Ecco cosa ha dichiarato in una nota l’università di Bari su Sky tg24, dopo i primi brillanti risultati: “Lo studio interdisciplinare ha importanti applicazioni e ricadute nella produzione di embrioni in vitro per la procreazione medicalmente assistita, per l’industria delle produzioni animali, per la propagazione di specie a rischio di estinzione e per la valutazione del rischio da agenti chimici sulla fertilità femminile”.
In pratica la ricerca ha permesso di migliorare la vitalità e lo sviluppo delle cellule uovo microincapsulate rispetto a quelle coltivate con i metodi 2D.
Inoltre lo studio ha aperto nuove frontiere per il trapianto delle cellule progenitrici degli spermatozoi. Pare che ciò potrebbe aiutare a salvare dall’estinzione le specie a rischio.
A portare avanti la ricerca, in questo campo, è stato un team internazionale che ha utilizzato lo Crispr-Cas9, uan tecnica che permette di copiare e incollare il Dna.
Grazie a ciò gli scienziati sono riusciti ad ottenere un esemplare maschio che potesse ricevere le cellule staminali dal testicolo di un donatore.
Sembra che dai primi test effettuati, le cellule trapiantate non solo attecchiscono, ma portano anche allo sviluppo di nuovi spermatozoi.
Insomma le frontiere in questo campo della medicina sono sempre più vaste.
Fonte https://www.universomamma.it/2020/09/28/fecondazione-vitro-stampa-3d/
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