La ricerca medica ha dimostrato scientificamente l’effetto negativo dello stress sulle capacità di concepimento femminili.
La condizione di stress è una fase di attivazione prolungata dell’asse endocrino formato dal sistema ipotalamo – ipofisi – surrene.
Questo sistema in natura ci permette di reagire in modo rapido ed efficiente a condizioni di improvvisa difficoltà o pericolo.
Il rilascio acuto di adrenalina e cortisolo da parte delle ghiandole surrenali migliora infatti le prestazioni dell’organismo favorendolo nelle reazioni di lotta o di fuga.
La persistenza nel tempo di uno stimolo stressante dal quale non sia possibile fuggire o ribellarsi instaura però una attivazione prolungata del sistema con conseguenze negative per la salute umana (ipertensione, disturbi del sonno, squilibri ormonali, …).
In uno studio pubblicato dalla rivista americana Fertility and Sterility la dottoressa Germaine M. Buck Louis e la sua equipe hanno messo in correlazione l’aumento delle concentrazioni analitiche in caso di stress con la ridotta percentuale di fertilità femminile.
I medici hanno analizzato la concentrazione salivare di alfa amilasi e di cortisolo in 274 donne intenzionate al concepimento di età compresa tra i 18 ed i 40 anni. Le due molecole sono considerate marcatori affidabili dell’attività surrenalica.
Le concentrazioni salivari di alfa amilasi aumentano come conseguenza della aumentata produzione di adrenalina. Adrenalina e cortisolo come già detto sono i due ormoni principalmente coinvolti nello stress. I prelievi salivari sono stati effettuati al sesto giorno del ciclo estrale continuando per ogni ciclo fino all’instaurarsi della gravidanza o (in caso contrario) fino al sesto ciclo consecutivo. L’avvenuto concepimento è stato valutato attraverso normali test di gravidanza.
L’analisi dei dati raccolti ha dimostrato che una elevata concentrazione di alfa amilasi era correlata in maniera statisticamente significativa alla riduzione della probabilità di concepimento nelle donne analizzate.
Nessuna correlazione significativa è stata invece riscontrata nel caso del cortisolo.
Lo stress è da tempo ritenuto una frequente causa di infertilità anche in campo psicologico.
Esiste una ampia letteratura sull’analisi psicologica delle donne con infertilità non correlabile a nessuna disfunzione o patologia medica concomitante.
Gli psicoterapeuti spesso rivelano una situazione conflittuale latente nella donna con problemi di concepimento. Confusione circa il proprio desiderio di maternità, la propria relazione di coppia o il proprio ruolo sociale possono generare condizioni di stress che influenzano negativamente la capacità procreativa di molte donne.
In alcuni casi casi la risoluzione del conflitto, spesso senza l’ausilio di nessun tipo di terapia, può avvenire automaticamente nel tempo sbloccando la situazione. Sono molte le coppie che hanno avuto bambini naturalmente dopo l’adozione di un figlio o dopo l’interruzione di lunghe terapie per la fertilità.
Molti studi dimostrano l’efficacia del sostegno psicologico delle coppie infertili, specialmente nei casi in cui i ripetuti insuccessi terapeutici abbiano instaurato una condizione di depressione e malessere sociale in entrambi gli individui della coppia.
Fonti e approfondimenti:
– Stress reduces conception probabilities across the fertile window: evidence in support of relaxation
La condizione di stress è una fase di attivazione prolungata dell’asse endocrino formato dal sistema ipotalamo – ipofisi – surrene.
Questo sistema in natura ci permette di reagire in modo rapido ed efficiente a condizioni di improvvisa difficoltà o pericolo.
Il rilascio acuto di adrenalina e cortisolo da parte delle ghiandole surrenali migliora infatti le prestazioni dell’organismo favorendolo nelle reazioni di lotta o di fuga.
La persistenza nel tempo di uno stimolo stressante dal quale non sia possibile fuggire o ribellarsi instaura però una attivazione prolungata del sistema con conseguenze negative per la salute umana (ipertensione, disturbi del sonno, squilibri ormonali, …).
In uno studio pubblicato dalla rivista americana Fertility and Sterility la dottoressa Germaine M. Buck Louis e la sua equipe hanno messo in correlazione l’aumento delle concentrazioni analitiche in caso di stress con la ridotta percentuale di fertilità femminile.
I medici hanno analizzato la concentrazione salivare di alfa amilasi e di cortisolo in 274 donne intenzionate al concepimento di età compresa tra i 18 ed i 40 anni. Le due molecole sono considerate marcatori affidabili dell’attività surrenalica.
Le concentrazioni salivari di alfa amilasi aumentano come conseguenza della aumentata produzione di adrenalina. Adrenalina e cortisolo come già detto sono i due ormoni principalmente coinvolti nello stress. I prelievi salivari sono stati effettuati al sesto giorno del ciclo estrale continuando per ogni ciclo fino all’instaurarsi della gravidanza o (in caso contrario) fino al sesto ciclo consecutivo. L’avvenuto concepimento è stato valutato attraverso normali test di gravidanza.
L’analisi dei dati raccolti ha dimostrato che una elevata concentrazione di alfa amilasi era correlata in maniera statisticamente significativa alla riduzione della probabilità di concepimento nelle donne analizzate.
Nessuna correlazione significativa è stata invece riscontrata nel caso del cortisolo.
Lo stress è da tempo ritenuto una frequente causa di infertilità anche in campo psicologico.
Esiste una ampia letteratura sull’analisi psicologica delle donne con infertilità non correlabile a nessuna disfunzione o patologia medica concomitante.
Gli psicoterapeuti spesso rivelano una situazione conflittuale latente nella donna con problemi di concepimento. Confusione circa il proprio desiderio di maternità, la propria relazione di coppia o il proprio ruolo sociale possono generare condizioni di stress che influenzano negativamente la capacità procreativa di molte donne.
In alcuni casi casi la risoluzione del conflitto, spesso senza l’ausilio di nessun tipo di terapia, può avvenire automaticamente nel tempo sbloccando la situazione. Sono molte le coppie che hanno avuto bambini naturalmente dopo l’adozione di un figlio o dopo l’interruzione di lunghe terapie per la fertilità.
Molti studi dimostrano l’efficacia del sostegno psicologico delle coppie infertili, specialmente nei casi in cui i ripetuti insuccessi terapeutici abbiano instaurato una condizione di depressione e malessere sociale in entrambi gli individui della coppia.
Fonti e approfondimenti:
– Stress reduces conception probabilities across the fertile window: evidence in support of relaxation
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