Ma nessuno finora aveva preso in considerazione i cambiamenti che avvengono nel futuro padre.
Una ricerca dell’Università del Michigan ha scoperto che, all’interno di una coppia in attesa del primo figlio, anche i papà vivono un cambiamento dei livelli ormonali nel corso della gravidanza.
L’arrivo di un bimbo in famiglia infatti sembrerebbe causare la riduzione dei livelli ematici di due ormoni molti mesi prima della nascita.
Altri studi precedenti avevano già indicato che i livelli ormonali negli uomini cambiano subito dopo la nascita dei propri figli. Alcuni di questi hanno dimostrato che il cambiamento ormonale dei papà è direttamente proporzionale all’intensità della vicinanza con il bambino, con un abbassamento dei livelli più significativo nei padri che dormono con i propri neonati.
Questo nuovo studio è stato pubblicato lo scorso dicembre dalla rivista American Journal of Human Biology.
I ricercatori pensano che le variazioni potrebbero aiutare il futuro padre comportando cambiamenti psicologici e fisici che lo favorirebbero poi nella gestione del nascituro.
Una situazione per molti versi simile a quella che avviene nelle future mamme.
L’equipe del dottor Edelstein ha esaminato le concentrazioni salivari di testosterone, cortisolo, estradiolo e progesterone da campioni provenienti da soggetti facenti parte di coppie in attesa, di età compresa tra i 18 ed i 45 anni.
I prelievi sono stati effettuati in quattro diversi momenti della gravidanza, a circa dodici, venti, ventotto e trentasei settimane.
Nelle future mamme, come previsto, è stato osservato un aumento di tutti gli ormoni analizzati.
Nei futuri papà invece c’è stata una riduzione dei livelli di testosterone ed estradiolo, mentre non ci sono state variazioni nei livelli di progesterone e cortisolo.
Ognuno di questi ormoni ha una funzione particolare e collegata in qualche modo alla gestione del nascituro. Il cortisolo è l’ormone dello stress, uno stadio che prepara l’organismo ad affrontare meglio difficoltà imminenti. Il progesterone è collegato al comportamento materno e comporta una riduzione della attività sociale.
Queste due sostanze risultano preziose nelle future mamme che si troveranno a dover affrontare la gestione del nascituro e il recupero della condizione fisica dopo il parto.
Il testosterone e l’estradiolo sono invece legati ai comportamenti di aggressività ed alla attrazione reciproca.
In questo caso la diminuzione porterebbe il papà ad una maggior attenzione nei confronti del nascituro ed ad una miglior gestione delle situazioni snervanti.
La ricerca del dottor Edelstein rappresenta la prima osservazione del genere in questo campo, ma presenta il limite di non aver inserito nello studio l’osservazione di un gruppo di controllo.
Escludendo dall’osservazione i soggetti non in attesa di bambini non si può stabilire se il calo ormonale sia effettivamente dovuto alla futura nascita.
Nuovi lavori potranno presto integrare ed eventualmente confermare i risultati ottenuti.
Fonti Does Cosleeping Contribute to Lower Testosterone Levels in Fathers? Evidence from the Philippines
Lee T. Gettler, James J. McKenna, Thomas W. McDade, Sonny S. Agustin, Christopher W. Kuzawa
Una ricerca dell’Università del Michigan ha scoperto che, all’interno di una coppia in attesa del primo figlio, anche i papà vivono un cambiamento dei livelli ormonali nel corso della gravidanza.
L’arrivo di un bimbo in famiglia infatti sembrerebbe causare la riduzione dei livelli ematici di due ormoni molti mesi prima della nascita.
Altri studi precedenti avevano già indicato che i livelli ormonali negli uomini cambiano subito dopo la nascita dei propri figli. Alcuni di questi hanno dimostrato che il cambiamento ormonale dei papà è direttamente proporzionale all’intensità della vicinanza con il bambino, con un abbassamento dei livelli più significativo nei padri che dormono con i propri neonati.
Questo nuovo studio è stato pubblicato lo scorso dicembre dalla rivista American Journal of Human Biology.
I ricercatori pensano che le variazioni potrebbero aiutare il futuro padre comportando cambiamenti psicologici e fisici che lo favorirebbero poi nella gestione del nascituro.
Una situazione per molti versi simile a quella che avviene nelle future mamme.
L’equipe del dottor Edelstein ha esaminato le concentrazioni salivari di testosterone, cortisolo, estradiolo e progesterone da campioni provenienti da soggetti facenti parte di coppie in attesa, di età compresa tra i 18 ed i 45 anni.
I prelievi sono stati effettuati in quattro diversi momenti della gravidanza, a circa dodici, venti, ventotto e trentasei settimane.
Nelle future mamme, come previsto, è stato osservato un aumento di tutti gli ormoni analizzati.
Nei futuri papà invece c’è stata una riduzione dei livelli di testosterone ed estradiolo, mentre non ci sono state variazioni nei livelli di progesterone e cortisolo.
Ognuno di questi ormoni ha una funzione particolare e collegata in qualche modo alla gestione del nascituro. Il cortisolo è l’ormone dello stress, uno stadio che prepara l’organismo ad affrontare meglio difficoltà imminenti. Il progesterone è collegato al comportamento materno e comporta una riduzione della attività sociale.
Queste due sostanze risultano preziose nelle future mamme che si troveranno a dover affrontare la gestione del nascituro e il recupero della condizione fisica dopo il parto.
Il testosterone e l’estradiolo sono invece legati ai comportamenti di aggressività ed alla attrazione reciproca.
In questo caso la diminuzione porterebbe il papà ad una maggior attenzione nei confronti del nascituro ed ad una miglior gestione delle situazioni snervanti.
La ricerca del dottor Edelstein rappresenta la prima osservazione del genere in questo campo, ma presenta il limite di non aver inserito nello studio l’osservazione di un gruppo di controllo.
Escludendo dall’osservazione i soggetti non in attesa di bambini non si può stabilire se il calo ormonale sia effettivamente dovuto alla futura nascita.
Nuovi lavori potranno presto integrare ed eventualmente confermare i risultati ottenuti.
Fonti Does Cosleeping Contribute to Lower Testosterone Levels in Fathers? Evidence from the Philippines
Lee T. Gettler, James J. McKenna, Thomas W. McDade, Sonny S. Agustin, Christopher W. Kuzawa
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