Fumare cannabis durante la gravidanza ha conseguenze negative sullo sviluppo neuronale e comportamentale dei figli maschi. Questo è quanto hanno riscontrato i ricercatori sui topi e che potrebbe avere validità anche per gli esseri umani: a quanto pare le femmine non subiscono le stesse consegueze. Lo studio, intitolato “ Sex-dependent effects of in utero cannabinoid exposure on cortical function”, è stato pubblicato sulla rivista eLife.
Deficit per colpa delle ‘canne'. I ricercatori spiegano che i cannabinoidi (le sostanze chimiche che sono presenti nella cannabis) riescono ad oltrepassare la placenta al punto da rischiare di interferire con gli endocannabinoidi (che appunto si legano ai recettori cannabinoidi) durante il neurosviluppo, il processo che porta alla formazione del sistema nervoso in fase pre-natale e che è coinvolto nella regolazione di una serie di altri processi come la gravidanza, l'appetito e la sensazione del dolore. Ma quali sono le conseguenze di questa interferenza?
Cannabinoidi e sviluppo. Per rispondere a questa domanda, i ricercatori hanno effettuato alcuni test sui topi e hanno osservato gli effetti dell'esposizione ai cannabinoidi sulla corteggia prefrontale, l'area del cervello dedicata alle funzioni comportamentali e che è implicata anche nei disordini neuropsichiatrici. I dati raccolti hanno dimostrato che queste sostanze rendono i maschi (ma non le femmine) meno socievoli: i soggetti esposti infatti trascorrevano meno tempo con il resto del gruppo rispetto a quelli a cui non era stata somministrata la sostanza. Inoltre, i test hanno notato una disparità anche in altre attività, come il gioco e l'annusare. Nessuno di questi effetti è stato però riscontrato sulle femmine.
E gli esseri umani? I risultati dei ricercatori, che hanno compreso che ad essere coinvolto in questi deficit era il gene mGlu5, fanno pensare che sia possibile lavorare alla realizzazione di strategie farmacologiche in grado di invertire questi effetti negativi forse anche sull'uomo. Per adesso però possiamo solo aspettare ed evitare di fumare cannabis durante la gravidanza.
Fonte http://scienze.fanpage.it/
Deficit per colpa delle ‘canne'. I ricercatori spiegano che i cannabinoidi (le sostanze chimiche che sono presenti nella cannabis) riescono ad oltrepassare la placenta al punto da rischiare di interferire con gli endocannabinoidi (che appunto si legano ai recettori cannabinoidi) durante il neurosviluppo, il processo che porta alla formazione del sistema nervoso in fase pre-natale e che è coinvolto nella regolazione di una serie di altri processi come la gravidanza, l'appetito e la sensazione del dolore. Ma quali sono le conseguenze di questa interferenza?
Cannabinoidi e sviluppo. Per rispondere a questa domanda, i ricercatori hanno effettuato alcuni test sui topi e hanno osservato gli effetti dell'esposizione ai cannabinoidi sulla corteggia prefrontale, l'area del cervello dedicata alle funzioni comportamentali e che è implicata anche nei disordini neuropsichiatrici. I dati raccolti hanno dimostrato che queste sostanze rendono i maschi (ma non le femmine) meno socievoli: i soggetti esposti infatti trascorrevano meno tempo con il resto del gruppo rispetto a quelli a cui non era stata somministrata la sostanza. Inoltre, i test hanno notato una disparità anche in altre attività, come il gioco e l'annusare. Nessuno di questi effetti è stato però riscontrato sulle femmine.
E gli esseri umani? I risultati dei ricercatori, che hanno compreso che ad essere coinvolto in questi deficit era il gene mGlu5, fanno pensare che sia possibile lavorare alla realizzazione di strategie farmacologiche in grado di invertire questi effetti negativi forse anche sull'uomo. Per adesso però possiamo solo aspettare ed evitare di fumare cannabis durante la gravidanza.
Fonte http://scienze.fanpage.it/
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