rapidamente si fanno strada tante domande sulla gravidanza e sul nascituro. Di quante settimane ? Quando nascerà?
A queste domande potranno rispondere l’ostetrica o il ginecologo manovrando un curioso strumento plastificato: il regolo ostetrico.
Scopriamo meglio di cosa si tratta.
Il regolo ostetrico è comunemente utilizzato dal personale sanitario per calcolare la durata della gravidanza e la data presunta del parto.
Una serie di rotelle in cartoncino sovrapposte che oggi non sono più appannaggio solo dei professionisti: su diversi siti, infatti, è ormai possibile scaricarne la versione “fai da te” e molti altri consentono, inserendo i dati dell’ultima mestruazione, di calcolare elettronicamente l’età gestazionale.
Il suo utilizzo è piuttosto semplice; le rotelle che lo compongono hanno grandezza differente, su ciascuna sono indicati i mesi, le settimane e i giorni.
I cerchi vanno regolati in modo da comporre la data dell’ultima mestruazione ed ecco che il regolo indicherà la settimana di gravidanza, la data del concepimento e quella presunta del parto.
Ciò che occorre inizialmente conoscere, dunque è la data dell’ultima mestruazione.
I migliori calcolatori on line consentono inoltre di inserire tra i parametri anche la durata media del ciclo mestruale, fornendo un’ancor più precisa individuazione del presunto concepimento (che naturalmente non per tutte le donne avviene a distanza dello stesso lasso di tempo dalla comparsa delle mestruazioni).
Spesso è inoltre possibile inserire nel programma di calcolo anche la data del concepimento, offrendo così la possibilità di un riscontro aggiuntivo nell’individuazione della settimana di gestazione in cui ci si trova.
Un ulteriore sistema per individuare l’epoca gestazionale è l’ecografia.
La datazione della gravidanza per mezzo dell’ecografia avviene tramite la misurazione di alcuni parametri, quale ad esempio la lunghezza cervico-sacrale.
L’ecografia permette inoltre di verificare abbastanza precocemente che la gravidanza si sia effettivamente instaurata, il posizionamento dell’embrione (o degli embrioni, in caso di gravidanza gemellare) nell’utero, nonché la sua vitalità.
L’arrivo di un figlio inevitabilmente proietta la coppia nel futuro, porta con sé una serie di progetti e la necessità di riprogrammare le proprie vite. Quanti sogni, piani e aspirazioni racchiusi nell’attesa di un bambino.
Una data indica il termine di questa attesa, l’obiettivo da raggiungere, la realizzazione di un progetto e segna il passaggio ad una nuova e sconosciuta condizione.
Mille pensieri ed emozioni affollano confusamente la nostra mente; rapidamente si fanno strada tante domande sulla gravidanza e sul nascituro. Di quante settimane ? Quando nascerà?
A queste domande potranno rispondere l’ostetrica o il ginecologo manovrando un curioso strumento plastificato: il regolo ostetrico.
Scopriamo meglio di cosa si tratta.
Il regolo ostetrico è comunemente utilizzato dal personale sanitario per calcolare la durata della gravidanza e la data presunta del parto.
Una serie di rotelle in cartoncino sovrapposte che oggi non sono più appannaggio solo dei professionisti: su diversi siti, infatti, è ormai possibile scaricarne la versione “fai da te” e molti altri consentono, inserendo i dati dell’ultima mestruazione, di calcolare elettronicamente l’età gestazionale.
Il suo utilizzo è piuttosto semplice; le rotelle che lo compongono hanno grandezza differente, su ciascuna sono indicati i mesi, le settimane e i giorni.
I cerchi vanno regolati in modo da comporre la data dell’ultima mestruazione ed ecco che il regolo indicherà la settimana di gravidanza, la data del concepimento e quella presunta del parto.
Ciò che occorre inizialmente conoscere, dunque è la data dell’ultima mestruazione.
I migliori calcolatori on line consentono inoltre di inserire tra i parametri anche la durata media del ciclo mestruale, fornendo un’ancor più precisa individuazione del presunto concepimento (che naturalmente non per tutte le donne avviene a distanza dello stesso lasso di tempo dalla comparsa delle mestruazioni).
Spesso è inoltre possibile inserire nel programma di calcolo anche la data del concepimento, offrendo così la possibilità di un riscontro aggiuntivo nell’individuazione della settimana di gestazione in cui ci si trova.
Un ulteriore sistema per individuare l’epoca gestazionale è l’ecografia.
La datazione della gravidanza per mezzo dell’ecografia avviene tramite la misurazione di alcuni parametri, quale ad esempio la lunghezza cervico-sacrale.
L’ecografia permette inoltre di verificare abbastanza precocemente che la gravidanza si sia effettivamente instaurata, il posizionamento dell’embrione (o degli embrioni, in caso di gravidanza gemellare) nell’utero, nonché la sua vitalità.
L’arrivo di un figlio inevitabilmente proietta la coppia nel futuro, porta con sé una serie di progetti e la necessità di riprogrammare le proprie vite. Quanti sogni, piani e aspirazioni racchiusi nell’attesa di un bambino.
Una data indica il termine di questa attesa, l’obiettivo da raggiungere, la realizzazione di un progetto e segna il passaggio ad una nuova e sconosciuta condizione.
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