In un neonato, il controllo della quantità delle feci prodotte nei primi tempi dopo la nascita, diventa un vero e proprio parametro di valutazione di un buon allattamento.
Quanto sporca il pannolino, è un aspetto sottovalutato per lungo tempo, ma che diventa un ottimo sistema per individuare eventuali carenza alimentari e non solo.
Una buona alimentazione neonatale si basa esclusivamente sulla somministrazione di latte materno sin dalla prima poppata, perché con esso, il bambino assume gli anticorpi materni che gli saranno indispensabili nei primi mesi di vita, quando il suo sistema immunitario, è ancora troppo debole per soddisfare alle esigenze protettive dell’organismo.
Non tutte le mamme, specialmente le primipare, sanno che le feci di un neonato devono essere molli e frequenti, in alcuni casi proprio liquide, perché se l’unica fonte di alimentazione è rappresentata dal latte, non ci si può aspettare che le feci del neonato siano solide.
La loro scarsa consistenza, determina una defecazione frequente perché, oltre a non saper gestire lo stimolo, la bassa consistenza delle feci le rende meno trattenibili nel colon terminale.
La scarsa conoscenza della fisiologia, può allarmare le neomamme, inducendole erroneamente ritenere che le feci molli, siano segni di disturbi intestinali, cosa che vale solo per l’organismo svezzato.
Non per ultimo è necessario sapere che non è così infrequente che i neonati possano saltare diversi giorni prima di produrre feci, questo atteggiamento non deve spaventare e far subito pensare a stipsi intestinale, perché la peristalsi di un neonato non è ancora regolare, nè tantomeno continua.
Essendo quindi normale il caso di feci liquide e frequenti, ed altrettanto di giorni con assente produzione fecale, il parametro che va considerato come normale, è la quantità di feci prodotta nella settimana.
Il contenuto di lipidi del latte, comporta un effetto lassativo, per cui un neonato, dovrebbe evacuare circa cinque volte al giorno, delle feci liquide.
Un controllo quantitativo delle feci prodotte, indica quindi indirettamente anche il sufficiente apporto alimentare.
Secondariamente alla quantità delle feci, risulta importante valutare anche la produzione di urine del neonato, fornendo informazioni precise circa l’idratazione e l’allattamento.
L’individuazione di variazioni di questi due parametri, può fornire un valido aiuto per identificare precocemente eventuali problemi di alimentazione o di altra natura, legati all’apparato digerente.
Anche la variazione di consistenze e colore delle feci, che possono fisiologicamente variare dal marrone al giallo e dalla consistenza liquida a quella granulosa, sono parametri indicativi di un buon allattamento e di una digestione adeguata.
Quanto sporca il pannolino, è un aspetto sottovalutato per lungo tempo, ma che diventa un ottimo sistema per individuare eventuali carenza alimentari e non solo.
Una buona alimentazione neonatale si basa esclusivamente sulla somministrazione di latte materno sin dalla prima poppata, perché con esso, il bambino assume gli anticorpi materni che gli saranno indispensabili nei primi mesi di vita, quando il suo sistema immunitario, è ancora troppo debole per soddisfare alle esigenze protettive dell’organismo.
Non tutte le mamme, specialmente le primipare, sanno che le feci di un neonato devono essere molli e frequenti, in alcuni casi proprio liquide, perché se l’unica fonte di alimentazione è rappresentata dal latte, non ci si può aspettare che le feci del neonato siano solide.
La loro scarsa consistenza, determina una defecazione frequente perché, oltre a non saper gestire lo stimolo, la bassa consistenza delle feci le rende meno trattenibili nel colon terminale.
La scarsa conoscenza della fisiologia, può allarmare le neomamme, inducendole erroneamente ritenere che le feci molli, siano segni di disturbi intestinali, cosa che vale solo per l’organismo svezzato.
Non per ultimo è necessario sapere che non è così infrequente che i neonati possano saltare diversi giorni prima di produrre feci, questo atteggiamento non deve spaventare e far subito pensare a stipsi intestinale, perché la peristalsi di un neonato non è ancora regolare, nè tantomeno continua.
Essendo quindi normale il caso di feci liquide e frequenti, ed altrettanto di giorni con assente produzione fecale, il parametro che va considerato come normale, è la quantità di feci prodotta nella settimana.
Il contenuto di lipidi del latte, comporta un effetto lassativo, per cui un neonato, dovrebbe evacuare circa cinque volte al giorno, delle feci liquide.
Un controllo quantitativo delle feci prodotte, indica quindi indirettamente anche il sufficiente apporto alimentare.
Secondariamente alla quantità delle feci, risulta importante valutare anche la produzione di urine del neonato, fornendo informazioni precise circa l’idratazione e l’allattamento.
L’individuazione di variazioni di questi due parametri, può fornire un valido aiuto per identificare precocemente eventuali problemi di alimentazione o di altra natura, legati all’apparato digerente.
Anche la variazione di consistenze e colore delle feci, che possono fisiologicamente variare dal marrone al giallo e dalla consistenza liquida a quella granulosa, sono parametri indicativi di un buon allattamento e di una digestione adeguata.
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