Sviluppato in laboratorio un test del sangue che permette di capire con buona precisione l'età del feto e soprattutto di determinare se c'è il rischio che il bambino possa nascere prematuramente. L'esame, che è ancora in fase altamente sperimentale, potrebbe prendere il posto della più costosa ecografia, soprattutto nei Paesi dove essa è scarsamente diffusa. Un ulteriore vantaggio risiede nel fatto che il test supera i limiti di precisione delle scansioni con gli ultrasuoni quando vengono fatte nel secondo e terzo trimestre; l'ecografia, infatti, è particolarmente utile se effettuata precocemente, ma non tutte le donne si sottopongono a questo esame, perlomeno non nei primissimi mesi di gravidanza.
Il test è stato messo a punto da un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'Università di Stanford, in collaborazione con i colleghi dell'Università dell'Alabama, dell'Università Statale della Pennsylvania e dello Statens Serum Institute di Copenaghen (Danimarca). Gli studiosi, guidati dal professor Stephen R. Quake, docente presso il Dipartimento di Bioingegneria e Fisica applicata dell'ateneo di Stanford, hanno plasmato il test per rintracciare frammenti di RNA libero nel sangue, misurando l'attività dei geni materni, della placenta e del feto. Dalle loro concentrazioni è possibile stabilire l'età del feto e il rischio di parto prematuro. “Abbiamo scoperto che una manciata di geni è altamente predittiva di quali donne sono a rischio di parto prematuro” ha dichiarato Mads Melbye, amministratore delegato del centro danese. “Ho trascorso molto anni a lavorare sulla comprensione del parto prematuro. Questo è il primo vero progresso scientifico significativo su questo problema da molto tempo”, ha aggiunto con orgoglio il ricercatore.
La precisione nel determinare l'età del feto è del 45 percento, non altissima ma paragonabile a quella dell'ecografia, mentre per il rischio di parto prematuro l'accuratezza sale al 75-80 percento, un dato significativo che potrebbe salvare moltissime vite. Basti pensare che ogni anno nascono 15 milioni di bambini in età prematura, che rappresenta la principale causa di mortalità infantile.
Per elaborare il test hanno coinvolto 31 donne danesi incinte, e col sangue di 21 di esse hanno creato un modello statistico sfruttato per determinare l'età del feto sulle 10 restanti. Per verificare le nascite premature hanno invece coinvolto 38 donne americane. Come specificato, in entrambi i casi l'efficacia dell'esame è stata basata sulla misurazione dei livelli di RNA libero nel sangue. Pur essendo emersi risultati positivi, ci vorrà del tempo prima che il test esca dai laboratori per essere reso disponibile a tutti. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati su Science.
Fonte http://scienze.fanpage.it/
Il test è stato messo a punto da un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'Università di Stanford, in collaborazione con i colleghi dell'Università dell'Alabama, dell'Università Statale della Pennsylvania e dello Statens Serum Institute di Copenaghen (Danimarca). Gli studiosi, guidati dal professor Stephen R. Quake, docente presso il Dipartimento di Bioingegneria e Fisica applicata dell'ateneo di Stanford, hanno plasmato il test per rintracciare frammenti di RNA libero nel sangue, misurando l'attività dei geni materni, della placenta e del feto. Dalle loro concentrazioni è possibile stabilire l'età del feto e il rischio di parto prematuro. “Abbiamo scoperto che una manciata di geni è altamente predittiva di quali donne sono a rischio di parto prematuro” ha dichiarato Mads Melbye, amministratore delegato del centro danese. “Ho trascorso molto anni a lavorare sulla comprensione del parto prematuro. Questo è il primo vero progresso scientifico significativo su questo problema da molto tempo”, ha aggiunto con orgoglio il ricercatore.
La precisione nel determinare l'età del feto è del 45 percento, non altissima ma paragonabile a quella dell'ecografia, mentre per il rischio di parto prematuro l'accuratezza sale al 75-80 percento, un dato significativo che potrebbe salvare moltissime vite. Basti pensare che ogni anno nascono 15 milioni di bambini in età prematura, che rappresenta la principale causa di mortalità infantile.
Per elaborare il test hanno coinvolto 31 donne danesi incinte, e col sangue di 21 di esse hanno creato un modello statistico sfruttato per determinare l'età del feto sulle 10 restanti. Per verificare le nascite premature hanno invece coinvolto 38 donne americane. Come specificato, in entrambi i casi l'efficacia dell'esame è stata basata sulla misurazione dei livelli di RNA libero nel sangue. Pur essendo emersi risultati positivi, ci vorrà del tempo prima che il test esca dai laboratori per essere reso disponibile a tutti. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati su Science.
Fonte http://scienze.fanpage.it/
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