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Farmaci: un allattamento sicuro!
I parametri da tenere in considerazione sono vari. Ad esempio, il passaggio del farmaco nel latte materno e la valutazione del rischio per il bambino. L’utilizzo di farmaci durante l’allattamento è sempre stato uno dei motivi più frequenti d’interruzione dello stesso. Sicuramente questa può sembrare la soluzione più facile, ma spesso ci si ricorre troppo frettolosamente, senza valutarne veramente gli svantaggi. Sono tanti i bugiardini che riportano la dicitura “controindicato in gravidanza ed in allattamento“, senza alcun riferimento a studi scientifici.
Il latte materno garantisce enormi vantaggi e benefici a mamma e bambino, per questo motivo non bisogna prendere con leggerezza la decisione di rinunciarvi. Il farmaco non va usato solo se c’è un fondato rischio di salute per il bambino. Di conseguenza, è importante rivolgersi ad un professionista per valutare se assumere quel farmaco sia veramente necessario. Dopo aver vagliato anche tutti i possibili metodi naturali, ci si interrogherà sul suo utilizzo.
Latte materno: quanto farmaco viene trasferita in esso?
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Sono pochi i farmaci che necessitano della sospensione dell’allattamento al seno. Si tratta dei farmaci anti-tumorali, le sostanze radioattive, i farmaci antitiroidei e il cloramfenicolo. In questi casi bisogna sospendere l’allattamento, spesso solo temporaneamente, fino al termine della terapia. Consultando un’ostetrica sarà possibile essere sostenute correttamente al fine di mantenere la produzione lattea fino al momento della ripresa dell’allattamento al seno.
Allattare: gli studi sui farmaci
Per gli altri farmaci esistono liste preparate dall’Accademia Americana di Pediatria o dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e testi di riferimento che forniscono informazioni dettagliate ed aggiornate. Molti farmaci sono giudicati sufficientemente sicuri tanto da poter essere assunti con tranquillità. Per molti altri farmaci, compatibili con l’allattamento, gli effetti collaterali, se insorgono, sono in genere “lievi”. Non dimentichiamo, però, i farmaci che inducono effetti più seri e quelli che riducono la produzione di latte (i diuretici, ad esempio). Inoltre, per un ampio numero di farmaci gli studi eseguiti durante l’allattamento sono molto limitati.
Allattare al seno: scopri i farmaci sicuri
Gli studi diretti sugli esseri umani sono rari, più spesso retrospettivi, per questo si raccomanda sempre la prudenza nell’utilizzo dei farmaci, il quale deve essere limitato al minimo indispensabile. Sono considerati sicuri, se assunti in modo appropriato: il paracetamolo, l’ibuprofene, la maggior parte dei rimedi per tosse e raffreddore, gli antibiotici come la penicillina, l’eritromicina e le cefalosporine. E ancora, sono sicuri la digossina, l’insulina, i broncodilatatori, la maggior parte degli antipertensivi, gli integratori alimentari contenenti ferro e vitamine, e anche i farmaci autorizzati per i bambini nei primi mesi di vita.
I farmaci: conduci un allattamento consapevole
In particolare, il paracetamolo, è il farmaco più innocuo da utilizzare in caso di influenza. Può essere utile sia come antipiretico sia come antidolorifico, l’emicrania e altri dolori muscolari non eccessivamente intensi. Questo non significa però, che se ne possa fare un abuso. Si tratta comunque di un farmaco! Anche l’ibuprofene, ketoprofene e nimesulide (i FANS), hanno una buona azione antidolorifica in caso di dolori di origine infiammatoria. Ma sono particolarmente aggressivi per la mucosa gastrica, quindi da evitare in caso di gastriti e comunque da consumare a stomaco pieno dopo prescrizione medica.
Fonte https://www.passionemamma.it/2018/09/allattamento-al-seno-quali-farmaci-evitare/
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