La crescente prevalenza dell’obesità nei Paesi sviluppati risulta essere dovuta alla combinazione di un eccessivo consumo di cibi ad alto contenuto calorico con uno stile di vita sempre più sedentario. Alterazioni in eccesso del peso corporeo hanno sicuramente un impatto negativo sulla fertilità sia femminile sia maschile. La percentuale di donne in tutto il mondo con un indice di massa corporea (BMI) al di sopra del valore soglia di normalità di 25 kg/m2 è aumentato dal 29,8% nel 1980 al 38% nel 2013. Le donne in età riproduttiva non sono invulnerabili all’obesità. Come viene riportato dall’indagine della National Health and Nutrition Examination Survey, a partire dal 2010 oltre la metà delle donne gravide negli Stati Uniti era sovrappeso o obesa e l’8% delle donne in età riproduttiva era estremamente obeso.
Oggigiorno sono sempre di più le donne con problemi di peso che si rivolgono a esperti di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA). Questo è dovuto al fatto che il sovrappeso e l’obesità influiscono sul quadro ormonale della donna, caratterizzato da un eccesso di insulina che, agendo sulle ovaie, aumenta i valori di androgeni in circolo con conseguente inibizione dell’ovulazione. L’obesità è in grado di influenzare anche l’ambiente uterino: infatti le pazienti obese non sono caratterizzate solamente da ipofertilità, ma sono anche soggette più facilmente ad aborti spontanei.
Normalmente, è più comune che siano le pazienti obese a rivolgersi a una struttura specializzata in PMA, tuttavia anche una persona in evidente stato di sottopeso può non riuscire a concepire un figlio: infatti, se è vero che essere in sovrappeso limita le possibilità di ovulazione, lo stesso si può dire per chi è sottopeso.
Negli ultimi anni, sono diversi gli studi che hanno analizzato l’associazione tra obesità ed esito dei trattamenti di PMA. Uno studio condotto dall’Istituto Valenciano de Infertilidad di Valencia, pubblicato sulla prestigiosa rivista Fertility and Sterility, ha evidenziato che l’obesità femminile compromette l’esito della FIV (Fecondazione in Vitro), ma la qualità dell’embrione non è influenzata, indicando un’alterazione nell’ambiente uterino. Infatti, come è stato osservato in successivi lavori, la scarsa recettività uterina conseguente a una condizione di obesità è stata indicata come la probabile causa di fallimento di un ciclo FIV con ovodonazione.
L’influenza negativa che l’obesità ha sull’esito di un trattamento di PMA è stata recentemente confermata da un ulteriore studio condotto da ricercatori statunitensi, in cui le percentuali di successo nei cicli autologhi con ovociti freschi sono più alte nel caso di BMI basso e normale. Inoltre, vi è un peggioramento progressivo e statisticamente significativo dei risultati nei gruppi con BMI più elevati.
In conclusione a oggi ci sono prove sufficienti che dimostrano come l’eccessivo peso comporti un maggior rischio di mancato concepimento, sia naturale sia assistito, oltre che un elevato rischio di aborto spontaneo. Pertanto, prima di intraprendere un trattamento di PMA, è utile che la donna con problematiche di peso valuti con il proprio medico eventuali squilibri ormonali, con il fine di raggiungere comunque una riduzione del peso corporeo.
Fonti
Bellver J, Ayllón Y, Ferrando M, et al. Female obesity impairs in vitro fertilization outcome without affecting embryo quality. Fertil Steril 2010; 93(2):447-54.
Bellver J, Pellicer A, García-Velasco JA, et al. Obesity reduces uterine receptivity: clinical experience from 9,587 first cycles of ovum donation with normal weight donors. Fertil Steril. 2013;100(4):1050-8.
Machtinger R, Combelles CM, Missmer SA, et al. The association between severe obesity and characteristics of failed fertilized oocytes. Hum Reprod 2012;27(11):3198-207.
Oggigiorno sono sempre di più le donne con problemi di peso che si rivolgono a esperti di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA). Questo è dovuto al fatto che il sovrappeso e l’obesità influiscono sul quadro ormonale della donna, caratterizzato da un eccesso di insulina che, agendo sulle ovaie, aumenta i valori di androgeni in circolo con conseguente inibizione dell’ovulazione. L’obesità è in grado di influenzare anche l’ambiente uterino: infatti le pazienti obese non sono caratterizzate solamente da ipofertilità, ma sono anche soggette più facilmente ad aborti spontanei.
Normalmente, è più comune che siano le pazienti obese a rivolgersi a una struttura specializzata in PMA, tuttavia anche una persona in evidente stato di sottopeso può non riuscire a concepire un figlio: infatti, se è vero che essere in sovrappeso limita le possibilità di ovulazione, lo stesso si può dire per chi è sottopeso.
Negli ultimi anni, sono diversi gli studi che hanno analizzato l’associazione tra obesità ed esito dei trattamenti di PMA. Uno studio condotto dall’Istituto Valenciano de Infertilidad di Valencia, pubblicato sulla prestigiosa rivista Fertility and Sterility, ha evidenziato che l’obesità femminile compromette l’esito della FIV (Fecondazione in Vitro), ma la qualità dell’embrione non è influenzata, indicando un’alterazione nell’ambiente uterino. Infatti, come è stato osservato in successivi lavori, la scarsa recettività uterina conseguente a una condizione di obesità è stata indicata come la probabile causa di fallimento di un ciclo FIV con ovodonazione.
L’influenza negativa che l’obesità ha sull’esito di un trattamento di PMA è stata recentemente confermata da un ulteriore studio condotto da ricercatori statunitensi, in cui le percentuali di successo nei cicli autologhi con ovociti freschi sono più alte nel caso di BMI basso e normale. Inoltre, vi è un peggioramento progressivo e statisticamente significativo dei risultati nei gruppi con BMI più elevati.
In conclusione a oggi ci sono prove sufficienti che dimostrano come l’eccessivo peso comporti un maggior rischio di mancato concepimento, sia naturale sia assistito, oltre che un elevato rischio di aborto spontaneo. Pertanto, prima di intraprendere un trattamento di PMA, è utile che la donna con problematiche di peso valuti con il proprio medico eventuali squilibri ormonali, con il fine di raggiungere comunque una riduzione del peso corporeo.
Fonti
Bellver J, Ayllón Y, Ferrando M, et al. Female obesity impairs in vitro fertilization outcome without affecting embryo quality. Fertil Steril 2010; 93(2):447-54.
Bellver J, Pellicer A, García-Velasco JA, et al. Obesity reduces uterine receptivity: clinical experience from 9,587 first cycles of ovum donation with normal weight donors. Fertil Steril. 2013;100(4):1050-8.
Machtinger R, Combelles CM, Missmer SA, et al. The association between severe obesity and characteristics of failed fertilized oocytes. Hum Reprod 2012;27(11):3198-207.
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